domenica 12 febbraio 2006

L'area dei mendicanti di Adriano Rebecchi

L'AREA DEI MENDICANTI

 

In anteprima, un articolo del camerata A.Rebecchi, con un nostro breve commento, che pubblicheremo in uno dei prossimi numeri de LA FIAMMA:

 

Pubblichiamo volentieri l’articolo di Adriano Rebecchi, Segretario provinciale del MNP del Verbano-Cusio-Ossola, che chiarisce in modo inequivocabile la posizione del nostro Movimento nei confronti della politica dei due poli contrapposti e nei confronti della cosiddetta “Area”:

 



Come sempre, ogni volta che "qualcuno" al momento della verità sceglie la strada più comoda e facile anziché la scomoda e dura "retta via", sorgono le dispute se la scelta significa buttare alle ortiche le proprie idee ed i propri ideali oppure, se in realtà, la scelta è solo contingente e momentanea e serve a portare a casa qualche vantaggio o risultato per meglio diffondere le idee e gli ideali stessi.


Analogamente, si discute se quelli che accettano sono complici oppure subiscono, "sputando fiele", perché non se la sentono di abbandonare il loro Partito di riferimento.


Ora, nel caso del M.S.-F.T., del quale fummo una delle prime se non la prima Federazione a costituirsi e che quindi conosciamo bene, possiamo senz'altro dire che in buona parte della sua dirigenza, locale e nazionale, la "voglia di accordi" o se preferite "l'attrazione fatale" è sempre stata presente, tanto è vero che il furbone Rauti ne aveva coniato una chiara sintesi: la politica deve avere due linee, quella intransigente e dura per la militanza e quella mediatrice e possibilista per la dirigenza".


Più chiaro di così!


Se mi è consentita una citazione personale, nella riunione dei quadri del Piemonte del MS-FT durante una pausa del Congresso di Montesilvano di quattro anni fa, mi trovai solo a respingere senza se e senza ma qualsiasi ipotesi di intesa con la CdL, mentre tutti gli altri (una ventina tra Quadri e Dirigenti) dissentivano e ironizzavano sulla mia incapacità di "capire e di fare politica"!!!


A dimostrazione della solidità della "linea accordista", alcuni di quei Quadri e Dirigenti sono ora felicemente in Alleanza Nazionale e nella loro opera e attività politica sono totalmente appiattiti sulla linea del loro nuovo partito di appartenenza, alla faccia dei buoni propositi!


La verità è che la cosiddetta seconda repubblica non è stata altro che il riciclaggio del vecchio e corrotto sistema andato in crisi con la fine del comunismo e con "tangentopoli" e che il sistema elettorale maggioritario necessitava della scomparsa del M.S.I. e di ciò che restava dell'eredità Fascista (così come della scomparsa del PCI e di ciò che restava dell'eredità comunista), per instaurare il bipolarismo fasullo dell'alternanza tra due coalizioni di eguali.


E' stata l'attuazione politica e pratica del disegno della "destra di comodo", prospettata da anni dalla P2 e dalle varie lobby massoniche interne ed internazionali e che doveva fare da contraltare ad una altrettanto "sinistra di comodo" per la stabilizzazione del sistema democratico, liberista e antifascista.


In questo disegno non c'era, non c'è, non ci sarà, alcun spazio, di nessun genere e in qualunque forma, per quegli Ideali e quelle Idee che bene o male, degnamente o indegnamente, riteniamo di rappresentare e che diciamo di voler salvaguardare e riaffermare. 


In questi dieci-quindici anni il disegno è stato imperniato ed è ruotato sul berlusconismo, al potere, all'opposizione e ancora al potere, che è stato ed è l'ombrello, il coperchio della pentola del sistema, dalla quale tra mafia e massoneria, tra liberismo e riformismo, rispuntano le congreghe affaristiche e corrotte di centro-destra e di centro-sinistra ed il trasversalismo dei loro sporchi affari e della spoliazione della Nazione.


Noi eravamo, siamo, dobbiamo essere, altro da tutto questo!


Ecco perché tifiamo per la fine di questa sedicente seconda repubblica, fine che ci aprirà ampi spazi di iniziativa politica e la strada per il nostro rilancio, ma non li aprirà agli opportunisti e ai miopi.


Opportunisti, perché pensano di lucrare qualcosa mettendo sulla scheda il proprio simbolo ed i propri uomini accanto ai peggiori uomini e servi del sistema.

Miopi

, perché pensano di stare saltando sul carro del vincitore e invece stanno solo elemosinando un posticino sul carro del perdente.

E non servirà poi dire di averlo fatto per colpa del sistema elettorale e per dare visibilità alle nostre Idee.


Agli occhi della gente saranno semplicemente gli ultimi acquisti, in saldo, del berlusconismo al tramonto.


Ai nostri occhi, a voler essere benevoli, saranno quanto meno degli incapaci nel capire e valutare le fasi storico-politiche e quindi inadatti a guidare e gestire qualsiasi nuova fase o realtà.


Adriano Rebecchi


 



Non possiamo, come ci accade spesso, che essere d’accordo con il camerata Rebecchi sia per la logica ineccepibile dell’analisi che per i contenuti politici ed anche etici del ragionamento.


Sì, perché la vera differenza tra noi e le ondivaghe puttane dell’area che spasimano di fare una “marchetta” con Berlusconi è soprattutto nel fatto che la nostra adesione politica è condizionata da una posizione etica che la ispira e la illumina, mentre la loro nasce dall’ambizione e dalla convenienza ( e, data la contingenza politica attuale, da una buona dose di miopia cerebrale, come dice bene Adriano Rebecchi).


Noi, che nell’immaginario collettivo siamo “quelli che davano la purga ” oggi dobbiamo prenderne una buona dose per liberarci finalmente e per sempre degli escrementi dell’”AREA” ed iniziare un percorso politico serio, pulito e proficuo.


Alessandro Mezzano



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