venerdì 30 luglio 2010

Un dovere morale


Un dovere morale: Costruire l'alternativa

 

di Nicola Cospito

 

  Con la rottura tra Fini e Berlusconi non solo avanza la prospettiva di una imminente crisi di governo e delle elezioni anticipate, non solo si dimostra un ulteriore fallimento del cosiddetto bipolarismo,  ma si consuma un altro passo importante nella crisi del sistema liberaldemocratico sempre più lontano dalla gente, sempre più distante dai reali problemi del Paese e dell'Europa tutta. Problemi che il sistema, imbrigliato nelle proprie contraddizioni non può e non sa risolvere, essendone esso stesso la causa determinante.

  In italia, come del resto in Europa, esiste una questione sociale gravissima che vede non soltanto prevalere uno squilibrio sempre maggiore nella distribuzione delle risorse ma segna una sempre maggiore prospettiva di disoccupazione generalizzata che colpisce in particolare le giovani generazioni. In Italia il berlusconismo ha raggiunto il nefasto traguardo del 30 % della disoccupazione giovanile, mentre si aggravano il debito pubblico, l'emergenza abitativa, la crisi della giustizia, il malessere della sanità, il massacro della scuola pubblica, il caos dei maggiori centri urbani nelle mani di amministratori incapaci e scialacquoni del denaro pubblico.

   A questa crisi il governo del cavaliere di Arcore, come è noto, ha risposto non con un generale abbassamento dei prezzi, non con investimenti nel settore pubblico, non con una messa fuori legge delle speculazioni finanziarie, non con la messa in atto di una politica dei servizi, non con un rilancio della ricerca scientifica e tecnologica, non con una politica volta alla valorizzazione e alla ripresa dell'agricoltura, non con una vera lotta all'evasione fiscale,  ma con i palliativi dei tagli alla spesa che non risolvono nulla andando invece a colpire, come al solito, le fasce più deboli della popolazione.

  A fronte di tutto questo l'opposizione di Bersani e del PD, impantanati nella crisi identitaria e politica di una sinistra ormai smarrita e disorientata, non riesce a recuperare una credibilità ormai perduta da lungo tempo. Il PD, da  D'Alema e Veltroni in poi, ha subito un processo di trasmutazione liberista che lo ha assimilato completamente alle caratteristiche delle formazioni di centrodestra di cui condivide i presupposti ideologi. Realtà questa che non è sfuggita alla pubblica opinione che ha reagito disertando in massa le urne, nell'attesa di vedere sorgere un movimento di rottura totale, di opposizione energica e intransigente, capace di coniugare la giustizia sociale con la risoluzione delle questioni relative alla salvaguardia dell'identità, dell'unità e della sovranità nazionali.

 

Ecco dunque il compito che si pone alle formazioni nazionalpopolari e sociali. Denunciare la rottura Fini-Berlusconi per quello che è: lo scontro di ambizioni e di interessi che nulla hanno a che fare con il destino dell'Italia, smascherare i collaboratori mercenari che ancora si pongono in maniera più o meno mascherata al servizio delle formazioni del centro-destra e costruire rapidamente il blocco che deve segnare la riscossa degli italiani e la rinascita del nostro paese.

Il Movimento Nazional Popolare, insieme a Forza Nuova è già su questa strada da tempo e chiama a raccolta tutti i militanti di buona volontà a mettere da parte personalismi incapacitanti, a considerare benefiche e di arricchimento alcune naturali diversità tra i gruppi che ormai hanno il dovere di unirsi in una Federazione di intenti  che deve tornare protagonista e  tornare a vincere  Ben consapevoli che la battaglia delle idee occupa il primo posto, noi del MNP non vogliamo comunque rinunciare a dare voce e rappresentanza agli italiani che chiedono l'organizzazione di un' alternativa anche a livello istituzionale. Quindi prepariamoci anche in questo campo come è necessario. Le comunità militanti devono diventare gangli vitali di un grande e forte movimento politico nazionale. Così come sono adesso sono autoreferenziali e ininfluenti.

  Formiamo ovunque comitati politici con la partecipazione non solo dei camerati di sicura fede, ma anche degli amici, dei coinquilini, dei commercianti all'angolo della strada. Prepariamoci dunque alle prossime battaglie perchè l'occasione non passi invano. Perchè gli italiani non cadano un'altra volta nelle grinfie dei maneggioni della politica politicante. Lottare per assicurare al nostro paese e alle sue giovani generazioni un futuro dignitoso è un dovere morale. E noi questo dovere vogliamo assolverlo, senza compromessi, senza tentennamenti sotto le bandiere e i simboli che ci sono più cari. La parola d'ordine è ancora una volta:

 

Una sola idea, un solo Movimento !

 

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP