giovedì 23 aprile 2009

Quando è giusto....




Quando è giusto è giusto e quindi ringraziamo vivamente Silvio Berlusconi per la sua decisione di andare pubblicamente e istituzionalmente in piazza a festeggiare il 25 Aprile.

Quante volte ci siamo sentiti dire da "camerati" anziani o giovani la fatidica frase: "però devi ammettere che Berlusconi NON HA MAI FESTEGGIATO PUBBLICAMENTE IL 25 APRILE E QUESTO VORRA' PUR DIRE QUALCOSA".

Questa frase ci è stata detta più volte a giustificazione dei comportamenti elettorali di molti di questi "camerati" che infatti precisavano poi che loro mai e poi mai votavano A.N., ma il centro-destra sì, perchè c'era il pericolo comunista (?), c'era il pericolo di perdere la libertà (?), c'era...........c'era il pericolo di dover pagare le tasse (!).

Adesso anche l'ultima foglia di fico dell'uomo più beneficato dalla chiacchieratissima ex Banca Rasini di Milano è caduta.

Berlusconi sarà ufficialmente e istituzionalmente in piazza a festeggiare il 25 Aprile, a festeggiare la vittoria dell'antifascismo e questo, oltre a confortare le nostre posizioni sul soggetto in questione, ci consente stavolta di replicare: "questo vorrà pur dire qualcosa!".  

 

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del M.N.P.

sabato 11 aprile 2009

Non siamo d'accordo


Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la visita ai terremotati dell'Abruzzo ha dichiarato:

"Deve esserci un esame di coscienza senza discriminanti né coloriture politiche, riguardo a chi ha avuto responsabilità.

Bisogna vedere come sia potuto accadere che non siano state attivate indispensabili norme, che erano state tradotte in legge e chiedersi anche come non siano scattati necessari controlli".

Tutto giusto e assolutamente condivisibile solo che.......solo che queste frasi ricordano il vecchio ritornello di quando, poiché tutti rubavano e prendevano mazzette, rubare e prendere mazzette era prassi comune e quindi, poiché lo facevano tutti, sembrava lecito, inevitabile e politicamente giustificabile.

Napolitano ha visto i palazzi nuovi crollati vicino a vecchie case quasi intatte, la nuova casa dello studente sbriciolata tra case tutte in piedi, persino l'ala nuova della basilica crollata vicino alla parte vecchia in piedi.

Se non si vogliono dare coloriture politiche alle responsabilità bisogna almeno dire a chi fanno capo queste responsabilità: alla "casta".

La "casta" dei palazzinari e dei costruttori senza scrupoli, di chi per acquisire appalti e subappalti corrompe e di chi non controlla perché corrotto, delle Autorità che non vedono per favorire le lobby degli amici e degli amici degli amici, il tutto per i soldi, i voti, il controllo del territorio, il potere.

Quanto alla commozione espressa con grande enfasi dal Presidente e non solo, ci permettiamo di avere qualche perplessità, perche oltre un anno fa il "Comitato per Foggia Città Martire" ha inviato una richiesta al Signor Presidente della Repubblica, per chiedere l'istituzione di una giornata del ricordo anche per gli oltre 100.000 civili italiani morti durante i bombardamenti terroristici degli alleati durante il secondo conflitto mondiale.

Ebbene, oltre un anno è passato e né il Presidente, né chi per esso, si sono degnati almeno di dare un cenno di risposta alla lettera raccomandata con tanto di ricevuta di ritorno a nostre mani,

E non ci si dica che sono cose di tanti anni fa, perché ci sono altre cose di quegli anni che vengono regolarmente e continuamente e ossessivamente ricordate.

Il terremoto ancora una volta mette in luce lo spirito di aiuto e di solidarietà del popolo italiano e, ancora una volta, i limiti ed il vuoto chiacchiericcio propagandistico delle Autorità che lo rappresentano.   

 

Adriano Rebecchi

Membro Ufficio Politico del M.N.P. e

del "Comitato per Foggia Città Martire"