lunedì 22 febbraio 2010

Fw: Commento al comunicato di Massimiliano Mazzanti - Esecutivo Naz. Area Destra










 

 

Oltre la destra e la
sinistra


Per la
Nazione

 

Caro Mazzanti,

 

 

   Siamo nel 2010. Il
mondo del nostro tempo è un mondo dominato dall'ingiustizia e
dall'ipocrisia, disordinato e caotico,  reso tale dal liberismo, quello di
destra e quello di sinistra. Distinguere oggi una destra e una sinistra è come
dire se stare con la montagna o con la palude dei tempi della rivoluzione
giacobina. Non ha assolutamente senso. Più correttamente bisogna dire che oggi
la destra è rappresentata da Berlusconi e dalla sua lobbie del malaffare
corrente e la sinistra dal malaffare pregresso. Tutti liberali, tutti corrotti,
tutti parassiti e sanguisuga del nostro popolo. Oggi non di destra dobbiamo
parlare, ma di NAZIONE. E' l'unica cosa che ci interessa perchè è la NAZIONE che
dobbiamo ricostruire. Qualcuno, se ben ricordi,  ce lo ha insegnato. Noi
vogliamo rivolgerci a tutto il popolo italiano, non solo ad una parte.
Vogliamo rappresentare tutti e a tutti dobbiamo rivolgerci. La mia
non  è una posizione ideologica sulla quale discutiamo da tempo. E' la
realtà per come viene percepita dalla gente comune che ha schifo per la politica
e continua a votare solo per abitudine.

    Caro Mazzanti,
devo dirti che più che inseguire i pagliacci del circo berlusconiano, noi
dobbiamo mirare  a conquistare le simpatie degli operai di Termini
Imerese, dell'Alcoa, dei giovani disoccupati e senza futuro, della popolazione
dell'Aquila tradita una, due, infinite volte, l'attenzione della gente che
soffre per il malfunzionamento e i guasti della sanità pubblica, che va in
ospedale e non trova posto o deve aspettare mesi per una visita medica,
l'attenzione
degli sfrattati, di chi non riesce a
comprare una casa e di chi tocca con mano ogni giorno l'assenza dello
Stato, ridotto ad una girandola di maniaci, corrotti, pidocchi e vermi di
una struttura in decomposizione. Di Gasparri, Fini, Berlusconi, anali e falliti
vari non ce ne importa un fico secco. Se potessimo, li manderemmo tutti  a
spaccare le pietre come meritano, dato che, oltre che dello scardinamento del
paese con la loro incompetenza, sono responsabili di avere
svenduto l'Italia alla cricca USA/Israel, di averla ridotta ad una
portaerei americana pronta per ogni genere di aggressione.

   Noi siano eredi di una
tradizione nazionale, sociale e rivoluzionaria e ci interessa fare esplodere le
infinite mine sociali di cui è disseminato il nostro paese. Per questo dobbiamo
organizzare una forza politica fiera e determinata, votata ad una opposizione
totale, fatta da uomini senza prezzo.  Qui è in gioco l'avvenire
dell'Italia e contendere, all'insegna dei giochetti e dei trucchetti
liberaldemocratici, qualche briciola a una cricca di cialtroni traditori, non ci
interessa affatto. Noi vogliamo scrivere la storia, acquisire un posticino ben
pagato succhiando magari mammelle avvelenate è una cosa che, al solo pensiero,
 ci provoca ribrezzo. E allora caro Mazzanti è avanti che dobbiamo
guardare, Fiuggi è  lontana, il 1995 è passato da un pezzo e  presto,
grazie a Dio, passerà anche Berlusconi.

   Il nostro Movimento lo
dobbiamo costruire con energie nuove e pulite, non con mestieranti e vecchi
marpioni della politica. Questo è che la gente perbene si aspetta da noi, non
altro.

 

Nicola Cospito

 


 

 

 

 

----- Original Message -----


Sent: Sunday, February 21, 2010 1:43
PM

Subject: Commento Politico di Massimiliano
Mazzanti - Esecutivo Naz. Area Destra


Commento Politico di
Massimiliano Mazzanti - Esecutivo Naz. Area
Destra

 
Silvio Berlusconi è
insoddisfatto della struttura del PdL? Il Cavaliere potrebbe in qualche modo
tornare sui suoi passi e tornare a dividere le sorti di Forza Italia da quelle
di Alleanza nazionale? In verità, è difficile immaginare uno scenario del
genere, ma, se la PdL dovesse in qualche modo implodere, quali opportunità e
quali rischi correrebbe, la Destra politica
italiana?Il rischio maggiore, è
certamente  quello di una rinascita di Alleanza nazionale, magari senza
Gianfranco Fini e guidata da un Maurizio Gasparri o un Gianni Alemanno. Una tale
formazione, potentemente organizzata col vantaggio di una presenza al governo e
diffusa nelle istituzioni sparse in tutto il territorio nazionale, potrebbe
avere capacità di attrazione tra la militanza e l’elettorato che - stante le
persistenti divisioni e spaccature tra le altre sigle – continuano a considerare
“di destra” quella classe dirigente e il gruppo a cui appartiene.
Di contro,
una rinnovata concorrenza tra FI e An potrebbe anche aiutare la crescita dei
movimenti di destra o, meglio ancora, di un partito unico della Destra che fosse
in grado di esprimere una posizione politica e un programma spendibili per il
governo del Paese. Anzi, una tale formazione – vista tatticamente, nel breve e
medio periodo, come opportunità di indebolire gli ex-An - potrebbe trovare in FI
anche una sponda interessante, oltre che interessata. L’agitarsi di
problematiche di tale natura nella PdL, poi, restringe e di molto le tempistiche
concesse alla Consulta per l’unità dell’area costituita da AreaDestra per
raggiungere i risultati sperati. Fatta salva la regola che afferma come in
politica nulla sia mai certo e definitivo, è di tutta evidenza come, perdurando
le divisioni nella Destra non allineata al PdL, un’eventuale concorrenza sul
territorio con una “destra già al governo” vedrebbe tutti gli altri alquanto
svantaggiati.
Si creerebbe, da un certo punto di vista, la situazione che An
ha vissuto per anni nei territori della Lega, dominati facilmente da un partito
che, a seconda dei casi, poteva giocare la carta del partito di piazza o quella
del partito di governo. La speranza, da questo punto di vista, è che
nell’eventuale “costola destra” della PdL resti proprio Gianfranco Fini, con le
sue per lo meno bizzarre posizioni politiche che aiuterebbero certamente la
disaffezione degli elettori e dei militanti da quel gruppo. E, comunque, se Fini
decidesse di costruire qualcosa in splendida solitudine, la “costola destra” del
PdL troverebbe in lui un ulteriore competitore che permetterebbe a una nuova
Destra di far risaltare la sua ritrovata coerenza e unità. Infine, questa
situazione suggerirebbe di trovare quanto prima una tattica e una strategia di
comportamento verso i berlusconiana, improntate alla massima pragmaticità,
nell’intento di trarre dal rapporto con la”costola forzista” dell’attuale PdL i
massimi vantaggi possibili, in termini di visibilità e agibilità politica.

Ovviamente, però, tutto questo discorso dovrebbe essere comunque
accompagnato da un’intensificazione degli sforzi e delle energie organizzative e
miltanti, in modo da estendere e rafforzare in ogni parte del Paese la cinghia
di trasmissione delle idee e dei progetti della Destra politica italiana.

Massimiliano Mazzanti
mazzanti@areadestra.it




Annoiato? Prova i giochi di Messenger!

domenica 21 febbraio 2010

Fw: COMUNICATO MNP










 

   
COMUNICATO

MNP

 

 

 

  Mentre scriviamo questo
messaggio, decine di bravi giovani camerati stanno lavorando in tutta Italia per
presentare le liste di Forza Nuova alle prossime elezioni regionali. Si trattta
di uno sforzo notevole e, come tale. certamente encomiabile perchè, ancora una
volta Davide ha deciso di sfidare Golia. Un Golia che altri non è se non il
moloch del liberismo al tramonto, che tanto male ha fatto al nostro paese,
disastrandolo nei suoi gangli vitali, corrompendolo nelle ossa, distruggendone
l'identità, avvelenandone l'anima.

    A sostegno di
Forza Nuova siamo schierati noi del Movimento Nazional Popolare e i
militanti di Area destra che non hanno potuto accettare i giri di valzer di uno
Storace sempre più prono al berlusconismo e pronto a vendere se stesso e quanto
resta del suo sgangherato partito, in cambio di un posto alla regione Lazio che
comunque, con ogni probabilità, non arriverà.

     Le elezioni
della prossima primavera, al di là di quello che sarà per noi  il risultato
in termini numerici, segnano sin d'ora un fatto oggettivamente nuovo e positivo,
e cioè l'aggregazione progressiva di forze che hanno deciso di scendere in campo
contro il bipolarismo forzato e contro il regime del ladrocinio e della
corruzione, il regime dei politici parassiti, sanguisuga delle finanze
pubbliche.  Un primo passo deciso nella  direzione giusta che è
quella della costruzione di un movimento di liberazione nazionale
capace di organizzare finalmente una opposizione vera e destinata a crescere nei
prossimi mesi. Un'opposizione non solo ideologica, ma fatta di programmi,
progetti, soluzioni efficaci ai problemi del nostro paese che i liberisti
corrotti non sanno e non vogliono affrontare, presi dal mangia mangia quotidiano
e dal malaffare che ha svuotato le casse dello Stato.

   In questo senso, mentre
i giovani di Forza Nuova e del MNP cercano di dare vita ad uno schieramento
autenticamente nostro, ben radicato nella nostra storia politica e nei principi
nazional popolari e rivoluzionari, tutti i camerati, stanchi del berlusconismo e
della corruzione, devono sentire il dovere di appoggiare
questo sforzo perchè finalmente nessuna energia vada perduta
. Deve essere
messo in atto insomma un passa parola efficace per fare sapere a tutti
che è arrivato il momento di  fare sventolare con orgoglio le nostre
bandiere contro i liberisti di tutte le salse. Se i camerati non
disperderanno i voti, se non si faranno abbindolare dai soliti mercenari di
turno venduti al PdL sionista e antiitaliano, getteremo insieme le basi di un
progetto politico di ampio respiro e la lobbie che ha ridotto in schiavitù il
nostro paese dovrà fare i conti con noi.

  Nei prossimi comunicati avremo
modo di illustrare i termini del nostro progetto per la rinascita
dell'Italia-

 

 

 

Il Movimento Nazional
Popolare

Ufficio Politico

 


 

 

 

 


lunedì 8 febbraio 2010

Fw: le pere cotte della Gelmini










 

----- Original Message -----

Sent: Sunday, February 07, 2010 10:54 AM

Subject: Fw: le pere cotte della Gelmini





 


 

 

 

Le "pere cotte" o meglio le "bugie"

della Gelmini

 

di Nicola Cospito

 

   Che la Gelmini appartenga ad un governo di
parvenus, incompetenti e improvvisatori, dediti più ai facili annunci
che ad un lavoro serio e fattivo, lo sapevamo già, ma la Maristella, ansiosa di
non lasciarci dubbi, ce ne ha voluto dare un'altra prova, questa volta ancora
più ampia delle precedenti, quando già aveva mostrato di non conoscere la
scuola, i suoi programmi e i suoi regolamenti. Per rendersene conto basta
scorrere i punti della sua tanto strombazzata riforma che, nata unicamente per
applicare  ulteriori tagli alla scuola pubblica, cerca di mascherarli
sollevando polveroni o annunciando miracolose innovazioni che altro non sono che
patetici bluff ai danni delle famiglie, degli studenti, dell'istruzione
in generale.

  Con l’approvazione della riforma delle scuole medie
superiori, si è  parlato, oltre le solite affermazioni generali che per
l'appunto sono solo generiche,  di un potenziamento dell’insegnamento delle
lingue straniere. Niente di più falso. Nei sei licei previsti dalla riforma resta obbligatoria una sola lingua
straniera che non potrà che essere l'inglese. Difficilmente le scuole si
orienteranno verso altre lingue. Tranne che per i licei linguistici e il liceo
delle scienze umane, in nessun altro liceo è prevista la seconda lingua
straniera. Nel liceo scientifico dove , complessivamente le ore di inglese 
sono attualmente 17, con la riforma diventeranno 15; inoltre tranne che nel
liceo linguistico, scompare negli altri istituti la figura dell'insegnante
madrelingua che pure era garanzia di un insegnamento non mediato ed autentico
sia per la pronuncia che per i modi di dire idiomatici. Ma la Gelmini risparmia
anche nei linguistici dove non è previsto l'insegnamento in compresenza, vale a
dire o c'è il titolare o  c'è il madrelingua.. Per quanto riguarda gli
istituti tecnici, la riforma Gelmini, parla di inserimento nel piano
dell'offerta formativa di attività e insegnamenti
facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico
loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque
disponibili
.
Scusate ma con
quali risorse, visto che l'obiettivo della riforma sono proprio i tagli delle
risorse ? In una scuola in cui mancano i soldi addirittura per le fotocopie
!

Ma per tornare ai licei
linguistici si legge nel testo:


 

Liceo linguistico
Il
liceo linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l’insegnamento di 3 lingue
straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in
lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua
straniera

 

A parte lo svarione della prima riga dovuto a 
distrazione ma che nel testo di una legge importante avrebbe dovuto essere
corretto, mi chiedo e vi chiedo:

 

Chi sceglierà la materia che verrà impartita
in lingua straniera e, soprattutto chi la insegnerà ?
Dove  sono i
docenti abilitati e pronti, vale a dire così padroni della lingua da insegnare
magari la matematica o la fisica oppure la filosofia in francese, o in
 tedesco, in inglese o in spagnolo ?  Gli insegnanti, oltre a non
essere tenuti, non sono stati nemmeno preparati a questo. E tenete conto che la
riforma parte da settembre.... Ed ancora chi metterà d'accordo gli studenti
nella scelta della lingua in cui "imparare" le fatidiche materie al III e al IV
anno ?

La Gelmini, che dice di voler rispondere alle
richieste del mondo del lavoro, non si è nemmeno documentata presso le Camere di
Commercio dove avrebbe constatato che, dopo l'inglese, la lingua più richiesta è
il tedesco, lingua che nel nostro paese, data la scelta affidata alle
famiglie
, è accantonata perchè ritenuta "troppo difficile". Bene avrebbe
fatto la Maristella a ripartire l'insegnamento delle lingue, fatto salvo
l'inglese, in maniera paritetica nel piano dell'offerta formativa dei licei
linguistici, ma è chiederle troppo ...

Del resto in una scuola in cui i lettori
madrelingua, come detto, diventano sempre più rari, in cui i docenti
insegnano la lingua senza l'ombra di un laboratorio con cuffie, ma si devono
portare da casa i lettori cd perchè quelli di scuola non funzionano, cosa
pretendete ? Solo fumo, chiacchiere e tanto, tanto bluff. Tutto questo poi,
come rilevato da un importante osservatorio della scuola, Lend, lingua e
nuova didattica "
accade nel nostro Paese in aperta violazione con
quanto previsto dall’Europa. La risoluzione del Parlamento Europeo del 24 marzo
2009 – solo per citare uno dei documenti più recenti - dal titolo “Il
multilinguismo: una risorsa per l'Europa e un impegno comune” raccomanda, tra le
altre cose, “agli Stati membri di includere nei programmi scolastici lo studio
facoltativo di una terza lingua straniera a partire dal livello della scuola
secondaria”. Nella scuola italiana scompare la seconda lingua straniera. Nella
scuola italiana non si rispetta il diritto al plurilinguismo".


Del resto, lo scopo della
Riforma Gelmini non è quello di offrire ai giovani nuove opportunità, ma al
contrario, di operare tagli indiscriminati di risorse da destinare alle
clientele del governo o, peggio, alle  missioni di guerra al servizio
della politica USA/ISRAEL. Con questi provvedimenti continua insomma lo sfascio
della scuola pubblica che subisce un ulteriore svilimento a danno dei giovani
del nostro paese e della loro istruzione.


 


 

 



sabato 6 febbraio 2010

Fw: Ricordiamo Brasillach










 

 

 


 

6 febbraio 1945

6 febbraio 2010

 

 

Sessantacinque anni fa i "democratici"
agli ordini di De Gaulle,

nemici dell'Europa e dell'Ordine
Nuovo

fucilavano il giovane poeta fascista
francese

Robert Brasillach

 

 

Ricordiamo con affetto questo nostro
fratello maggiore che non abbiamo conosciuto se non attraverso le sue
splendide opere, i suoi versi e la grandezza del suo sacrificio

e che
ci ha saputo trasmettere come pochi
la forza dei
suoi sogni

 

 

 

Nicola Cospito

a nome  del

Movimento Nazional
Popolare

 

con
riconoscenza


venerdì 5 febbraio 2010

Fw: Sulla riforma Gelmini










 

----- Original Message -----

Sent: Friday, February 05, 2010 8:32 PM

Subject: Sulla riforma Gelmini



Lettera del Prof. Nicola Cospito alla
stampa

 

 

Leggo dal testo della appena emanata e tanto
strombazzata Riforma Gelmini

 

 

Liceo linguistico
Il liceo
linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l’insegnamento di 3 lingue straniere.
Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in lingua
straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua
straniera

 

A parte lo svarione della prima riga dovuto a 
distrazione ma che nel testo di una legge importante avrebbe dovuto essere
corretto, mi chiedo e vi chiedo:

 

Chi sceglierà la materia che verrà
impartita in lingua straniera e, soprattutto chi la insegnerà ?
Dove 
sono i docenti abilitati e pronti, vale a dire così padroni della lingua da
insegnare magari la matematica o la fisica oppure la filosofia in francese, o in
 tedesco, in inglese o in spagnolo ?  Gli insegnanti, oltre a non
essere tenuti, non sono stati nemmeno preparati a questo. E tenete conto che la
riforma parte da settembre.... Ed ancora chi metterà d'accordo gli studenti
nella scelta della lingua in cui "imparare" le fatidiche materie al III e al IV
anno ?

La Gelmini, che dice di voler
rispondere alle richieste del mondo del lavoro, non si è nemmeno documentata
presso le Camere di Commercio dove avrebbe constatato che, dopo l'inglese, la
lingua più richiesta è il tedesco, lingua che nel nostro paese, data la
scelta affidata alle famiglie
, è accantonata perchè ritenuta "troppo
difficile". Bene avrebbe fatto la Maristella a ripartire l'insegnamento delle
lingue, fatto salvo l'inglese, in maniera paritetica nel piano dell'offerta
formativa dei licei linguistici, ma è chiederle troppo perchè a questo non ci
arriva...

Del resto in una scuola in cui i
lettori madrelingua sono sempre rari, in cui i docenti insegnano la lingua senza
l'ombra di un laboratorio con cuffie, ma si devono portare da casa i lettori cd
perchè quelli di scuola non funzionano, cosa pretendete ? Solo fumo, chiacchiere
e tanto, tanto bluff. Di reale e vero ci sono solo i tagli e un ulteriore
svilimento della scuola.

Alla Gelmini poi, mandiamo pure a
dire che non deve paragonarsi a Giovanni Gentile, un filosofo che di certo
nemmeno conosce e la cui statura per lei è assolutamente inarrivabile. Gentile,
infatti, se potesse, il minimo che farebbe , la prenderebbe a sculaccioni.

 

Nicola Cospito

docente di storia e
filosofia

titolare di cattedra di Liceo
classico