mercoledì 26 agosto 2009

Comunicato di Forza Nuova Torino



 


 


 


 


 


 


 


 


COMUNICATO STAMPA


RISSA  AI MURAZZI DI TORINO


 


La vicenda della rissa notturna ai Murazzi di Torino tra italiani ed immigrati extra comunitari armati di scimitarre, bottiglie rotte e bottiglie d’acido non è che l’ennesimo tributo di illegalità tollerata che la cittadinanza torinese deve pagare alle scellerate politiche del Comune di Torino e più in generale alla condotta dei governi di centro-sinistra e centro-destra sulla lotta alla delinquenza extracomunitaria condotta negli ultimi anni.


 


Da una lato il Sindaco Chiamparino continua a spendere milioni di euro dei contribuenti locali, in un Comune tra i più indebitati di Italia, per aumentare autovelox e telecamere utili solo a moltiplicare le multe ai danni degli automobilisti torinesi con l’unico intento di fare cassa per poi continuare a regalare soldi per aumentare i campi rom e la conseguente presenza sul territorio di comunità di clandestini intenti ad attività illegali; dall’altro aumenta la presenza dei vigili per attività inutili come il pattugliamento del fiume distraendoli da iniziative di controllo in zone notoriamente ad alta presenza di criminali, come i Murazzi.


 


E’ del tutto intollerabile questo sistema dei due pesi e due misure: per i cittadini italiani telecamere e contravvenzioni ad ogni angolo di strada e una giustizia veloce ed implacabile quando si tratta di condannare presunti reati di italiani verso i clandestini (come tristemente la nostra città ricorda bene) in nome di una “legalità” poco corretta ma molto politicamente accettabile mentre per i clandestini zone franche di libera attività criminale, come peraltro denunciano ormai da tempo gli stessi gestori dei locali di Torino.


 


Forza Nuova chiede al Sindaco di Torino l’immediato dispiego dei militari dell’Esercito Italiano con compiti di polizia nelle zone calde della città e ribadisce con fermezza che l’unica via percorribile a livello nazionale sia la sospensione del trattato di Schengen e l’immediato blocco di ogni forma di immigrazione con espulsione di tutti i clandestini.


 


Luca ZAVORETTI


 


 


Segreteria Regionale


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domenica 16 agosto 2009

VERITA' SU BOLOGNA, CIAVARDINI INNOCENTE

 

Dopo 29 anni da quel tragico 2 agosto del 1980, la strage della stazione di Bologna costituisce sempre una delle tante tessere insanguinate che compongono il lugubre mosaico dei troppi misteri irrisolti della storia della Prima Repubblica. Dall'attentato di cui fu vittima Enrico Mattei alle cosiddette stragi mafiose dei primi anni '90, ogni elemento riconduce alle drammatiche vicende di un Paese succube di interessi antinazionali che ha visto scorrere fiumi di sangue innocente senza ottenere che venisse fatta giustizia.
A distanza di 30 anni, però, qualcosa si muove e la doverosa riapertura delle indagini sulla strage del 2 agosto rappresenta certamente un primo passo verso la verità, anche se i tempi biblici della giustizia italiana - e gli interessi inconfessabili di chi non vuole che ad essa si giunga - non forniscono nessuna certezza. Inoltre, le accuse infamanti e le persecuzioni che hanno travolto un intero ambiente umano e politico sono ferite profonde che difficilmente potranno rimarginarsi completamente.
L'unico dato certo, oggi, confermato ulteriormente dalle dichiarazioni rilasciate lo scorso anno da Francesco Cossiga e, pochi mesi fa, dal terrorista internazionale Carlos - pur nella diversità degli scenari descritti - è rappresentato dal fatto che alle 85 vittime innocenti del vile attentato si debba aggiungere ancora il nome dell'allora diciassettenne Luigi Ciavardini che - seppure adesso usufruisca della semilibertà - rimane l'unico ad aver realmente pagato; essendo divenuto, ormai, il simbolo del colpevole di comodo, utile ad assimilare la verità ad una chimera.

Forza Nuova rinnova il proprio immutato cordoglio ai familiari delle vittime e ribadisce la dovuta solidarietà a Luigi Ciavardini e ai suoi familiari, che con lui hanno pagato, senza alcuna responsabilità, le dolorosissime conseguenze dei lunghi anni di infamante morte civile a cui è stato sottoposto.