sabato 25 giugno 2011

Riappropriarsi del proprio futuro

 
Grande successo della conferenza organizzata a Roma da Forza Nuova sulla necessità, davanti al fallimento delle liberaldemocrazie capitaliste, di fondare un Nuovo Ordine Europeo. Insieme a Roberto Fiore sono intervenuti il Prof. Michail Nikolaevich Kouznetsov, Intellettuale, membro dell'Accademia delle Scienze della Federazione Russa e il giornalista greco Dimitri Zaphiropulos. Le diffuse crisi economiche dell'Islanda, della Spagna, della Grecia, del Portogallo e in fieri, dell'Italia, denotano il fallimento economico dell'Europa dell'euro e della finanza, ma anche dell'Europa politica della democrazia liberale e capitalista. Le rivolte in atto mettono sul banco di accusa i parlamenti e le istituzioni comunitarie. I giovani in Europa si stanno svegliando e chiedono un'alternativa alle oligarchie di destra e di sinistra.
E' necessario che i popoli europei si riapproprino del loro futuro mettendo alla gogna chi li ha mandati in rovina. Prepariamoci al grande movimento di protesta e di rivolta che nascerà a breve anche nel nostro paese.
Ecco alcune parole d'ordine:
Rilancio dell'economia nazionale oltre le privatizzazioni e le delocalizzazioni
Boicottaggio delle merci straniere
Nazionalizzazione delle banche
Sostegno alle piccole imprese
Ribellione ai tagli alla spesa pubblica
Eliminazione di tutti i privilegi dei boiardi di Stato a partire da manager e parlamentari
Rifondazione dello Stato Sociale

Nicola Cospito

domenica 19 giugno 2011

Il binario morto della sinistra

 

di Nicola Cospito

Non sappiamo cosa deciderà la Lega oggi a Pontida e, sinceramente, non ce ne importa un granchè, perchè, sia che resti con Berlusconi, sia che ponga le basi per nuove alleanze, il sistema resterà tale e quale, un sistema che comunque non funziona perchè non può funzionare. E' un dato di fatto che, tanto nelle elezioni amministrative quanto con la disobbedienza del popolo leghista in occasione del referendum, anche la Lega ha iniziato la sua parabola discendente e deve stare attenta perchè quando si comincia a perdere, i ritmi della dissoluzione normalmente tendono ad accelerarsi. Berlusconi ha perso e La Lega insieme a lui.
In occasione del referendum con la valanga dei si non ha vinto la sinistra, lo ripetiamo non ha vinto la sinistra e appaiono digiuni di politica, disinformati e incapaci di qualunque analisi coloro che continuano a dire che ha vinto l'Italia di Vendola e di Rosy Bindi. Tapini !! Non si rendono conto che nel 57 % del corpo elettorale che ha votato, almeno sei milioni, ripeto sei milioni di voti, erano in libera uscita dal centro-destra. E nemmeno devono trarci in inganno le sirene entusiastiche di Bersani e di Vendola che fanno finta di crederci quando dicono che hanno vinto loro. Neanche per sogno. Il fatto che siano stati bocciati clamorosamente tre anni fa nelle elezioni del 2008 la dice lunga e non è che da allora gli uomini della sinistra siano cambiati. Volti nuovi non ce ne sono. Sulla scena sono sempre loro: Bersani, D'Alema, Letta, Veltroni, Rosy Bindi, Prodi, Vendola, Ferrero ecc. ecc. Volti vecchi che hanno già fallito e rifallito e che, privi di un qualunque progetto politico credibile, tentano di riciclarsi solo grazie alla impresentabilità di Berlusconi e dei suoi ministri fantoccio.
Nelle amministrative concluse qualche settimana fa, tre sono stati i dati importanti: l'aumento vertiginoso dell'astensione, il successo del movimento di Grillo, l'elezione a sindaco di Napoli di un magistrato apparso alla gente come l'uomo della legalità e dell'intransigenza contro i politici corrotti e incapaci. La sinistra italiana, non diversa da quella spagnola di Zapatero, ne seguirà la stessa sorte perchè appare più attenta ai diritti degli omosessuali, alla legalizzazione dell'eutanasia, alla difesa di una costituzione che, nata dalla resistenza, è e non poteva essere che un aborto, perchè ha perso i contatti con la gente comune e con i problemi quotidiani dei lavoratori e delle famiglie. Gli italiani non hanno dimenticato che anche i governi della sinistra hanno operato la distruzione dello Stato sociale, hanno cementificato le città in combutta con i palazzinari, hanno lasciato campo libero al mercato e all'alta finanza, hanno partecipato alle guerre americane della NATO. Il disastro dell'euro è anche opera loro. Per questo la sinistra non ha vinto e non potrà vincere.
Ben altro sta succedendo in questo paese. Non vogliamo parlare di popolo viola, ma di gente comune che non si riconosce più nei partiti, che teme per l'avvenire proprio e dei propri figli, che non ha più la certezza del domani, mentre vede lo sperpero del denaro pubblico da parte dei politici con i loro stipendi d'oro, i loro privilegi, le loro auto blu, le loro puttane. Un popolo che percepisce sempre di più parlamento e parlamentari come parassiti, vampiri che hanno arraffato tutto quanto c'era da arraffare per sè e per le proprie clientele. Un popolo fatto di precari, disoccupati, cassintegrati, sfrattati, studenti, casalinghe, pensionati. Un popolo che non può, diciamolo chiaramente, farsi abbindolare dai soliti individui pronti a cavalcare l'occasione della protesta. E che non può permettersi il lusso di fare rappresentare la propria sofferenza da un giornalista miliardario come Santoro o da un guitto come Benigni, attento soprattutto alle proprie tasche, come quando a Sanremo si fece compensare a peso d'oro. Non è di lì che passa la soluzione. Non si può continuare a farsi parcheggiare sul solito binario morto.
Noi del Movimento Nazional Popolare, di Forza Nuova, del Movimento Patria Nostra siamo con il popolo italiano che vuole ribellarsi. Siamo con i precari insolentiti da quello squallido figuro che risponde al nome di Brunetta, altro personaggio di infimo livello politico che non sa cosa sia la vergogna. Siamo con i giovani disoccupati che vedono passare avanti i figli dei potenti, siamo con i lavoratori minacciati dal licenziamento a causa di logiche aziendali costruite sul profitto dei soliti pochi, siamo con chi sente urgente e necessario costruire un'alternativa credibile, oltre la destra e la sinistra, capace di fondare uno Stato nuovo all'insegna dell'onestà e della giustizia sociale.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP
SIMBOLO MNP1

sabato 18 giugno 2011

Le certificazioni del fallimento del Governo Berlusconi

E’ di oggi la notizia che “Moody’s”, la più importante Agenzia di valutazioni economico-finanziarie internazionali, ha messo l’Italia sotto osservazione per un eventuale “revisione al ribasso” o “declassamento” dell’andamento macroeconomico, cosa che non avveniva da oltre 15 anni, con la conseguenza che saremo messi tra le nazioni meno affidabili e questo perchè il nostro debito pubblico continua a salire, la nostra produttività rimane bassa, abbiamo recuperato solo una piccola frazione dei ben 7 punti di Pil – Prodotto interno lordo – persi negli ultimi anni di crisi e ci sono seri dubbi che il Governo riesca a raggiungere il promesso pareggio di bilancio entro il 2014.
Questo giudizio segue quello di poche settimane fa dell’altra importante Agenzia internazionale, la Standard & Poor’s, che ha assegnato all’Italia “l’outlook negativo” per la crescita.
Immaginiamo la levata di scudi delle truppe cammellate berlusconiane e dei loro alleati e complici (più o meno camuffati), contro queste Agenzie internazionali considerate “servi del sistema economico mondiale”, che però non bastano a smontare la realtà di giudizi redatti da queste Agenzie internazionali sulla base di numeri e dati certi acquisiti dai loro Uffici in Italia.
La realtà, impietosa ma inesorabile, certifica il grande imbroglio di chi in tutto questo periodo di crisi ha gridato ai quattro venti che “l’Italia era messa meglio delle altre Nazioni” e che “saremmo usciti prima e meglio delle altre Nazioni dalla crisi”.
E’ la certificazione del fallimento “del Governo del fare” , tutto basato su vuote promesse propagandistiche (come l’ultima della riduzione delle tasse a “costo zero”!!!) diffuse a piene mani dall’impero mediatico di “bauscia” Berlusconi e propinate agli sprovveduti e illusi italiani benpensanti dagli alleati e servi schiocchi e ambiziosi della corrotta e corruttrice lobby affaristica berlusconiana.
Un “bauscia” Berlusconi che si è vantato di aver mantenuto la stabilità politica e la pace sociale.
In realtà la “stabilità politica” è stata mantenuta, finora, sostituendo con mercenari comperati al mercato parlamentare le tante defezioni dei suoi ex alleati più o meno pentiti.
La “pace sociale” invece, è stata mantenuta con la complicità di alcuni capi sindacali (due rivelatisi buoni commensali a Palazzo Grazioli e una bramosa di fare il Presidente Regionale) sulla pelle dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, del ceto medio, delle famiglie, penalizzati e schiacciati verso la soglia della povertà
E’ anche il fallimento del superministro Tremonti, l’inventore della finanza creativa, delle privatizzazioni camuffate da liberalizzazioni, della cartolarizzazione di beni da anni invenduti (e quindi rappresentati da titoli “tossici”), degli artifici contabili per ingannare le severe Autorità europee, nonchè grande esempio di onesto contribuente, visto che per il 2009 ha dichiarato al fisco un reddito di soli 39mila euro.
Certo, confronto ai Brunetta o ai Gasparri, ai Calderoli o ai Quagliarello, alla Brambilla o alla Santanchè, anche un Tremonti sembra un gigante.
Ma la ruota della Storia sta girando inesorabilmente e, per patacche e pataccari, sta arrivando l’ora della verità, che sta arrivando anche per “tutti quelli” che in questi anni hanno svenduto e tradito Ideali e Valori, resi sacri dal sangue dei Martiri, per entrare nei sottoscala del potere e nelle anticamere della mangiatoia.
Ricordiamoci bene di tutto questo, affinchè non ci tocchi un’altra volta subire passivamente una nuova stagione dei “riciclati” della politica.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e
Responsabile Provinciale F.N.

martedì 14 giugno 2011

Ha vinto l’Italia, hanno perso i partiti.


Una sberla ? No uno sberlone.
Berlusconi K.O.
di Nicola Cospito
Non una sberla, una sequela di sberloni al governo Berlusconi e ai suoi alleati, questo il significato del risultato del referendum. Un 57 % che, raggiunto nonostante la disaffezione crescente dei cittadini al voto e l'incognita degli italiani all'estero, rappresenta una sonora bocciatura della politica del governo, dei suoi ministri da operetta, ma anche di questo parlamento di yes man, di nominati, di parassiti iperpagati, con la loro la loro insipienza e la loro incapacità. Uno sberlone che, dopo quello delle scorse amministrative, rappresenta un affondo contro il cavaliere di Arcore che ormai appare in coma irreversibile. Farebbe bene dunque Berlusconi a gettare la spugna e a salire al Colle perchè è chiaro anche ai muri che non si è trattato solo di un referendum su singoli quesiti, ma di un voto politico a tutti gli effetti. Gli italiani che hanno votato hanno espresso il loro disagio, il loro non poterne più e al seggio abbiamo visto non solo i militanti referendari, ma soprattutto la gente comune, le casalinghe, le madri di famiglia, i pensionati che tirano la carretta ogni mese, i giovani e i disoccupati, i lavoratori a reddito fisso,vessati dalla politica delle tasse di un governo che ha deciso di far pagare ai più deboli la crisi che esso stesso ha provocato e non è in grado di risolvere.
E gli italiani che hanno affollato i seggi in questi due giorni, sanno che l'alternativa a Berlusconi non è questo desueto e arcaico centrosinistra che appare, oggi come non mai, privo di in leader, di una idea nuova, di un autentico progetto. Gli italiani che oggi hanno vinto, si guardano intorno come Diogene con la lanterna e cercano una forza davvero alternativa, fatta di uomini, non di politicanti e mestieranti del transatlantico dei passi perduti. Uomini nuovi e incorruttibili, intelligenti e preparati che sappiano tirare fuori l'Italia dalla palude. Checchè ne dicano le vestali della democrazia liberale, da Bersani, a Di Pietro, da Casini a Vendola, anche loro hanno perso perchè nel cuore degli italiani c'è l'intima, profonda consapevolezza che anche loro sono come gli altri, come i Lupi, i Brunetta, i Tremonti, i Formigoni, i mangia mangia della politica corrotta e clientelare. Oggi ha vinto l'Italia che vuole rinascere, oltre la politica liberale dello sfruttamento, del lavoro precario, del parlamentarismo becero e perditempo. Hanno perso i partiti e i comitati d'affari. Una realtà che apparirà ancora più vera nel momento in cui si delineerà una nuova forza politica nazionale e sociale, capace di conquistarsi la necessaria visibilità, una forza desiderosa unicamente del bene dell'Italia. Lavoriamo per questo. I risultati per noi e per gli italiani non mancheranno.
Nicola Cospitp
Ufficio Politico MNP
SIMBOLO MNP1

Vittoria!


Percentuale dei votanti : 57%
Percentuale dei “SI” : 95%
Ha vinto l’Italia e noi con lei:
l’Italia che vuole difendere l’ambiente e la natura e vuole le energie alternative;
l’Italia che non vuole cedere al mercato beni primari, assoluti e universali, come l’acqua;
l’Italia che non vuole che “qualcuno” sia più eguale degli altri per farsi gli affaracci propri alle spalle del popolo credulone.
Hanno perso Berlusconi e la sua lobby.
Hanno perso i suoi servi schiocchi e complici che craxianamente hanno detto di andare al mare.
Hanno perso i traditori che hanno venduto a questa destra borghese, affarista e corrotta, un patrimonio di Ideali e di speranze;
Hanno perso quelli che si turano il naso e dicono di scegliere il male minore, solo perché aspirano alla mangiatoia, e quindi preferiscono stare a galla in una mefitica palude anziché scegliere il mare aperto.
Hanno vinto i giovani, quelli che di solito se ne fregano, che sono apatici, che non si schierano e che, invece, questa volta si sono impegnati, si sono schierati, senza tentennamenti.
Il vento sta cambiando, dal nord Africa ai Paesi Arabi, dall’Europa all’Italia.
Noi, grazie al fatto di esserci schierati subito e senza incertezze, siamo parte di questo cambiamento.
Magari siamo solo una piccola, molto piccola parte, ma ci siamo, non siamo rimasti nella palude, siamo anche noi in mare aperto.
Adesso dobbiamo attrezzarci in fretta, prepararci in fretta, perché il vento del cambiamento soffia anche per noi e non possiamo, non dobbiamo, perdere l’occasione prossima ventura.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP
Responsabile Provinciale F.N.

domenica 12 giugno 2011

A Roma va in onda l'osceno.

 

Roma è già una città oscena, resa tale dalle cattive amministrazioni, ultima delle quali quella di Alemanno. Una città sporca, con lungo le strade cassonetti della spazzatura colmi e puzzolenti, svuotati sempre in ritardo, ingabbiata nel traffico, priva di parcheggi e di infrastrutture adeguate, priva di servizi pubblici, insicura a tutti i livelli, una città nella quale l'amministrazione fa cassa con multe e trappole di ogni genere, vessando i cittadini in ogni modo, insomma un vero cesso a confronto delle altre capitali europee. In questa delizia, Alemanno ha voluto somministrarci l'Europride, sponsorizzato appunto dalla sua amministrazione. Ieri, cortei di pervertiti hanno potuto sfilare per le vie del Centro, inneggiando all'orgoglio gay, offendendo in ogni modo possibile Dio e la Chiesa, insultando il Pontefice, esibendosi con corpi seminudi e inanellati, con pose provocatorie e quant'altro. Un corteo osceno in una città ormai oscena. Fortunatamente non sono mancate le contestazioni da parte di chi non ha voluto avallare questo turpe spettacolo. Giovani di Forza Nuova e di Militia Christi, ma anche del Foro 753, hanno voluto manifestare il loro dissenso in modo pacato ma deciso. La polizia, nemmeno a dirlo, è intervenuta operando alcuni fermi e denunciando alcuni giovani, forse anche rei di essere "normali". Questo è oggi lo spettacolo della, una volta, "capitale della civiltà", oggi capitale di Alemanno e dei suoi amici malati, capitale della decadenza e dell'indecenza.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP
Roma
SIMBOLO MNP1

sabato 11 giugno 2011

REFERENDUM del 12-13 giugno 2011


Domenica 12 e lunedì 13 giugno 2011
TUTTI ALLE URNE!

Difendiamo il nostro futuro!

Riprendiamoci la sovranità espropriata dai Partiti!
Aboliamo le leggi “porcata” della Casta!

Votiamo 4 SI !

Visualizza qui il volantino

Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e
Responsabile Provinciale F.N.

domenica 5 giugno 2011

RICONOSCIMENTO DEI COMBATTENTI DELLA R.S.I.


Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica di Roma, era “allarmato” per la proposta di legge dell’onorevole Mazzoni, poi smentita dall’interessato, volta a riconoscere i combattenti della R.S.I..
Si tranquillizzi signor Pacifici perché gli interessati e cioè i pochi ancora viventi reduci della R.S.I. hanno più volte, reiteratamente, dichiarato in tutte le sedi che non desiderano assolutamente tale riconoscimento da questa repubblica nata dalla resistenza.
Tale riconoscimento NON è stato MAI richiesto dagli interessati.
Di più, se tale riconoscimento fosse stabilito per legge, loro lo respingerebbero con disgusto al mittente!
Non sanno che farsene di un eventuale riconoscimento da parte di uno Stato che non rispettano e non riconoscono.
I cinque più forti eserciti del mondo, e certamente non la “resistenza”, li hanno sconfitti, ma non vinti!
Di più, è loro sufficiente ed è l’unico che per loro conta, il riconoscimento dei loro camerati caduti per la difesa della Patria e di un ideale, che NON hanno tradito l’alleato schierandosi con i nemici di sempre.
Del riconoscimento di questo stato “SE NE FREGANO”!
Alessandro Mezzano

mercoledì 1 giugno 2011

Nè gli uni nè gli altri

 

di Nicola Cospito


   L'esito dei ballottaggi nelle ultime elezioni amministrative evidenzia il crollo del centro-destra che, come già da noi osservato a ridosso delle elezioni del primo turno, paga il prezzo di un malgoverno centrale e locale fatto di ignoranza, corruzione, incapacità di affrontare i reali problemi della gente. Una sconfitta, quella del berlusconismo e dei suoi ascari, che noi salutiamo con gioia e soddisfazione perchè, come la maggioranza degli italiani, non vediamo l'ora che il Silvio Berlusconi si tolga definitivamente di torno, dopo i gravissimi danni arrecati a questo nostro sventurato paese, sotto il profilo morale e materiale e di immagine a livello internazionale. Con gioia registriamo che il pallone leghista abbia cominciato a sgonfiarsi, dato che anche il movimento di Bossi ha mostrato di essere corrotto, nepotista, demagogo come i suoi alleati. Con grande soddisfazione poi, registriamo il totale fallimento di quanti, provenendo da destra,  più per profitto personale che per convinzione politica, si sono messi al servizio del PdL. La Destra storaciana ha dimostrato ancora una volta la sua reale e totale inconsistenza politica, ottenendo, nonostante l'abbondanza dei mezzi, risultati irrisori. La Fiamma di Romagnoli in questa tornata si è confermata per quello che è: un ectoplasma che da tempo ha cessato di esistere nella realtà.
La sconfitta del centro-destra però, si badi bene, non costituisce motivo di vittoria per lo schieramento di centrosinistra, intanto perchè non può di certo passare in secondo piano il fortissimo astensionismo  che delegittima in partenza l'intera cosiddetta classe politica, visto che in tantissimi casi le percentuali dei votanti sono rimaste sotto il 50 % e poi perchè è evidente anche ai sordi e ai ciechi che per molti il voto al PD è stato solo una forma di reazione ai mali del berlusconismo. Emblematico il successo del nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, uomo di legge, che ha avuto una valanga di voti da parte di quanti hanno visto e vedono in lui l'uomo d'ordine, capace di riportare a Napoli un minimo di sicurezza e di pulizia. Nulla a che fare con l'ideologia, nulla con il dipietrismo, soltanto voglia di affidarsi ad una persona nuova, sperando che sia quella giusta. Del resto, se il centro-destra non ha la minima valenza positiva, specularmente il centrosinistra non ha nè uomini, nè programmi, nè tanto meno un progetto politico credibile. Basti considerare quanto è accaduto e sta accadendo in Spagna ove Zapatero,  troppo impegnato nella difesa degli omosessuali, della laicità dello Stato, dei pretesi diritti civili, si è guadagnato l'ira degli studenti indignatos che si sono ribellati alla crisi economica e alla disoccupazione endemica occupando le piazze di Madrid e delle principali città iberiche. La verità è che il modello liberista, nelle sue componenti di destra e di sinistra, funzionale all'alta finanza e ai suoi sporchi giochi,  sta crollando ovunque, dalla Grecia, alla Spagna, dal Portogallo all'Italia,  creando precariato, disoccupazione, miseria, disperazione e che la gente non sa più a quale santo votarsi. Cose queste che gli analisti "politicamente corretti" non vogliono dire. La cosiddetta zona euro sta mostrando cedimenti epocali e sono in molti a pensare che la moneta unica, piegata agli interessi del FMI e della BCE, funziona sempre meno con un mercato senza regole e non supportato da una adeguata politica dei prezzi (concetto questo che i dogmatici liberisti aborriscono come fascista). Lo stesso Grillo, che con il suo movimento a cinque stelle va ripetendo cose che sono nel nostro DNA da sempre, pur denunciando la sostanziale identità dei politicanti di destra e di sinistra, un progetto alternativo non ce l'ha. Sullo scenario presente però si staglia la nostra forza politica, una forza emarginata, isolata, surclassata dai padroni dell'informazione, una forza piccola, ancora, ma che, come la monade di Leibniz ,porta in sè il germe di una potenza immensa, una potenza fondata sul nostro essere davvero l'alternativa globale al sistema, una alternativa fondata su una diversa concezione della politica, dello Stato, dell'economia, una potenza incommensurabile, perchè rispondente ad un progetto organico completo che solo può far ripartire l'Italia.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP