lunedì 27 febbraio 2006

Conferenza

 

 

Martedì 7 marzo

ore 18.30

presso il circolo dell'URRI

via di Tor di Quinto 57

 

Umberto Bianchi

presenterà il suo libro

 

Alle origini della globalizzazione

 

Seguirà il dibattito

 

 

 

(venendo dalla Flaminia, la strada immediatamente al lato del Poligono di tiro. Oltrepassare il cancello aperto e proseguire per 300 metri costeggiando i campi da gioco fino, dopo una curva, a raggiungere la prima costruzione a sinistra).

Per ulteriori informazioni tel. al n. 339/3547515

sabato 25 febbraio 2006

Un colpo di scena annunciato


MUSSOLINI: “IO CAPOLISTA ALLA CAMERA”


 


Roma – Alessandra Mussolini annuncia: “Mi candido alla Camera, capolista del mio partito, Alternativa Sociale. L’abbiamo deciso insieme, l’altra sera, io e Berlusconi. In verità me l’ha chiesto lui, il premier, di candidarmi. Ha insistito ed io alla fine ho accettato. A presto ci saranno altre sorprese, non posso dirvi di più…


 


 


Come largamente previsto, A. Mussolini dopo aver strombazzato che non si sarebbe candidata, si candida, eccome che si candida.... Inutilmente. A.S. prenderà tra l0 O,1 e lo 0,4 %, non raggiungerà il 2 % e non sarà il primo dei perdenti che una legge fatta su misura premierà con i seggi. La pace di Rotondi con Berlusconi, annunciata ieri a Primo Piano da Rotondi stesso, è cosa fatta e, lo vedrete, sarà proprio la D.C. di Rotondi ad essere la  migliore tra le liste collegate alla CDL.


Nel fattempo Romagnoli, dopo lo scivolone sulle camera a gas, si cosparge il capo di cenere scrivendo  a Ciampi e annunciando la sua non candidatura alla testa della Fiamma.



Per essere però presenti e regalare voti ad uno dei due partiti americani italiani Mussolini, Fiore, Tilgher, Romagnoli e Rauti indicano Berlusconi come loro candidato premier e sottoscrivono il programma della CdL in cui si legge tra l'altro:


"Riaffermiamo la nostra alleanza con gli Stati Uniti d'America e la promozione nel mondo di istituzioni libere e democratiche".


Cosa questa promozione di istituzioni democratiche significhi lo sanno bene gli irakeni che hanno visto il loro paese devastato dalle bombe, le loro millenarie città ridotte a cumuli di macerie, le loro famiglie sterminate con i bombardamenti chimici. E in un prossimo futuro potrebbe toccare all'Iran.


 


Mentre di fronte a questo sfacelo è per noi lecito domandarci come ancora ci siano camerati disposti a seguire questi signori, non possiamo che prendere atto del loro passaggio nelle fila del nemico. Si, NEMICO. Tali sono infatti per noi i gangster di Washington con i quali si sono alleati la Fiamma Tricolore di Romagnoli, Alternativa Sociale di Fiore, Tilgher e Mussolini, il MIS di Pino Rauti.


 


Ai camerati che ci leggono una sola parola   SVEGLIA !!!


e un'esortazione:  Rafforziamo il MNP


                          ORGANIZZIAMO IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE


 


Il Movimento Nazional Popolare


Direzione Nazionale


Roma


Telefax. 06/35344399


 


 


 


 


 


 

 


 

giovedì 23 febbraio 2006

DEMOCRAZIA AUSTRIACA

 


 


DEMOCRAZIA AUSTRIACA


di Alessandro Mezzano


Quando la Legge di uno Stato condanna uno storico perché le sue ricerche e le sue documentazioni lo portano a modificare, anche radicalmente, l’opinione comune su fatti storici, significa una sola cosa: che quello Stato uccide la libertà di parola e di pensiero o meglio, uccide la libertà tout court!

E’ il caso della condanna, da parte dei tribunali Austriaci, di David Irwing, storico inglese “negazionista”, per i suoi scritti che, documentatamente, ridimensionavano lo sterminio degli ebrei da parte del Nazionalsocialismo Tedesco e comunque negavano i modi e le cifre che da sessant’anni sono accreditate dalla storiografia ufficiale, scritta dai vincitori, senza un bisbiglio di dissenso, di distinguo o di varianti:


Caso storico, questo, quasi unico al mondo e certamente l’unico che non ammette voci discordanti, documentate o meno, che affermino, non diciamo il contrario, ma neppure qualcosa di differente..


E’ lecito discutere se Nerone fu un imperatore colto, lungimirante, difensore degli interessi di Roma e difensore del mondo ellenistico oppure se fu una belva assetata del sangue cristiano, un pazzo psicopatico che si divertiva a massacrare popoli interi.


E’ lecito discutere se Napoleone Buonaparte fu il primo grande precursore dell’idea Europea, grandissimo legislatore e riformatore della pubblica amministrazione oppure un ambizioso generale che ambiva solamente a fagocitare tutte le Nazioni per puro dispotismo e sete di gloria e per questo portò a morte milioni di soldati su cento campi di battaglia.


E’ lecito discutere se gli Spagnoli conquistarono un impero per portarvi il Vangelo oppure se tutto fu motivato dalla sete di potenza e dalla avidità di oro che fece loro sterminare la gran parte dei popoli conquistati.


E’ lecito persino discutere se Stalin fu quel mostro che scaturì dal congresso del PCUS dopo la sua morte oppure se fu un grande rivoluzionario e riformatore che diede la libertà al popolo Russo oppresso dal medio evo zarista.


Ma guai a mettere in discussione i modi e le cifre della SHOA perché allora si commette un crimine di pensiero, la polizia del pensiero ti arresta e la magistratura del pensiero ti condanna come in un dramma di Kafka o in un libro di Orwell..!!


Già scrivemmo che celebrare la “giornata del ricordo” per ricordare solo lo sterminio degli ebrei e non avere nessuna “giornata del ricordo” per i Pellerossa Americani, per gli schiavi Negri, per il massacro degli Armeni, per Hiroshima e Nagasaki, per Dresda, per lo sterminio di Pol Pot in Cambogia, per quello del Comunismo Cinese in Tibet, ecc. ecc. ecc. ecc. ci pareva una vera e propria discriminazione che sapeva di razzismo, come se gli ebrei, che nella bibbia sono il “Popolo prediletto da Dio” dovessero valere più degli altri uomini e come se le stragi dell’uomo contro l’uomo non avessero tutte la stessa tragica immoralità..!


Secondo noi, se David Irwing dice delle cose inesatte o false, la sola strada ragionevole, giusta e rispettosa della libertà è quella di contestare in modo documentato le inesattezze e le falsità sbugliardandolo.


In caso contrario, e con la sua condanna in tribunale per i suoi scritti, si avvalora fortemente il sospetto che non si sia in grado di smentire e sbugiardare e che la censura e la condanna servano a tentare di zittire una voce che non si è in grado di contrastare con le prove storiche.


Un vecchio adagio recita:”.. le bugie hanno le gambe corte...” se è vero perché non lasciarle camminare in un veloce consumo anziché tentare di zittirle con la galera?


Alessandro Mezzano


Dirigente del MNP Umbria


 



 






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martedì 21 febbraio 2006

Solidarietà ad Irving

 

Solidarietà a David Irving e a tutti gli storici revisionisti

perseguitati per i loro studi.

La storia non la scriveranno nè le leggi speciali nè i tribunali

 

lunedì 20 febbraio 2006

Manifesto per l'astensione

 
 


Con la più becera delle destre ? No grazie.

Con la più becera delle destre ???  No Grazie.

Di Nicola Cospito

 

 

Quando, studente,  frequentavo il liceo Mamiani, proprio negli anni della contestazione, mi capitava quasi tutti i giorni  - qualche volta anche fino al primo pomeriggio,  di restare davanti a scuola in viale delle Milizie a Roma , a discutere con gli studenti della sinistra,  marxisti-leninisti dichiarati. Costoro conoscevano a memoria Stato e Rivoluzione di Lenin e lo citavano a piè sospinto insieme al libretto rosso di Mao Tse Tung. Mentre cercavano di convincermi, fedeli a quanto asserito nel Manifesto di Gotha di K. Marx, che il comunismo non esisteva ancora da nessuna parte e che nei paesi dell'Est ci si era fermati alla fase socialista, esprimevano una distorsione mentale che si nutriva di un cerebralismo spesso vuoto e insulso anche se infiocchettato da analisi roboanti e circostanziate. Al loro contrario, io che avevo pure letto Stato e Rivoluzione ed ero bene informato sulla Scuola di Francoforte, sull'Uomo ad una dimensione di Herbert Marcuse, sull'eclissi della ragione di Horkheimer e quant'altro - mi dicevano che sarei stato un buon compagno... -avevo in più rispetto a loro già una robusta conoscenza delle idee nazionali e sociali che avevavo infiammato i giovani fascisti di tutta Europa tra le due guerre e dalle  quali avevo appreso l'essenzialità nel dire, punto di partenza di una mente abituata ad una corretta interpretazione del mondo, dei fatti, della vita.  Perchè poi proprio questo è il problema di Adinolfi, vale a dire quello di spingersi in improbabili analisi su situazioni che non esistono e che non potranno avverarsi. Perchè poi, alla fine, dopo aver cercato di sponsorizzare, almeno intellettualmente, un'operazione politica di dubbio gusto e di improbabile validità, basti vedere quanto sconcerto e disorientamento ha provocato tra i camerati, molti dei quali hanno giustamente deciso di non andare a votare, viene ora a lamentarsi per i risultati - assolutamente prevedibili - che il 9/10 aprile segneranno non solo la fine della fiera delle illusioni, ma anche il fallimento politico senza appello di chi, invece di compiere un corretto lavoro politico teso alla costruzione del partito dello Stato Nuovo, della Giustizia Sociale, dell'Identità Nazionale, autonomo, non bisognoso di legittimazioni estranee e proiettato oltre un bipolarismo sempre più fragile,  ha finito per imbrancarsi nello schieramento reazionario costituito da personaggi di basso profilo come Schifani, Bonaiuti,  Bossi, Calderoli, Maroni, Fini, Gasparri, Alemanno,  Baccini e chi più ne ha più ne metta. Come credere davvero poi, che invece di presentarsi separati Fiamma e A.S. ma uniti in cotanta alleanza, avrebbero potuto realizzare chissà che...magari davvero le riforme sociali.... Come se i poteri forti di cui molti amano parlare e che di sicuro sono coloro che dettano legge e linea politica ed economica amassero restare alla finestra a guardare....Un noto attore comico avrebbe detto.... ma mi faccia il piacere.... E del resto i veti puntualmente arrivati hanno dimostrato chi comanda in questo paese.

 Chi ha scelto di stare con la reazione vada ormai fino in fondo, si tratta infatti di una strada senza ritorno, a prescindere dai risultati elettorali. Per Adinolfi - e non ce ne voglia - resta in sovrappiù l'ambiguità di un argomentare piuttosto fumoso, nonostante alcune citazioni che non cambiano il colore della sostanza,  a copertura della difesa di un Polo neoconservatore, espressione  di una destra tra le più becere e impresentabili della storia, una destra in cui sia A.S. che la Fiamma Tricolore sono comunque assolutamente irrilevanti tanto sul piano numerico quanto  su quello delle proposte programmatiche, oltretutto queste ultime, generiche come quelle sulla famiglia o sull'accesso al credito, se non da far sorridere come quelle sulla democrazia paritaria.

Per terminare queste mie brevi considerazioni, ribadisco  che l'unica cosa davvero utile per tutti coloro che non si stanno sporcando le mani e la coscienza con gli alleati di Bush, sia  di cominciare ormai a guardare davvero oltre queste elezioni. Dopo il 9 aprile il quadro politico nazionale cambierà totalmente e nei nuovi scenari che verranno a determinarsi  l'unica cosa seria da fare sarà quella di moltiplicare gli sforzi nella creazione di una nuova realtà politica, organizzata e credibile,  ben radicata nella nostra storia ma altrettanto ben proiettata nella società civile. Mentre taluni navigano verso gli scogli sui quali immancabilmente si infrangeranno, noi preferiamo mantenere saldo il timone seguendo la stella polare,  la stella del Nord, come dice una delle nostre canzoni più belle. E se la traversata sarà lunga, poco importa.

 

Nicola Cospito

 


A proposito di...




 

 

di Gabriele Adinolfi

 










Tra un’impasse improponibile e un’elettrizzante scommessa possibile


Ho l’abitudine di esporre in modo sistematico il mio pensiero. Preferirei essere più stringato ma ho constatato che i lettori raramente soppesano frasi telegrafiche: le interpretano e spesso le fraintendono. Intendiamoci, anche quando esprimo le mie convinzioni in modo dettagliato una decina di interlocutori le travisano per partito preso, ma quelli lo fanno in mala fede, con pretestuosità.


Se si è scarni invece capita, come è accaduto ultimamente con il mio “Più naufraghi che pirati” che il significato dello scritto venga interpretato in modo distorto anche da chi è in buona disposizione d’animo ed in assoluta  buona fede. Per questo ho deciso di tornare sull’argomento e chiarirlo ulteriormente.


 


Cosa ho detto esattamente


 


Alcuni hanno inteso la mia conclusione dell’articolo di sabato scorso come un “non c’è niente da fare” e dunque un invito a “non votare”, un rinnegamento di ogni prospettiva di accordi.


In realtà ho detto ben altra cosa. Ovvero che tutta quella destra radicale che si riconosce in un partito, se non prende coscienza di alcuni dati di fatto e se non esprime una mentalità innovativa, è destinata al naufragio e per giunta a un naufragio imbarazzante. Ragion per cui o reagisce immediatamente o finisce a picco malamente. E se non può agire tempestivamente ed efficacemente tanto vale che eviti di fare figuracce. Questa mia “provocazione” stava a sostenere la necessità di una mutazione antropologica, semantica e morfologica che appare forse  impensabile ma non è impossibile in quanto nulla lo è per chi davvero vuole.


 


Le minacce da sventare


 


Quali sono le minacce da sventare?


Innanzitutto le manovre in cui, come topi giocati dai gatti, sono incappati i due partiti estremi che, separati, finiranno col neutralizzarsi a vicenda rendendo pressoché utopico il traguardo delle elezioni parlamentari.


Manovre che, verosimilmente proseguite in sordina nel corso della campagna grazie all’uso a comando dei media, forse mirano – per bilanciamento forzato - a condannare gli stessi partiti addirittura al non raggiungimento del quorum necessario per il rimborso elettorale.


Insomma sono convinto che l’operazione in atto sia quella di chiamare tutti dentro per stritolarli e preparare poi l’avvento di un’altra, inedita, ruota di scorta, rigorosamente “corretta”.


Già è squalificante fare politica al solo scopo di ottenere rimborsi, figuriamoci cosa diventerebbe fare politica nella CdL al solo scopo di ottenere rimborsi. Se questo dovesse finire con l’essere l’unico traguardo perseguito tanto meglio abbandonare!


 


Nessuna “conformità”


 


Ho detto e ripetuto che ritengo positivo il confronto dettato dalla riforma elettorale perché permette a chi finora  si crogiolava ai margini del nulla, vivacchiando di rimborsi, di mettersi infine alla prova. Questo però rappresenta un rischio che per essere affrontato necessita di molta forza e soprattutto presuppone una spiccata aderenza alla centralità (caratteriale e spirituale, non politica…)


Ciò premesso – e dato forse per scontato con troppa disinvoltura – un’operazione del genere ha senso solo se è pragmatica e aggressiva. Pragmatica in quanto punta ad ottenere peso specifico (i deputati rientrano in quell’obiettivo), aggressiva in quanto impone logiche nuove, “corsare” e mette in imbarazzo tutti e soprattutto lo schieramento che ha aperto i recinti. È valida perché funge da premessa a una nuova entità articolata, non omologata, non uniforme, non massificata, situazionista, spregiudicata e ANTI/corretta: non “insufficientemente corretta”.


Sia il pragmatismo che l’aggressività della destra radicale di partito sono però gravemente minacciati dall’evoluzione di questi giorni.


In particolare, dopo l’accettazione obbligata dei veti e delle conseguenti patenti di presentabilità, l’unico senso dignitoso che avrebbe un’esperienza di competizione elettorale nella CdL la si ritrova in una linea tutt’altro che “riformista”, o “conforme”; dev’essere molto ma molto spregiudicata e scorretta. Su queste basi, purtroppo, va detto che di tutto quello che ha proposto Roberto a Matrix io condivido ben poco e anche quello mi lascia perplesso per i toni con cui lo ha esposto.


 


Perché dissento


 


Il mio ragionamento si articola su più livelli.


Un primo motivo di dissenso è dettato dal realismo. Le proposte di AS parlano tutte d’interventismo statale, di assistenza sociale; presuppongono cioè uno Stato che invece oggi non c’è né può esserci e prevedono una strada d’interventi a mio avviso impossibile, impercorribile perché semplicemente non esiste più: perciò mi paiono fuori luogo.


Un secondo motivo di divergenza è di tensione ideale. Gli interventi che mi stanno a cuore sono “diretti”, fanno perno sulla “mobilitazione” popolare e sull’assunzione di “responsabilità” che si contrappone alla “delega”. Sono verticali e non verticisti; non chiedono, impongono. Non accettano “elargizioni” dall’alto ma si finalizzano all’autogestione gerarchica e consapevole.


È una linea di pensiero che viene dalle Brigate Nere e non dallo Stato paternalistico (o forse sarebbe più proprio definirlo maternalistico).


La distanza tra questi due modi di porsi è abissale e cruciale, come riassumo in “Quel domani che ci appartenne”.
Le proposte di AS quindi, per il mio modo di concepire le cose, non sono condivisibili.


Tuttavia in un cartello elettorale queste divergenze inconciliabili possono convivere; come premessa e a garanzia dell’apertura di spazi che consentano di favorire l’autonoma organizzazione di popolo. Solo a queste condizioni certe uscite possono risultare potabili per uomini che come me non credono in nessuna soluzione politica di destra né in moralismi o in pratiche indulgenti verso oligarchie ecclesiastiche o sociali.


C’è infine un terzo motivo di dissenso. La linea espressa da Roberto (che non è certo una novità, è la sua da oltre vent’anni) probabilmente otterrà consensi appunto di destra ma attenzione: le simpatie non  necessariamente si tramutano in voti. Vieppiù quando la concorrenza in materia è ampia e il programma trova apparenti analogie trasversali dall’Udc a Forza Italia, che non sono del tutto assenti in AN e Fiamma. Soprattutto però, come insegnava quel pittore austriaco, poi eroe della Grande Guerra e che sarebbe divenuto capo rivoluzionario prima e Cancelliere di Germania poi, i consensi perbenisti sono i più pavidi e i meno fedeli in assoluto: puntare su di essi è come progettare di costruire sulle sabbie mobili.


 


Se


 


Infine, qualora si venga “accettati” in quanto con i comportamenti e con i toni delle proposte si sarà dimostrato di essere stati “ingiustamente discriminati” e che in fin dei conti non si è così “impresentabili”, si rischia di essere omologati e di farsi neutralizzare davvero del tutto. Probabilmente senza deputati, forse senza addirittura rimborsi, senza più credibilità e senza alcuna specificità forte che, ne sono convintissimo, dev’essere “scandalosa”, “corsara”, dove si pretende di andare? Al disastro?


Ma una presa di coscienza ed un forte intervento di rettifica sono proprio fuori discussione?


Certo, se questo non si verificasse, proseguire su quella china a mio giudizio non avrebbe senso e potrebbe rivelarsi davvero mortificante.


Nei prossimi giorni osserveremo gli sviluppi del caso e ragioneremo di conseguenza. Tra un’impasse improponibile e un’elettrizzante scommessa possibile il confine è sottile.

 

 

 

 

domenica 19 febbraio 2006

Il MNP a Lamezia Terme

COMUNICATO MNP

 

Ieri, sabato 18 febbraio, militanti e simpatizzanti del MNP hanno distribuito 500 copie di Progetto Sociale per le vie centrali di Lamezia Terme. Cresce il Movimento in Calabria e presto avrà luogo a Cosenza una conferenza regionale organizzativa.

 

Il MNP

Astensionismo attivo


CONTRO LA DEMOCRAZIA OLIGARCHICA
CONTRO IL PARTITISMO


DI DESTRA E DI SINISTRA
Astensione


Hanno già deciso tutto loro !


Con la nuova legge elettorale


le segreterie dei partiti


hanno già scelto chi verrà eletto


 


Per questo i cittadini indignati


il 9 aprile


non andranno a votare


 



Il Movimento Nazional Popolare

Comunicato MNP

 



COMUNICATO STAMPA

 

Il Movimento Nazional Popolare condanna gli accordi conclusi da Alternativa Sociale e dalla Fiamma Tricolore con la Casa della Libertà. Questi accordi tradiscono lo spirito antagonista e di opposizione al governo, al liberismo e al bipolarismo che deve sempre e comunque contraddistinguere chi si batte per lo Stato Nuovo della Giustizia, della Socialità, dell'Identità Nazionale.

Gli accordi realizzati dai vertici dei due movimenti, spesso non condivisi dalla base, coinvolgono l'immagine di tutta una comunità umana stravolgendola agli occhi di un'opinione pubblica che avrebbe dovuto vederci come forza irriducibile di alternativa al sistema in nome di una politica intesa non come caccia alle poltrone, ma servizio alla nazione e, soprattutto difesa delle fasce più deboli della popolazione. Gli accordi realizzati dai vertici dei movimenti pongono i responsabili fuori dall'area antagonista che resta orientata a posizioni avanzate oltre la destra e la sinistra, facce speculari del liberismo al servizio dei poteri forti e della finanza internazionale, colpevoli dell'impoverimento progressivo di gran parte dei popoli del pianeta e del perseguimento di uno "scontro di civiltà" dagli effetti disastrosi.

Il Movimento Nazional Popolare, interprete dei sentimenti di larghi strati di quella comunità umana che non scende a compromessi e non cerca legittimazioni da parte del mondo avversario, si attiverà nelle prossime settimane nella campagna del non voto e nella ricerca delle forme organizzative appropriate per la costituzione di un Movimento di Liberazione Nazionale capace di imporsi sulla scena politica oltre le macerie di un bipolarismo dai giorni contati.

 

In alto i cuori

 

II Movimento Nazional Popolare

Roma

Direzione Nazionale

Telefax n. 06/35344399

  Cell. n.   339/3547515

 

 

venerdì 17 febbraio 2006

Fw: [fiamma] "AS" CHINA LA TESTA AL SISTEMA !!!

Cresce il fronte del non voto contro i
questuanti

 

Il MNP

 

----- Original Message -----
From: Andrea F.


Sent: Friday, February 17, 2006 12:49 AM

Subject: Fw:"AS" CHINA LA TESTA AL SISTEMA !!!






''Preferiamo mandare avanti i nostri
valori''

Mussolini fa marcia indietro: ''Io, Fiore e Tilgher non ci candideremo con
As''


La
nipote del Duce
: ''Abbiamo presentato a Berlusconi il
nostro programma che verrà esaminato dalla Cdl e ora aspettiamo una
risposta''


Roma, 16
feb. (Adnkronos/Ign) - Alessandra Mussolini non si
candiderà con Alternativa sociale alle elezioni politiche
. ''Abbiamo insieme preso la decisione politica di non presentarci
nella lista di Alternativa sociale. Preferiamo mandare avanti i nostri valori,
fare un passo indietro''
ha annunciato nel corso di una conferenza stampa
a Roma affiancata da Roberto Fiore e Adriano Tilgher. La leader di As ha sottolineato che loro tre preferiscono
''fare un passo indietro'' perché
''non contano le persone, ma i valori. Conta la
presenza di un movimento come il nostro che è antisinistra e di destra
sociale''.

Alternativa Sociale si presenterà con un programma ben
preciso, scandito in 7 punti. ''Questa conferenza stampa è
una finestra su quello che è accaduto. Noi non accettiamo veti e ribadiamo la
nostra unione''
, ha esordito la Mussolini.
L'ex esponente di An ha inoltre ricordato come il dialogo con il leader della
coalizione, Silvio Berlusconi, sia iniziato ''molto tempo prima''
dell'appuntamento elettorale: ''Qualora l'accordo ci fosse stato, sarebbe stato
su un programma condiviso da noi e dalla Cdl''. Polemicamente, la nipote del
Duce ha mostrato le sue analisi del sangue, per dimostrare che non fa uso di
droghe e che quindi è perfettamente lucida in quello che dice e che fa:
''L'emoglobina e la ves sono sostanzialmente buone, così come le analisi delle
urine. Questo dimostra che non assumo sostante stupefacenti, né droghe leggere e
né pesanti...''. Durante la conferenza la leader di As ha spiegato che saranno
sette i punti programmatici proposti dal partito e tra questi figurano il
lavoro, la sicurezza, la famiglia e la democrazia paritaria.

''Un
movimento come il nostro deve capire che per portare avanti i propri valori deve
fare una scelta di campo perché la legge non consente di stare fuori'', ha
proseguito la Mussolini. Ed ha spiegato: ''Abbiamo presentato a Berlusconi il nostro programma che verrà
esaminato dalla Cdl''
. Poi ai giornalisti che le chiedevano se si aspetta
una risposta dal presidente del Consiglio la Mussolini ha risposto:
''Sì, speriamo. Berlusconi è un uomo di
parola''.

Alternativa sociale, ha fatto presente Tilgher, che
insieme agli altri due esponenti del partito ha deciso di farsi da parte, ''ha scelto di dialogare con la Cdl su un programma preciso che
garantisce la tutela sociale del nostro popolo. Questo è l'elemento portante che
ci ha spinto a scendere in campo''.
Sulle accuse che gli sono state
mosse, l'esponente del Fronte nazionale, ha ribattuto: ''La mia figura è
lineare, non ho nascosto niente a nessuno''. Ed ha annunciato che procederà per
vie legali ''contro chiunque ha messo in dubbio la mia figura
morale''.

(
www.adnkronos.it  16 febbraio )


 


E' RIDICOLO DOVER ESSERE "LEGITTIMATI" DA BERLUSCONI (
PIDUISTA E LIBERAL CAPITALISTA ), FINI ( BADOGLIANO, FILO-YANKEE E FILO-SIONISTA ) E
CASINI ( DEMOCRISTIANO )
QUANDO SAPPIAMO TUTTI BENE CHE NELL'ATTUALE SITUAZIONE "RISCHIA" PIU' IL CENTRO
DESTRA CHE IL CENTRO SINISTRA DI PERDERE LE ELEZIONI,QUINDI SEMMAI IL "RICATTO POLITICO" DOVEVA ESSERE FATTO DA ALTERNATIVA SOCIALE CHE CON I SUOI VOTI POTEVA ESSERE PIU'
O MENO DETERMINANTE PER LA VITTORIA DELL'UNO O L'ALTRO SCHIERAMENTO
!!!


NOI "FASCISTI"
FACCIAMO "POLITICA" PER GLI IDEALI,NON PER
QUALCHE SCHIFOSA "POLTRONA"
...NON DIMENTICATEVELO CARI FIORE,TILGHER,ON. MUSSOLINI,RAUTI,ROMAGNOLI !!!


 


IL 9 E 10 APRILE...


 


NON VOTARE
!!!


 


LUPO
NERO



http://orientamenti.altervista.org/





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giovedì 16 febbraio 2006

Cineforum nazionalpopolare

Martedì 21 febbraio

ore 19.00

Via Tor di Quinto, 57

Roma

Sede URRI

 

 

 

Proiezione del film

"Vecchia Guardia"

di Alessandro Blasetti

(1934)

 

seguirà il dibattito

 

 

la serata si concluderà con una

cena conviviale

Fw: Il richiamo del ricordo

 

----- Original Message -----
From: merimar


Sent: Thursday, February 16, 2006 11:12 AM

Subject: Il richiamo del ricordo




Questo giovane si chiamava Ferrari Virgilio ed era nato a Milano il 2 dicembre del 1929.

Era un alpino della Divisione "Monterosa" ( 1° Reggimento, Battaglione "Aosta" con funzioni di portaordini).

Fu trucidato dai partigiani a Cuneo, l'8 maggio del 1945 nella prigione -rifugio di Corso Gesso.Aveva appena 15 anni.Notare il foro di un proiettile sulla guancia destra.Con lui furono uccise altre tre persone.

I partigiani, durante il periodo della loro permanenza in montagna con relative scorribande sulle Alpi o sull'Appennino ligure e toscoemiliano, venivano  approvvigionati di armi e viveri con aviolanci da parte degli angloamericani.Il partito di Berlusconi & Soci è affiliato al partito dei filoangloamericani in Italia.

Pertanto Berlusconi, Gianfranco Fini e consorterie varie sono moralmente e oggettivamente sostenitori di coloro che permisero tali massacri.

Da ciò se ne deduce che tutti quei sedicenti "camerati" che fanno accordi elettorali con la Casa delle Libertà non diventano altro che dei sostenitori morali ed oggettivi di tanti misfatti passati e presenti.

Forse non si sono posti questo problema per mancanza di conoscenza storica,  essendo nati quasi tutti dopo la guerra e non essendo stati sensibilizzati da nessuna scuola di formazione dei "quadri"

dirigenti.

Forse se ne fregano altamente di tutte queste storie avendo come fine recondito ed incoffesato la lussuria della carica parlamentare.

Ebbene, a costoro io dico che chi non conserva la memoria del passato..non avrà futuro.

L'albero sano e saldo è quello che ha profonde radici nella terra e nell'humus circostante, che va ricreato ogni anno secondo ritmi e modalità che conoscono soltanto gli addetti ai lavori.

 

Merimar





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mercoledì 15 febbraio 2006

L'accordo è fatto!

 

Per venti anni sono stato  un allevatore: ho visto animali nascere , crescere, morire.Dopo di loro non ne resta nemmeno il ricordo, non fanno storia. A stento il nome di qualcuno nella mia memoria.

Solo i grandi campioni, come nel campo ippico, vengono a volte ricordati in qualche cronaca sportiva: Ribot, Tornese, quelli che hanno compiuto grandi corse, hanno segnato record  , hanno scritto pagine di storia sportiva equestre.

Forse qualche studioso di alcuni aspetti particolari della storia patria ricorderà il nome del cavallo di Vittorio Emanuele II o di Garibaldi all'incontro di Teano, forse qualche altro ricorderà il nome dell'unico cavallo sopravvissuto alla carica dei cavalleggeri italiani sul Don in Russia, morto di vecchiaia negli anni '50 in Italia e che ,non ricordo in quale paesino, gli è stato eretto un monumento.

Anche degli esseri umani dopo la morte non resta alcun ricordo se non quello circoscritto, e temporaneo, dei loro congiunti.Forse qualcuno andando per cimiteri leggerà qualche nome eccellente, di quelli che possiedono una cappella di famiglia ,visto che gli altri vanno a finire ,democraticamente ,all'ossario.

Ad eccezione di coloro che avendo lasciato l'impronta della loro personalità nella realtà della loro nazione, avendo, come si dice, scritto o fatto la storia ,non saranno mai dimenticati.Si parlerà di loro nel bene e nel male, nel male quando al potere ci saranno i portatori di un pensiero avverso, nel bene quando ci saranno i portatori di un pensiero favorevole, simile, affine.

Nessuno, invece, ricorderà i nomi dei deputati e dei senatori delle varie legislature susseguitesi in Italia ,se non quelli di chi era veramente eccellente.

Chi ricorda, infatti, chi fu l'onorevole Raffele Delfino, o il senatore Lando Ferretti ? Chi l'onorevole Becchelli Umberto o Florino Michele, chi Maria Lenti o Marilena Marin?

Forse solamente qualche laureando in vena di  presentare una tesi su pagine di vita politica  attraverso la consultazione degli archivi della Camera e del Senato in cui sono riportati i nomi dei parlamentari delle varie legislature partito per partito.

Certamente si è parlato molto in questi ultimi 60 anni dell'onorevole Matteotti, al quale sono state intestate vie e piazze d'Italia ,ma solo perchè così facendo si intendeva sparlare del Fascismo.Nessuno ha mai citato, però,  l'onorevole Casalini del Partito Nazionale Fascista assassinato dai comunisti, proprio perchè quell'onorevole apparteneva al mondo dei perdenti.

Dunque, per venire a noi, io non capisco (si fa per dire) come mai tante persone sono disposte a fare carte false pur di venire elette nelle assemblee rappresentative.Quando non hanno i numeri propri per raggiungire il fine, quando non hanno le capacità politiche da far  soppesare all'elettorato.

Un giovane militante di uno dei tanti gruppi della galassia "neofascista" mi dice che con l'elezione di vari deputati il suo gruppo politico potrebbe avere più denaro per svolgere una attività più incisiva, che alcuni dirigenti potrebbero essere invitati nelle trasmissioni televisive ed avere così più visibilità.

Io contesto queste affermazioni per il semplice motivo che non  ho visto una maggiore visibilità , ad esempio, di Romagnoli , una volta eletto al Parlamento europeo.Non l'ho mai visto in nessuna trasmissione politica come "Ballarò", non l'ho visto mai a "Porta a Porta" di Bruno Vespa, non l'ho visto a "Telecamere" della giornalista La Rosa.Può darsi che mi sia sfuggito..ma non credo.

Il sistema, quando vuole, blocca anche gli onorevoli se si esclude la sig.ra Floriani che a causa del cognome paterno e delle fesserie che va raccontando in televisione , non rappresenta un pericolo per il sistema ma, al contrario, uno sputtanamento del pensiero fascista.

Infatti,  mentre protestando nel camper davanti alla sede del TAR del Lazio,  per la questione delle firme false raccolte da Alternativa Sociale alle ultime elezioni regionali, affermava che la sua coalizione era contro il centro sinistra e il centro destra

( ci sono le registrazioni televisive)  oggi al TG3 delle 19.00 hanno dato il comunicato ufficiale che Alternativa Sociale ha firmato l'accordo con La Casa delle Libertà , e Berlusconi, intervistato , ha affermato che La Floriani ha garantito che tutti i candidati saranno persone altamente democratiche senza vena di antisemitismo.

Ecco, signori, scoperto il trucco.I democratici si annidano anche tra i neofascisti.Quando leggerete le liste ,segnateveli i nomi di questi candidati democratici, ligi al liberismo ,per scrivere una pernacchia sulla scheda  elettorale che li riporta.

Giorni fa nella rubrica "Primo Piano" che va in onda dopo il TG3 della sera , il presidente uscente della Camera dei Deputati Casini accusava Rutelli per il fatto che nell'Unione c'erano quelli di Rifondazione Comunista, Le Tute Bianche di Casarini, i No Globval ecc. ecc.

In contrapposizione e per parare il colpo, Rutelli rispondeva che nel Centrodestra c'erano il MIS di Rauti, la Fiamma di Romagnoli, e quei gruppi   autori dell'ostentazione di bandiere naziste e slogan antisemiti allo stadio olimpico di Roma due settimane fa.

Vogliono solamente  i nostri,i vostri voti ,perchè ognuno di noi per i liberisti è soltanto un numero, senza storia alle spalle.

Per farne poi i loro porci comodi, magari approvando leggi liberticide nei nostri riguardi, e sparlando male di noi nei cinque anni che seguiranno.

Lo conosciamo il gioco, non cadete nel tranello di avallare le loro sporche politiche.

Sono del parere che quando si costituisce un partito bisogna specificare agli iscritti se è più importante la struttura politica, l'efficacia della sua organizzazione, la incisività dell'azione dei suoi dirigenti e militanti ,oppure è più importante la partecipazione ad una campagna elettorale anomala, che potrebbe portare alla perdita di voti da parte di iscritti , di simpatizzanti di ex combattenti della RSI che di Berlusconi e Fini non ne vogliono, giustamente, sentir parlare per tutte le asserzioni malevoli, false, interessate e tendenziose da costoro fatte nel corso di questi ultimi dieci anni.

Per non parlare del disappunto e dello sconcerto che stanno verificandosi tra tanti camerati, oltre a quello che accadrà quando, a scrutini ultimati, l'operazione "apparentamento" elettorale mostrerà la corda.

Un tempo, quando ero iscritto al MSI il segretario della mia sezione mi dava delle lettere da consegnare a negozianti del mio quartiere.Qualcuno prendeva il portafogli e mi dava una banconota, qualche altro mi diceva che ci avrebbe pensato direttamente con ilmio segretario.

In seguito, quando ero a Ordine Nuovo, anche Pino Rauti mi faceva latore di alcune lettere a negozianti di Roma, a qualche nobile romano che aveva avuto congiunti morti in guerra e decorati.

Questo sistema non mi risulta sia stato messo in atto dai gruppi politici nostrani.Il MSFT possedeva un quotidiano:"Linea".

E' mai stato fatto uno strillonaggio per strada per farlo conoscere ai cittadini, per diffonderlo?

Col "Secolo d'Italia " si faceva ,almeno negli anni '50.

Ci sono tanti camerati che sono piccoli o medi imprenditori.Li conoscete? Avete i loro indirizzi? Ne avete mai fatto un censimento?

Io lo vengo a sapere  quando muoiono perchè ne leggo i necrologi sulle pubblicaziohni reducistiche.

Ho letto che uno era vicepresidente di un istituto di credito a Rimini, un altro vice direttore del Salone Nautico di Genova, un altro ancora proprietario di una media impresa edile.Ma dei reduci ancora vivi cosa si sa?

Uno di costoro, a me noto, ha le scatole piene di come vanno le cose nel nostro ambiente politico.Non vede di buon occhio tutte queste divisioni, queste frammentazioni, perchè da uomo di mondo ,da persona di impresa comprende benissimo che con questo sistema non si va da nessuna parte.Come fanno costoro ad essere entusiasti al punto da mettere mani volentieri al portafogli e sganciare il denaro?

Allora,  in questa situazione di confusione politica generale, di decadimento di ogni valore etico applicato alla politica, di lotte fratricide, i dirigenti dei gruppi non trovano  di meglio che inventarsi gli apparentamenti elettorali con i propri avversari politici, dimostrando di essere privi di inventiva, di fantasia,  degli  sfaticati alla ricerca della farina del sacco degli altri ,non avendone di propria.

A questo punto non vedo più quale differenza ci sia fra un dirigente di Alleanza Nazionale e uno dei vari gruppi politici nostrani a caccia di inserimento democratico.Visto che sono alleati sul piano elettorale possono anche iscriversi a quel partito direttamente e farla finita con la recita.

Per questo motivo, ripeto ancora una volta, non andrò a votare e invito i miei destinatari che condivono il mio punto di vista a fare altrettanto, sensibilizzando nel contempo i camerati a loro noti.

Come dicevano i camerati umbri:"Se dobbiamo cadere, preferiamo farlo in piedi".

E' una questione di stile, di buon gusto politico, quello che va scomparendo.

Sta a voi dimostrare questa volta con i fatti a quale razza appartenete: se a quella dei pressapochisti che non hanno fatto storia o a quella di coloro che con il loro sacrificio hanno permesso che a distanza di 60 anni ci siano ancora camerati in piedi in mezzo alle rovine.

 

Merimar 

Questuanti e umiliati

 

Questuanti della CdL e oltretutto messi alla porta.

CHE FIGURA !!!!

 

Chi ha memoria e ha letto nel tempo i nostri comunicati, sa bene che avevamo previsto quanto è accaduto. Basta leggere l'editoriale di Orientamenti di dicembre.  Del resto non ci voleva molto a prevedere questo sfacelo. I questuanti che vengono messi alla porta e che si fanno trattare da indesiderati. C'è solo da domandarsi questa gente cosa ha nella testa ? 

Non solo hanno disorientato tutta l'area, non solo hanno mandato all'aria una linea politica che voleva e doveva essere oltre la destra e la sinistra, si sono pure illusi che il loro sciagurato progetto avrebbe funzionato. In questo modo sono ormai allo sbando.

Pensavano davvero che non sarebbero arrivati i veti ??

Cosa faranno ora ?

Fuori gioco Tilgher e Fiore, volontari dell'anatema, alla Mussolini non resta che entrare in Forza Italia. Infatti non è in grado di raccogliere le firme per presentare la sua lista. Nepotista come Rauti, candiderà se stessa e il marito, o se stessa o il marito. Lo vedremo entro qualche giorno.

E Romagnoli ???  Pensa di fare il furbo ? Non andrà oltre lo 0,3 %. Non è una maledizione, è una previsione realistica. E in ogni caso regalerà voti a Berlusconi e al partito americano in Italia. Non avrà nemmeno un deputato in quanto non sarà il primo partito dei perdenti ( la legge prevede che i partiti collegati che raggiungono il 2 % prendono i seggi e così pure il migliore dei perdenti). Il primo dei perdenti sarà la D.C. di Rotondi e Romagnoli avrà suicidato la Fiamma.

 

 

 

Il Movimento Nazional Popolare

 

 

 

 

 

 

 

 

 

VERGOGNA !!! di Merimar


Ieri sera , 14 febbraio, al TG3 delle ore 23.00 hanno fatto vedere la signora Alessandra Floriani che varcava il portone di palazzo Lante della Rovere in Via del Plebiscito, a Roma, sede di Forza Italia.

La signora era accompagnata da Adriano Tilgher.Il commentatore diceva che la Floriani era in veste di rappresentante responsabile di Alternativa Sociale.Questo tira in ballo anche Roberto Fiore che tace da mesi e dal quale, se ci sbagliamo, desidereremmo avere un chiarimento ufficiale sulla sua posizione.Infatti, il proverbio deice che chi tace accossente.E tanto ci basterebbe.

Subito dopo hanno messo in evidenza il caso di Ferrando di RifondazioneComunista e, per bilanciare, hanno intervistato il segretario nazionale della UDC, Ceva.Il quale, richiesto sulla presenza dei neofascisti nelle Liste della CdL. ha affermato che la UDC non vuole gente come Tiglher in lista e si opporrà.

Sceneggiate democratiche o casini in vista per Tilgher e soci?

A questo si va incontro, quando certi signori definiti impropriamente neofascisti o neonazisti, si prestano a giochetti di vario genere rendendosi ridicoli agli occhi dei  veri fascisti o neofascisti.

Oggi al TG1 delle ore 13.30 stesse sceneggiate, stesse critiche sugli opposti estremismi del centro destra e del centrosinistra, stesse  richieste di selezione di candidati presentabili, dichiarazioni di Cicchitto di Forza Italia, che in lista entreranno , se entreranno, solamente persone affidabili dei gruppi della estrena destra che possano portare avanti un discorso .moderato

Tutto questo bailamme nel tentativo di avere un deputato che con una parte del suo stipendio possa dare un po' di ossigeno a un qualche gruppo politico "neofascista".

C'è stato un tempo in cui il MSI ha avuto tanti deputati e tanti senatori.Vi risulta che con il contributo di una parte del loro stipendio quel partito abbia fatto egregie cose?

E' morto avendo tanti deputati e tanti senatori.Poichè i parlamentari stavano in quel partito solo ed essenzialmente per essere rieletti e non per portare avanti un'azione politica dinamica nel paese.

E, proprio per essere rieletti, quando il MSI incominciava a perdere voti e a non garantire le poltrone, che si sono tramutati in Alleanza Nazionale.

Quando un fatto strumentale, le elezioni, diventano il fine ultimo di un partito ,allora vuol dire che in quel partito è avvenuta una trasformazione della propria essenza originaria.E' avvenuto, cioè, il rovesciamento delle polarità.

Questo fenomeno è anche molto più facile e veloce che si verifichi nei gruppi politici a causa della loro poca solidità organizzativa e dal fatto che quando più ci si allontana dalla data del 1945, tanto più annacquato è il legame sottile, psicologico, affettivo con gli uomini, i fatti e gli avvenimenti che determinarono la nascita e la fine del Fascismo.

Nel dopoguerra si viveva un dramma, un'atmosfera di tragedia e di dolore, un senso di rivalsa.Sentimenti che gli ex combattenti riuscivano a trasmettere ai giovani neofascisti, quelli che per due o tre anni in meno non avevano potuto combattere al Nord, quelli che avevano visto sfilare trionfalmente gli invasori angloamericani nei loro paesi e nelle loro città.

C'era un odio di fondo verso l'avversario politico che veniva visto come nemico da abbattere, contro cui lottare con tutte le proprie energie.

Dove cavolo stanno ,oggi, questi sentimenti; dove sta, oggi, questa atmosfera, cosa frulla nella testa dei giovani cosiddetti camerati, pronti a operazioni di piccolo cabotaggio strettamente proporzionate alle loro piccole stature politiche?

Questo è il dramma che stiamo vivendo ,perchè molti di noi camerati anziani ci siamo rifutati in passato di subire una simile trasormazione al negativo e siamo stati messi fuori dai giochi.Oggi ci troviamo con i nostri malanni, i nostri acciacchi.Cosa dovremmo fare?

Ritornare nuovamente in prima linea come negli anni '50 e '60?

Gli eserciti non ammettono coscrizioni di persone che abbiano superato una certa età.

C'è un tempo per ridere e uno per piangere, c'è un tempo per vivere e uno per prepararsi a morire con decoro.

Noi possiamo lasciare solo un testimone:la nostra esperienza di vita.

Ma se quelli che per vicissitudini varie , trovandosi nei piccoli posti di comando delle realtà politiche residuali odierne, non capiscono certe cose, non hanno la sagacia e la perspicacia di aprirsi a chi potrebbe dare loro una mano, facendo , se necassario anche un passo indietro,allora tutto è finito.Vadano pure alla Canossa  delle Casa delle !

E' quello che si meritano.Ma non avranno mai il mio voto e di tutti coloro che sono sulla stessa mia lunghezza d'onda.

Merimar




martedì 14 febbraio 2006

Ambigui e confusi di Adriano Rebecchi

A volte ci interessiamo di quanto avviene nella Federazione di Novara dell'UNCRSI, non solo perché tale Federazione è interprovinciale e ad essa fa capo anche la nostra Provincia e perché le nostre due Province sono accomunate dal pesante tributo di sangue per le centinaia e centinaia di fascisti uccisi o massacrati dal 1943 al 1945 e anche dopo, ma anche per la sensazione di un certo stato di confusione (o ambiguità) politica da parte della stessa Federazione.

Così, un paio di mesi fa siamo intervenuti per una lettera pubblicata su "Clamor"  - notiziario della Federazione UNCRSI di Novara -  nella quale si elogiava un consigliere di A.N. che peraltro ha poi risposto alle nostre critiche dichiarando di non essere iscritto ad A.N., di non aver mai cambiato le sue idee sul Fascismo, di fare la battaglia dall'interno delle istituzioni ecc.ecc..

Sull'ultimo numero di Clamor  leggiamo invece questa volta, in prima pagina, della riunione a Sirmione della nuova Federazione Nazionale dell'UNCRSI "che va a sostituire la vecchia UNCRSI a causa della politicizzazione troppo evidente della dirigenza romana"  (notoriamente legata ad A.N.).

E fin qui la nota, a firma del Comandante (?) e Presidente Bruno Zurlo, ci trova d'accordo.

Un pò meno nelle ultime righe dove si recita testualmente "Comunque, per quanto concerne i nostri interessi e i nostri obbiettivi, l'unica conferma che ci aspettiamo è quella di vedere anche nel prossimo Governo del paese la presenza sempre più consistente e fattiva di uomini di destra che sappiano, con la loro operosità e onestà, onorare gli ideali del Duce".

Francamente finora abbiamo fatto fatica a vedere la presenza consistente e fattiva di uomini di destra, ancora meno a vedere la loro operosità e onestà per onorare gli ideali del Duce.

Ma tutto si chiarisce a pagina 4, dove in bella evidenza è scritto che il Dr.Roberto Zurlo, cugino del Comandante (?) e Presidente Bruno Zurlo "sarà candidato nelle prossime elezioni politiche per il Piemonte nelle liste del M.S.-F.T." Seguono "gli auguri di tutto il Direttivo e dei soci per una buona riuscita e una proficua attività politica di rilievo nel panorama nazionale".

Ovviamente il M.S.-F.T. correrà alleato con la CdL, sotto il programma della CdL, con capo coalizione Silvio Berlusconi e fianco a fianco con A.N.

Ma allora non si tratta di confusione politica, ma di ambiguità, tanta ambiguità!

 

Adriano Rebecchi 

Segretario Provinciale MNP del Verbano-Cusio-Ossola

Già Responsabile Provinciale UNCRSI-Continuità Ideale  

 

domenica 12 febbraio 2006

Brutalità democratiche


Iraq: i soldati inglesi esportano la democrazia brutalizzando ragazzini

di redazionale [12/02/2006]
Fonte:Comedonchisciotte








 
Per vedere il filmato:

http://www.newsoftheworld.co.uk/armyvideo.shtml

Iraq. Su News of the World immagini di soldati britannici che picchiano ragazzi.


Baghdad, 12 febbraio 2006

I soldati britannici responsabili di maltrattamenti di civili iracheni saranno
perseguiti in tribunale. Lo ha dichiarato oggi il ministro delle finanze britannico Gordon Brown.

Commentando la pubblicazione sulla rivista News of the World di foto che mostrerebbero militari britannici in Iraq che percuotono ragazzi iracheni senza motivo, Brown ha dtto alla Bbc che "se è vero, è un comportamento inaccettabile" e che "i responsabili saranno perseguiti ! in tribunale".

"Bisogna che ci sia un'inchiesta", ha detto ancora il ministro sottolineando comunque che "ci sono uno o due incidenti per 80.000 soldati che si sono recati in quella zona".

L'edizione domenicale di News of the World ha pubblicato le immagini tratte dal video - su cui il ministero della Difesa britannico ha già avviato un'inchiesta - che mostra dei militari del Regno che pestano "selvaggiamente" un gruppo di adolescenti iracheni disarmati. "Brutale", titola secco il tabloid in copertina, sostenendo che le scene mostrate in esclusiva gettano "vergogna" su tutto il Paese. In apertura, il quotidiano precisa di avere alle spalle una "lunga storia di sostegno alle truppe britanniche impegnate in Iraq, ed è per questo che ritiene che i nostri eroi siano infangati da questi criminali".

E ancora: gli inglesi si sentiranno "infamati da questi scoppiati privi di cervello", come titola l'articolo che accompagna le immagini, "destinate a sconvolge! re il mondo e scatenare un enorme scandalo militare", secondo ! le previsioni del New of the World. Le riprese sarebbero state fatte da un caporale "per divertimento", durante le proteste di un gruppo di giovani all'esterno di una base militare.

Nelle sequenze del video si vedono almeno otto soldati che "catturano quattro manifestanti indifesi, tutti dall'aspetto di adolescenti, li prelevano dalla strada e li portano all'interno delle recinzioni di un complesso militare isolato". I ragazzi, senza alcun motivo, vengono "colpiti con bastoni, scarponi e pugni". I soldati "ignorano le loro richieste di compassione, fino a quando la situazione non degenera e quello che sembra un soldato semplice sferra un calcio nei genitali di un ragazzino raggomitolato a terra".

Come colonna sonora a tutto questo, il cameraman divertito incita i suoi compagni con commenti del genere: "Oh sì, oh sì, fategliela vedere a questi ragazzacci! Piccoli fottuti iracheni dovete morire". Il video, che è stato fatto girare fra alcuni commilitoni in patr! ia, è stato consegnato al News of the World da una fonte "disgustata", come spiega il tabloid. "Il nostro informatore ha osservato che questi iracheni erano solo bambini, la maggior parte dei quali addirittura scalzi". Il video sarebbe stato girato all'inizio del 2004, durante una serie di manifestazioni in Iraq meridionale.

Il contesto, spiega il giornale, era quello di un contingente coinvolto in scontri con centinaia di manifestanti armati di pietre, bastoni e granate rudimentali. "La tensione è percepibile nel filmato, che sembra girato dal tetto del complesso militare". Prima degli eventi, una granata lanciata dalla folla di dimostranti esplode all'interno della base militare, provocando una pioggia di schegge e una colonna di fumo. I manifestanti gridano insulti contro i soldati. Decine di giovani corrono verso la base lanciando sassi, ma poi vengono respinti da militari con elmetti da combattimento, armi e bastoni; tutti tranne i quattro che subiranno gli abu! si.

Nel video, che viene raccontato minuziosamente dal! tabloid, che ne pubblica numerose sequenze, a un certo punto la telecamera si avvicina al cadavere di un iracheno, mentre un soldato ritira una coperta per farlo vedere meglio, come un "triste trofeo". "Il cameraman allora commette un atto considerato il peggiore insulto per un iracheno", ma anche per ogni essere umano, e "dà due calci al cadavere in faccia, umiliandolo nella morte. Il cadavere, un ragazzo di vent'anni, viene poi sollevato per essere inquadrato meglio dall'obiettivo, e un soldato chiosa: 'E' stato proprio un cattivo figlio di puttana' ".


http://orientamenti.altervista.org/


L'area dei mendicanti di Adriano Rebecchi

L'AREA DEI MENDICANTI

 

In anteprima, un articolo del camerata A.Rebecchi, con un nostro breve commento, che pubblicheremo in uno dei prossimi numeri de LA FIAMMA:

 

Pubblichiamo volentieri l’articolo di Adriano Rebecchi, Segretario provinciale del MNP del Verbano-Cusio-Ossola, che chiarisce in modo inequivocabile la posizione del nostro Movimento nei confronti della politica dei due poli contrapposti e nei confronti della cosiddetta “Area”:

 



Come sempre, ogni volta che "qualcuno" al momento della verità sceglie la strada più comoda e facile anziché la scomoda e dura "retta via", sorgono le dispute se la scelta significa buttare alle ortiche le proprie idee ed i propri ideali oppure, se in realtà, la scelta è solo contingente e momentanea e serve a portare a casa qualche vantaggio o risultato per meglio diffondere le idee e gli ideali stessi.


Analogamente, si discute se quelli che accettano sono complici oppure subiscono, "sputando fiele", perché non se la sentono di abbandonare il loro Partito di riferimento.


Ora, nel caso del M.S.-F.T., del quale fummo una delle prime se non la prima Federazione a costituirsi e che quindi conosciamo bene, possiamo senz'altro dire che in buona parte della sua dirigenza, locale e nazionale, la "voglia di accordi" o se preferite "l'attrazione fatale" è sempre stata presente, tanto è vero che il furbone Rauti ne aveva coniato una chiara sintesi: la politica deve avere due linee, quella intransigente e dura per la militanza e quella mediatrice e possibilista per la dirigenza".


Più chiaro di così!


Se mi è consentita una citazione personale, nella riunione dei quadri del Piemonte del MS-FT durante una pausa del Congresso di Montesilvano di quattro anni fa, mi trovai solo a respingere senza se e senza ma qualsiasi ipotesi di intesa con la CdL, mentre tutti gli altri (una ventina tra Quadri e Dirigenti) dissentivano e ironizzavano sulla mia incapacità di "capire e di fare politica"!!!


A dimostrazione della solidità della "linea accordista", alcuni di quei Quadri e Dirigenti sono ora felicemente in Alleanza Nazionale e nella loro opera e attività politica sono totalmente appiattiti sulla linea del loro nuovo partito di appartenenza, alla faccia dei buoni propositi!


La verità è che la cosiddetta seconda repubblica non è stata altro che il riciclaggio del vecchio e corrotto sistema andato in crisi con la fine del comunismo e con "tangentopoli" e che il sistema elettorale maggioritario necessitava della scomparsa del M.S.I. e di ciò che restava dell'eredità Fascista (così come della scomparsa del PCI e di ciò che restava dell'eredità comunista), per instaurare il bipolarismo fasullo dell'alternanza tra due coalizioni di eguali.


E' stata l'attuazione politica e pratica del disegno della "destra di comodo", prospettata da anni dalla P2 e dalle varie lobby massoniche interne ed internazionali e che doveva fare da contraltare ad una altrettanto "sinistra di comodo" per la stabilizzazione del sistema democratico, liberista e antifascista.


In questo disegno non c'era, non c'è, non ci sarà, alcun spazio, di nessun genere e in qualunque forma, per quegli Ideali e quelle Idee che bene o male, degnamente o indegnamente, riteniamo di rappresentare e che diciamo di voler salvaguardare e riaffermare. 


In questi dieci-quindici anni il disegno è stato imperniato ed è ruotato sul berlusconismo, al potere, all'opposizione e ancora al potere, che è stato ed è l'ombrello, il coperchio della pentola del sistema, dalla quale tra mafia e massoneria, tra liberismo e riformismo, rispuntano le congreghe affaristiche e corrotte di centro-destra e di centro-sinistra ed il trasversalismo dei loro sporchi affari e della spoliazione della Nazione.


Noi eravamo, siamo, dobbiamo essere, altro da tutto questo!


Ecco perché tifiamo per la fine di questa sedicente seconda repubblica, fine che ci aprirà ampi spazi di iniziativa politica e la strada per il nostro rilancio, ma non li aprirà agli opportunisti e ai miopi.


Opportunisti, perché pensano di lucrare qualcosa mettendo sulla scheda il proprio simbolo ed i propri uomini accanto ai peggiori uomini e servi del sistema.

Miopi

, perché pensano di stare saltando sul carro del vincitore e invece stanno solo elemosinando un posticino sul carro del perdente.

E non servirà poi dire di averlo fatto per colpa del sistema elettorale e per dare visibilità alle nostre Idee.


Agli occhi della gente saranno semplicemente gli ultimi acquisti, in saldo, del berlusconismo al tramonto.


Ai nostri occhi, a voler essere benevoli, saranno quanto meno degli incapaci nel capire e valutare le fasi storico-politiche e quindi inadatti a guidare e gestire qualsiasi nuova fase o realtà.


Adriano Rebecchi


 



Non possiamo, come ci accade spesso, che essere d’accordo con il camerata Rebecchi sia per la logica ineccepibile dell’analisi che per i contenuti politici ed anche etici del ragionamento.


Sì, perché la vera differenza tra noi e le ondivaghe puttane dell’area che spasimano di fare una “marchetta” con Berlusconi è soprattutto nel fatto che la nostra adesione politica è condizionata da una posizione etica che la ispira e la illumina, mentre la loro nasce dall’ambizione e dalla convenienza ( e, data la contingenza politica attuale, da una buona dose di miopia cerebrale, come dice bene Adriano Rebecchi).


Noi, che nell’immaginario collettivo siamo “quelli che davano la purga ” oggi dobbiamo prenderne una buona dose per liberarci finalmente e per sempre degli escrementi dell’”AREA” ed iniziare un percorso politico serio, pulito e proficuo.


Alessandro Mezzano



Gli analisti del Pentagono di Giancarlo Chetoni

 

Gli analisti del Pentagono

 


 




Anche se gli analisti del Pentagono e della Nato e i “ media occidentali “  continuano ad accreditare l’esistenza di una indiscussa supremazia militare e politica dell’ America sul mondo, con l’intento di scoraggiare i  nuovi “ nemici “ e convincere i vecchi  “ amici “ a mantenere le “ posizioni “, è ormai evidente che gli Stati Uniti non sono più in grado di esercitare, come hanno fatto dal 1945 ad oggi, un potere di portata planetaria


Mentre  l' America  incontra crescenti difficoltà strutturali  nell' espansione economica e industriale e deve incassare una inarrestabile perdità di credibilità politica,  declina, rovinosamente,   anche il processo  di riammodernamento dell' Us Air Force e della Us Navy :  


il punto focale di quella " proiezione di potenza "   che avrebbe potuto conservare, nel confronto  globale   con  competitori emergenti   come  Cina,  India,   U.E  e Russia  il forte vantaggio di deterrenza tecnologica, finanziaria e produttiva che l’America aveva accumulato durante gli anni della guerra fredda nel rapporto di forza con i Paesi dell’ Est e con l' URSS.  


Paradossalmente la caduta del Muro di Berlino e l’ implosione del comunismo  hanno liberato enormi energie, congelate, dalla fine della 2° guerra mondiale, dal trattato di Yalta.


Sono saltate tutte le regole che avevano permesso per decine di anni l’ ingessatura geopolitica dei continente  latino americano ed euroasiatico.  


L’esempio più clamoroso a sostegno di questa affermazione viene dal black-out che coinvolge l’aviazione militare e commerciale Usa.


Mentre Airbus sottrae  crescenti quote di mercato alla Boeing fino a superarla in numero di aerei venduti e in volume di affari con le compagnie di volo internazionali, in campo militare l’ Europa è riuscita a rendere operativo  l’ Efa 2000 quando F 22 Raptor  Usa è ancora allo stato di prototipo, per crescenti difficoltà di bilancio e di messa a punto.


Mentre l’ Europa si appresta a lanciare nel 2006 l’ A 380 che rivoluzionerà il trasporto aereo civile mondiale con 850-900 passeggeri  imbarcati vantando  il minor livello di inquinamento  acustico e ambientale, con il maggior risparmio di carburante e la più grande autonomia intercontinentale, l’ America continua a produrre un B 747 ormai obsoleto e sempre più difficile da vendere. In campo militare le cose vanno anche peggio.


Gli aerei da supremazia aerea, gli intercettori,  i cacciabombardieri F 14-15-16-18 sono ormai delle autentiche carrette dell’aria ma il ritardo più devastante che gli Usa hanno accumulato è nei sistemi d’arma. La tecnologia militare Usa da anni è ormai al palo.


E se gli Usa sono paralizzati da un crescente “ immobilismo “ finanziario e industriale, diminuisce, di conseguenza, il potere di  “ Israele “ che da sempre utilizza materiale militare di provenienza Usa e  le sue donazioni, a carico dei lavoratori americani,  per mantenere in efficienza in enorme apparato di repressione.


L’annuncio della Russia di voler vendere nei prossimi cinque anni 40-60 centrali nucleari in America Latina, Asia, Africa ed Estremo Oriente,  insieme alla politica energetica di Gazprom in  Ucraina e Georgia  e qualche avvertimento anche per la Merkel,  sta letteralmente gettando nel panico Bush, il Pentagono e i necons Usa.   


Dal Dicembre 1999 ad oggi  la Russia, è riuscita ad annullare la supremazia militare degli Usa, che durava, incolmabile, dalla guerra arabo-“ israeliana “ del 67.  


L’industria russa, con uno sforzo di ricerca senza precedenti dovuta al trasferimento di tecnologia francese e tedesca  in progetti di cooperazione bilaterali, è riuscita a produrre sistemi d’arma capaci di annientare qualunque capacità offensiva degli Usa non solo sul suo spazio aereo e marittimo ma, cosa ben più importante, anche su quello dei Paesi che si affacciano, via, via  sulla scena internazionale.   


Mentre un bombardiere nucleare americano  B-2  che vola ad una tangenza  operativa di 18.000 metri ed a una velocità di 0.98 mach, subsonica quindi, costa oltre 2 miliardi di dollari, la Russia di Putin, e i suoi acquirenti  esteri di materiale militare,  possono abbatterlo con un  missile ( cliccare " surface to air missile  Sa 300 pm2 " in ... ricerca )  del valore di  1 milione dollari. 


L' Sa 300  vola a  8.00- 9.00 mach fino a quote oltre i 40 km di altezza  e può colpire a distanze di 150-160 km il  B-2   da punto in cui è scoperto dai radar. Le valutazioni  strategiche, militari ed economiche, che conseguono  le lasciamo alla valutazione del lettore.


Lo studio dei materiali radar assorbenti che coprivano la cellula dell' F 117 " stealth  " abbattuto sulla Serbia nel 1999 ha permesso di rendere " visibili " anche i B-2.  


L’esportazione verso la Cina, l’ India e l’ Iran di questa produzione, aumentando a dismisura, la potenza convenzionale dei destinatari ha permesso alla Russia di incassare miliardi di dollari dall'export militare rinforzando ulteriormente  la sua economia e la sua capacità di ricerca, progettazione e produzione industriale.


In questo quadro la collaborazione tra Russia e Iran ha assunto un valore strategico. Le enormi risorse finanziarie che l’ Iran riesce ad incassare con l’ esportazione di gas metano e petrolio, che ormai ha superato da un anno sui mercati internazionali una quotazione oscillante tra i 60-62 dollari al barile, vengono, in parte,  spese nella Federazione Russa  per l’acquisto di sistemi d’arma a prevalente finalità di difesa. Negli ultimi cinque anni l’ Iran ha trasferito verso la Russia 4.6 miliardi di dollari per acquistare materiale militare oltre a sviluppare con questo Paese un piano di assistenza per la costruzione della centrale atomica di Busher.


L’ultimo trasferimento di tecnologia militare dalla Russia all’ Iran ha riguardato l’ acquisto di 1.250   missili terra-aria Thor M-1 e un aliquota di Buk M 1-2, già presenti nell'arsenale delle  Forze Armate dell' Iran, dotati di supporto mobile,  destinati alla difesa a breve raggio con un contratto di fornitura stimato ad oltre 760 milioni di dollari per il 2005.


La consegna, lo  schieramento delle batterie e l’operatività del sistema in Iran è previsto per l’estate del 2006.


Verso la Cina l’ Iran ha destinato risorse per oltre 5.4 miliardi di dollari ricevendone in  cambio oltre a  materiale  industriale e militare anche un fondamentale appoggio diplomatico  in sede internazionale e all’ Onu.  


Al ritmo di 1.4 miliardi di euro, negli ultimi tre anni,   l’ Iran ha rinforzato enormemente le sue capacità aeree, navali e terrestri. Capacità di difesa che hanno fatto dell’ Iran la prima potenza al mondo, sarà bene ribadirlo,  nel campo della difesa aerea e antinave.  


La “ densità “ dei sistemi missilistici che la Repubblica dell’  Iran ogni 100 Kmq è la più alta, in assoluto,  a livello mondiale.


La qualità  tecnologica del materiale  è attualmente insuperata e lo rimarrà per anni ed è, nel settore  la stessa di cui dispone attualmente la Russia per contrastare una eventuale, improvvisa, aggressione nucleare, portata da aerei o cruise-missiles,  degli USA.  


Non si è lontani dalla verità  quindi nell’affermare che l’ Iran è in grado di abbattere tutto quello che gli Usa e “ Israele “ riescano a far volare ben molto prima che possano entrare nel suo spazio aereo o marittimo.


L’Iran ha una difesa a lungo, medio e breve raggio semplicemente formidabile resa ancora più letale da misure  di punto , satellitari ed AWACS tu 140, ottimizzate  sulle analisi di impiego dei cruise-missiles Usa sull’ Iraq.


In campo marittimo ha sistemato nel Golfo Persico e  nell’ Oceano Indiano un numero imprecisato di avanzatissime batterie antinave SSN 22, Yakhont , C 801, C 802.


Lo schermo difensivo marittimo oltre che a mine tradizionali di prossimità e di contatto  è stato completato  dalla  semina sul fondo di queste acque di  centinaia di contenitori stagni contenenti potenti siluri a ricerca acustica EM 52. 


Oltre 900 missili strategici a lunga gittata sono pronti a colpire terminali, porti e infrastrutture di eventuali  califfati  che intendessero collaborare con gli Usa mettendo a loro disposizione basi, attrezzature ed aereoporti.  


L 'unico modo per gli Usa di evitare una severa lezione è di tenersi lontanissimi  dall' Iran.  Potrebbero entrare con una squadra navale, prima di un attacco, nel Golfo Persico  ma ne uscirebbero, dopo, con  delle scialuppe di salvataggio o dei autogonfiabili e l'unico  petrolio che potrebbe  lasciare lo stretto di Ormuz , da quel momento,  sarebbe il contenuto   di un barile sversato in mare e affidato al gioco delle correnti.  


Non c’è attualmente  caccia, cacciabombardiere,  cruise-missile, bomba di precisione, bombardiere intercontinentale, aereo radar, da guerra elettronica,   missile balistico con raggio da 2.500 km, conosciuto o precedentemente impiegato, in dotazione all’ Us Air Force, alla US Navy , o a “ Israele “ che non possa essere intercettato e abbattuto tra  300 e i 120  Km prima che si possa pensare di entrare nello spazio marittimo e aereo o territoriale dell’ Iran. 


Il bombardamento degli F 16  di  " Israele "  sul reattore di ricerca " Osiris "  di Tammuz  ha concluso un epoca. Oggi  tentare di avventurarsi  in profondità all' interno  dell' Iran  sarebbe per Usa e Israele semplicemente un suicidio militare. 


In un'altra occasione potremo dar conto minuziosamente dell’enorme potere convenzionale di cui dispone attualmente l’ Iran e l’ampiezza della deterrenza geopolitica che può esercitare in Iraq, Afghanistan, Libano, Palestina e più in generale su altre aree  del  Vicino Oriente che del Centro Asia.


Si può inoltre legittimamente sostenere che la capacità di difesa convenzionale dell’ Iran sia, di fatto, superiore a quella che possono mettere in campo nell’area del Golfo Persico gli Usa, senza dover sottrarre, per tempi lunghi, ad altre aree strategiche, forze indispensabili ad assicurare un ormai residuale controllo militare “ globale “.


Fintanto che truppe Usa continueranno ad essere dislocate in Iraq, alle periferie delle città,  non ci saranno prevedibilmente attacchi Usa all’ Iran o alla Siria.  Tra i due Stati è operante da tempo un patto di reciproca difesa. La strategia militare dell' Iran prevede inoltre attacchi preventivi di ampia portata su obbiettivi Usa o di " Israele "  nel caso che fosse accertato l'imminenza di azioni aggressive contro la sua sovranità.


L’ America impegnata severamente sul terreno in Iraq non è attualmente in grado a livello economico, militare e politico di gestire 2 “ punti di crisi “ regionali. L’Afghanistan non lo mettiamo nemmeno  nel conto.


Le perdite Usa in Iraq sono devastanti. Da informazioni attendibili di fonte diplomatica europea i caduti Usa in Iraq sono prossimi a 20.000 unità mentre i feriti dovrebbero attestarsi tra 90.000 e i 100.000.


Le spese sostenute dall’ Amministrazione Bush  per la guerra sono ormai, ad oggi, dall’ Aprile 2003, oltre i 575 miliardi di dollari. Bush ha chiesto al Congresso Usa, proprio in questi giorni, un ulteriore stanziamento di 70 miliardi di dollari da destinare all' Iraq e all' Afghanistan, più un seconda trance di altri 50 a partire dal 2007.


In questo contesto allargare la guerra all’ Iran per gli Usa è ormai un obbiettivo fuori portata a meno di non usare armamento atomico tattico sui centri di ricerca e sull’industria militare e civile iraniana con attacchi di saturazione di cruise-missiles,  una volta saltata irrimediabilmente la possibilità di degradarne l’efficienza, l'operatività e la produzione con interventi aerei mirati. Ma quì il discorso si sposta verso l’inponderabile.


Ragionando in termini comparativi il Governo Berlusconi per mantenere in Iraq un contingente dai 2800 ai 3200 uomini, arrivati su quel teatro di guerra con mesi di ritardo rispetto al Marzo 2003, ha speso ad oggi 1.2 miliardi di dollari mentre ha previsto per il prossimo semestre un ulteriore stanziamento di 300 milioni di dollari che porta il finanziamento della missione in Iraq ad un totale di 1.5 miliardi di dollari.


Il contingente italiano, per mantenere pressoché costante la presenza militare di 3000 soldati a Tallil, dopo la perdita del controllo sulla provincia di Dhi Qar, della C.P.A, della base Libeccio e Maestrale e una pressoché totale riduzione dell’attività di controllo sulla città di Nassiriya fino al ripiegamento .....“ tattico “.....  nella ridotta di Camp Mittica inserita nel perimetro  dell’aeroporto Usa , ha avvicendato con turnazione di 4- 5 mesi la Brigata Garibaldi, la Sassari, l’ Ariete 2 volte, la Friuli 2 volte e la Folgore e si appresta dal 1° gennaio 2006 a sostituire nuovamente l’ Ariete con la Sassari.


In totale per il contingente  presente a Tallil il Ministero della Difesa ha provveduto alla rotazione di non meno di 24.000 militari. Gli Usa per mantenere in Iraq una forza di 180.000 uomini   hanno dovuto avvicendarne oltre un milione allungando il periodo di ferma in zona operativa anche oltre i 12 mesi con le conseguenze che si possono immaginare sulla tenuta psicologica e sull’efficienza militare delle divisioni americane che continuano ad operare in zone fortemente ostili e in condizioni ambientali estreme.


Gli agi che offriva il Vietnam  in riposo, ricercatezza di cucina,  ambiente e disponibilità di puttane sono lontanissimi. Per i figli dei " veterani " in Iraq non c'è  libera uscita,  aria condizionata, bar  dove bere birra fredda o frequentare locali a luci rosse. A Baghdad essere infilati morti  ammazzati in una black-bag è molto più facile che nel Delta del Mekong.


Mentre l’ Italia staziona in una zona che gli analisti militari definiscono “ stabilizzata “ o a “ basso rischio “ le forze Usa agiscono in aree ad altissimo pericolo per la spietata, efficienza messa in campo dalla guerriglia del Baath.


Se gli Italiani hanno perso 32 uomini, quindi più dell’1 % del totale delle forze militari a disposizione, gli americani,  dovendo far fronte a non meno di 70-80 azioni di fuoco al giorno della guerriglia, con perdite multiple, ad ogni attacco, in morti e feriti, secondo le stime dei media internazionali avrebbero avuto  ( ci ripetono ) ...  2.160 soldati caduti.


Balle  di rai, mediaset, agenzie, giornali di partito e " indipendenti ".


La percentuale in questo caso risulta, addirittura, attestata su una percentuale appena superiore  alle perdite sofferte dal contingente italiano che ha dovuto in sole 2 occasioni far fronte a un  attentato e a due  attacchi di portata limitata con impiego di sole armi leggere da parte della Milizia di Al Sadr.


Stimando, da dati di fonte diplomatica della UE, per caduti il 12-15% dei militari USA, il Pentagono dovrebbe aver registrato almeno 19.000-20.000 morti e, valutando il rapporto 1/5 tra morti e feriti, oltre 90.000 tra inabili, sottoposti a terapie riabilitative e interventi chirurgici.  Più  del 40 % dei militari Usa sono stati curati per gravi traumi cranici. L'elmetto di klevar in dotazione alle truppe Usa ha salvato molte vite ma gli spostamenti d'aria conseguenti ad esplosione ha prodotto un aumento di lesioni celebrali con  postumi di inabilità permanenti.


In Vietnam i B 52 Usa martellavano l'Esercito del Nord con bombe acustiche perchè un soldato con i timpani spaccati, si diceva allora al Pentagono,  non si può più utilizzare come combattente e in più costa, al nemico,  più di un morto perchè continua a mangiare e a vestirsi.


Solo a Ramstein ci sono 1.470 posti letto, destinati ai feriti Usa in Iraq,  e oltre 1.700 tra  medici e infermieri.  Dal Maggio 2003 la ricettività  dei complessi ospedalieri tedeschi è al completo.


Quando non si riesce a controllare la strada, strategica, che dalla " green zone "  porta all’ aeroporto, in tutto una dozzina di chilometri,  e si deve incassare perdite crescenti lungo il percorso di personale  civile e militare e lo si pattuglia con forze raccogliticcie come la Guardia Nazionale, vuol dire per  gli Usa la guerra in Iraq,  e in Afghanistan,  è ormai persa da tempo.


Fini, Martino e compagnia cantante quando vanno a trovare il " presidente dell' Iraq " Talabani usano gli strapuntini dei Black Hawh.


L’imperialismo di Usa e GB marcia ormai con il passo degli stivali delle sette leghe verso un irreversibile tramonto.


Il partito amerikano è ormai con l'acqua alla gola in America Latina, Eurasia, Medio ed Estremo Oriente mentre continua la liquidazione di quello che rimane delle divisioni Usa e dei suoi servi in Iraq e Afghanistan.


Per il declino definitivo occorrerà  aspettare altri 25-30 anni. 


Dresda, Berlino, Hiroshima, Nakasaki ... fosforo rosso, catrame radioattivo, agente arancio, napalm, fosforo bianco ... Falluja. 


G.C 


 


La prossima nota sarà sul dispositivo di attacco preparato da Martino contro l' Iran, con l'invio di 350 militari dell' Aviazione Militare a Herat dietro la foglia di fico  dei Centri Provinciali di Ricostruzione  in Afghanistan che espone a enormi pericoli il contingente italiano di quella base come quello di Camp Mittica.