giovedì 23 febbraio 2006

DEMOCRAZIA AUSTRIACA

 


 


DEMOCRAZIA AUSTRIACA


di Alessandro Mezzano


Quando la Legge di uno Stato condanna uno storico perché le sue ricerche e le sue documentazioni lo portano a modificare, anche radicalmente, l’opinione comune su fatti storici, significa una sola cosa: che quello Stato uccide la libertà di parola e di pensiero o meglio, uccide la libertà tout court!

E’ il caso della condanna, da parte dei tribunali Austriaci, di David Irwing, storico inglese “negazionista”, per i suoi scritti che, documentatamente, ridimensionavano lo sterminio degli ebrei da parte del Nazionalsocialismo Tedesco e comunque negavano i modi e le cifre che da sessant’anni sono accreditate dalla storiografia ufficiale, scritta dai vincitori, senza un bisbiglio di dissenso, di distinguo o di varianti:


Caso storico, questo, quasi unico al mondo e certamente l’unico che non ammette voci discordanti, documentate o meno, che affermino, non diciamo il contrario, ma neppure qualcosa di differente..


E’ lecito discutere se Nerone fu un imperatore colto, lungimirante, difensore degli interessi di Roma e difensore del mondo ellenistico oppure se fu una belva assetata del sangue cristiano, un pazzo psicopatico che si divertiva a massacrare popoli interi.


E’ lecito discutere se Napoleone Buonaparte fu il primo grande precursore dell’idea Europea, grandissimo legislatore e riformatore della pubblica amministrazione oppure un ambizioso generale che ambiva solamente a fagocitare tutte le Nazioni per puro dispotismo e sete di gloria e per questo portò a morte milioni di soldati su cento campi di battaglia.


E’ lecito discutere se gli Spagnoli conquistarono un impero per portarvi il Vangelo oppure se tutto fu motivato dalla sete di potenza e dalla avidità di oro che fece loro sterminare la gran parte dei popoli conquistati.


E’ lecito persino discutere se Stalin fu quel mostro che scaturì dal congresso del PCUS dopo la sua morte oppure se fu un grande rivoluzionario e riformatore che diede la libertà al popolo Russo oppresso dal medio evo zarista.


Ma guai a mettere in discussione i modi e le cifre della SHOA perché allora si commette un crimine di pensiero, la polizia del pensiero ti arresta e la magistratura del pensiero ti condanna come in un dramma di Kafka o in un libro di Orwell..!!


Già scrivemmo che celebrare la “giornata del ricordo” per ricordare solo lo sterminio degli ebrei e non avere nessuna “giornata del ricordo” per i Pellerossa Americani, per gli schiavi Negri, per il massacro degli Armeni, per Hiroshima e Nagasaki, per Dresda, per lo sterminio di Pol Pot in Cambogia, per quello del Comunismo Cinese in Tibet, ecc. ecc. ecc. ecc. ci pareva una vera e propria discriminazione che sapeva di razzismo, come se gli ebrei, che nella bibbia sono il “Popolo prediletto da Dio” dovessero valere più degli altri uomini e come se le stragi dell’uomo contro l’uomo non avessero tutte la stessa tragica immoralità..!


Secondo noi, se David Irwing dice delle cose inesatte o false, la sola strada ragionevole, giusta e rispettosa della libertà è quella di contestare in modo documentato le inesattezze e le falsità sbugliardandolo.


In caso contrario, e con la sua condanna in tribunale per i suoi scritti, si avvalora fortemente il sospetto che non si sia in grado di smentire e sbugiardare e che la censura e la condanna servano a tentare di zittire una voce che non si è in grado di contrastare con le prove storiche.


Un vecchio adagio recita:”.. le bugie hanno le gambe corte...” se è vero perché non lasciarle camminare in un veloce consumo anziché tentare di zittirle con la galera?


Alessandro Mezzano


Dirigente del MNP Umbria


 



 






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