Il Governo Berlusconi, cioè il governo  Berlusconi-Scilipoti-Razzi (dal nome dei due parlamentari ex dipietristi che lo  tengono in vita artificialmente dal 14 dicembre 2010, giorno dal quale è rimasto  senza una propria maggioranza), oggi meglio conosciuto come il governo degli  “immorali”, sta giocando tutte le carte per sopravvivere al  proprio acclarato fallimento.
L’ultima in ordine di tempo è l’annunciata “scossa per  l’economia”, per “rilanciare la crescita”,  propagandisticamente presentata con tutti i ministri schierati a fare da cornice  al padrone, scossa che si sostanzia del nulla più assoluto: proroga dei soliti  irrisori incentivi, elenco delle solite opere pubbliche già programmate da tempo  e una pioggia di liberalizzazioni.
A proposito di queste ultime, in particolare di quelle che  verranno attuate modificando l’art.41 della Costituzione sulla “libertà di  iniziativa economica”, è appena il caso di notare che, in un Paese (Nazione lo  eravamo tanti anni fa) che ha il primato del malaffare, malaffare che si serve  essenzialmente di attività e società fittizie di ogni genere per coprire il  narcotraffico, il riciclaggio, il pizzo, le tangenti, le truffe, l’evasione,  queste liberalizzazioni saranno una vera e propria manna e, per loro sì, utili a  rilanciare la crescita delle attività illecite.
Ovviamente, in tutta questa “scossa per l’economia”,  NON C’E’ UN EURO per le famiglie, per i disoccupati e  cassintegrati, per i pensionati, per le medie e piccole imprese!
Ma, dietro a questa cortina fumogena gettata in faccia agli  sprovveduti e illusi benpensanti tifosi del “governo del fare”, ci sono in  realtà le VERE RIFORME che stanno a cuore a Berlusconi: il  PROCESSO BREVE (per cancellare i suoi), lo STOP alle  INTERCETTAZIONI (per garantire la privacy sua e della sua corte dei  miracoli), la RIFORMA della GIUSTIZIA (per poter controllare i  Pubblici Ministeri) e l’IMMUNITA’ (per garantire a lor signori  l’impunità per la politica corrotta).
Il tutto da conseguire grazie a due diverse e interessate  fedeltà: quella della Lega che, se non porta a casa uno straccio di Federalismo  Fiscale, rischia il linciaggio da parte dei tanti padani illusi e quella “molto  interessata” di una raccogliticcia maggioranza parlamentare fatta di personaggi  che hanno svenduto ideali, valori e dignità, per arrivare alla sospirata greppia  e che, pur di mantenere la mangiatoia, sono pronti a qualunque prostituzione  politica.
Ma è solo il trascinarsi di una penosa, indecente agonia, la  pagina più squallida nella storia già di per sè non esaltante di questa  Repubblica democratica resistenziale, la plateale conferma del fallimento del  progetto ispirato a quello piduista di “Rinascita Democratica”, che più che un  utopistico libro dei sogni si è rivelato un libro mastro del malgoverno e del  malaffare.    
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP

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