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sabato 31 dicembre 2011

Il traditore Tremaglia

Mirko Tremaglia

Tremaglia dalla fine della guerra ha smesso di essere uno di noi. In Italia i camerati, i combattenti, i militanti lo ricorderanno come un traditore come pochi. Atlantista, servo della NATO, amico di Fini e di Berlusconi, in Alleanza Nazionale e nel PDL, in Futuro e Libertà al servizio dei poteri forti, organico al progetto liberalmassonico che sta distruggendo l'Italia.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del MNP

martedì 6 dicembre 2011

Io la vedo così

 Monti ci mette in mutande

"Ciò che è in basso è come in alto e ciò che è in alto è come in basso" dice l'alchimista. Se il microcosmo del sensibile, cui appartiene la politica, ci vede allo sbando (sempre ad inseguire o avversare i fantasmi che altri costruiscono per isterilire coloro che dovrebbero combatterli in prostranti onanismi mentali, grafici e verbali), è perche abbiamo smarrito l'indispensabile assialità sui piani del non sensibile: Psiche e Spirito. Proprio quei piani che hanno costituito la ragione VERA e profonda dell'azione del Fascismo (l'Uomo Nuovo) e che hanno prodotto, ma solo come conseguenza puramente "esterna", comunque rilevantissima, anche uno Stato che funzionava, grazie al dominio della Politica sull'Economia, della Comunità nazionale sugli interessi di parte, del Sangue sull'oro, del Gladio sull'usura bancaria, del lavoro sul capitale. Ma il Fascismo senza la sua "Religio" (ricordate la scuola di Mistica?) sarebbe stato né più né meno che una delle tante forme di socialismo e sarebbe finito non con l'epopea disperata, eppure cercata, voluta e necessaria della RSI ma con le monetine che poi sono piovute su Craxi e Berlusconi e che probabilmente attendono Monti.

Chi ambisce ad assumere su di sé, per quanto ne sia degno, l'impegnativa eredità del Fascismo, che "per li rami" della storia ci trasmette vibrazioni che arrivano a Roma ed oltre e attraverso la sua essenza una concezione del mondo e della vita ispirata al sacro, non credo possa perdere tempo ed energie a discernere il buono (che non c'è) dal marcio in monti, berlusconi, fini et similia, ectoplasmi la cui inesistenza è la loro più apprezzata qualità da parte di chi li "materializza" per utilizzarli come burattini sulla scena della politichetta.

Per fare Politica Vera serve spirito lucido, anima salda, mente fervida e tanto coraggio, anche quello di propiziare un " terrifico azzeramento" di un sistema (non solo politico) e di tutto un mondo che ci considera dei mortali nemici. Che stavolta vincano i Filistei e muoia solo Sansone con tutti i suoi banchieri usurai, di qualsiasi razza siano.

Weiming

domenica 13 novembre 2011

La caduta di Berlusconi

Cospito vs Castelli

Finalmente con le dimissioni di Silvio Berlusconi, finisce per l'Italia una stagione che ha visto il nostro paese in preda ad una caduta abissale a tutti i livelli: sociale, materiale, politico e morale. Il governo del cavaliere di Arcore, durato quasi ininterrottamente per diciassette anni, ha segnato il trionfo della corruzione e del malcostume politico oltre che l'abbandono del Meridione d'Italia e non solo, nelle mani della mafia e della criminalità organizzata. E' stato il trionfo dell'evasione fiscale e dei furbetti di ogni livello che si sono arricchiti attraverso ogni sorta di speculazione, e allo stesso tempo la ha rappresentato la distruzione dello Stato Sociale (che nulla ha a che fare con l'assistenzialismo) l'indebolimento di ogni difesa per i cittadini, i lavoratori, le famiglie. E' stato il trionfo del liberismo sfrenato, del capitalismo finanziario, usuraio e massone che ha determinato la deindustrializzazione dell'Italia, l'abbandono delle campagne e la rinuncia alla dignità e alla sovranità nazionale. Una stagione di servitù nei confronti dei guerrafondai americani e di complicità nelle loro impresi criminali. Per questo, per noi del Movimento Nazional Popolare, e sicuramente per i movimenti a noi affini, prima di tutto Forza Nuova, la caduta di Berlusconi rappresenta un momento di soddisfazione a prescindere dal quadro politico nazionale che, così com'è, resta vecchio e impresentabile. La giornata di ieri ha visto i militanti del Movimento Nazional Popolare e di Forza Nuova in prima linea sia nella contestazione a Castelli, esponente di primo piano della Lega cui è stato rinfacciato il nepotismo e l'inettitudine di parvenus della politica, oltre che la condivisione con il berlusconismo di ogni forma di corruzione partitocratica, sia nella presenza di decine di giovani forzanovisti con le bandiere del Movimento davanti a Montecitorio, mentre erano in corso le votazioni.

Questa mobilitazione delle forze nazionalpopolari è solo l'inizio di una nuova stagione che vedrà nascere anche in Italia, come in Grecia, Ungheria, Romania, Germania e nel resto d'Europa, uno schieramento compatto e deciso che saprà opporsi in modo sempre più deciso alla deriva neoliberista di Bruxelles, disgregatrice dei popoli e delle coscienze.

Nicola Cospito

Ufficio Politico del MNP

Roma

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martedì 1 novembre 2011

Statisti e mezze calzette

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L’UNESCO, Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, nella giornata di ieri ha RICONOSCIUTO la Palestina come Stato membro della stessa Unesco.

Non si tratta del riconoscimento vero e proprio del nuovo Stato palestinese da parte dell’ONU, ma è un forte segnale in tal senso.

I voti a favore sono stati 107 (tra i quali Francia, Russia e Cina) e quelli contrari 14 (in testa gli USA) e gli astenuti 52 (tra i quali l’Italia).

Gli Usa, per bocca del loro Presidente progressista (sic!), non hanno solo votato contro ma hanno già congelato la loro quota di contributo a favore dell’Unesco, quota che supera il 22% del totale di tutti gli Stati e senza la quale l’Organizzazione andrà sicuramente in crisi.

La decisione è un vero e proprio ricatto per costringere l’Unesco a rivedere la sua posizione e conferma che la vera capitale degli israeliani è negli Usa.

Quanto all’Italia berlusconiana si è ASTENUTA, per non dimostrare ai Palestinesi di averli presi in giro (come faceva Gheddafi) e per non irritare il duo USA-Israel del quale Berlusconi è un “sicuro e fedele amico e alleato”, con buona pace dei cercatori della terza via berlusconiana in politica internazionale.

Un uomo politico può essere basso di statura (ed avere magari anche origini ebraiche) ma avere le palle da statista, Sarkozy, mentre altri oltre ad essere bassi di statura restano solo arroganti mezze calzette e.......in attesa di giudizio!

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

e Responsabile Provinciale FN

sabato 1 ottobre 2011

Nuovo Governatore della Banca d'Italia

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La solita vergognosa pantomima in corso per la nomina del nuovo Governatore della Banca d’Italia, simile a quelle che si verificano ogni volta che si deve sostituire un giudice della Corte Costituzionale, ci dà l’occasione per fare alcune puntualizzazioni sulle Banche e sul sistema bancario, anche perché sull’argomento girano nei “nostri” ambienti analisi apparentemente dotte, ma fatte da gente che forse non ha mai visto una banca dall’interno e che non ha capito o non sa come funzionano in realtà la banca ed il sistema bancario.

Precisiamo subito che chi scrive ha conoscenza diretta dell’ambiente, avendo lavorato per 36 anni e mezzo in un grosso Istituto di Credito ed avendo raggiunto un livello di carriera definibile “medio”.

Per prima cosa diciamo che le Banche sono una realtà imprescindibile per la gestione degli aspetti finanziari di un’economia, a meno ché qualcuno pensi nell’anno 2011 di tornare al “baratto”, ma ci deve spiegare come, tenendo presente che anche al tempo del baratto era il “bisogno” a dare più o meno valore a ciò che si barattava e quindi l’aspetto speculativo era comunque presente.

Quello che non va delle banche è la loro GESTIONE, dovuta al fatto che TUTTI i Presidenti, Consiglieri Delegati e/o Amministratori, di tutte le Banche, SONO DI NOMINA POLITICA, anche quando sono dei tecnici, perché vengono comunque scelti in base all’area di appartenenza politica più o meno dichiarata.

Quindi il problema da affrontare non è l’Istituzione Banca o il sistema bancario, ma la gestione che ne fanno i manager per conto dei Partiti politici che li hanno scelti o nominati.

A questo punto anche il discorso sulla natura pubblica o privata delle Banche lascia il tempo che trova.

Se una banca è privata, ma la sua dirigenza E’ TUTTA DI NOMINA POLITICA e risponde ai Partiti che l’hanno proposta o nominata, dove sta l’aspetto privato?

Che cosa vuol dire poi che una Banca è privata?

Tutte le Banche, dalle più grosse alle più piccole, hanno emesso nel corso della loro storia “milioni di azioni” che rappresentano ciascuna una piccolissima quota di proprietà di quella Banca e queste azioni sono sì in parte in mano a grossi finanzieri, ma per la maggior parte sono in mano a milioni di cittadini, impiegati, commercianti, artigiani, pensionati, fondi pensioni delle più svariate categorie del mondo del lavoro, Enti Pubblici, Assicurazioni ecc.

Quindi quando si chiede di “nazionalizzare” una Banca o tutte le Banche, bisogna sapere che non si colpirà la speculazione o gli speculatori, ma quei milioni di possessori di azioni che potrebbero così veder svanire i loro risparmi, spesso risparmi di una vita.

Analogamente, poiché le azioni della Banca d’Italia sono state a suo tempo ACQUISTATE dalle principali Banche italiane in occasione della sua PRIVATIZZAZIONE (perché il Ministero del Tesoro doveva fare cassa per salvare la lira!!!), la stessa Banca d’Italia è quindi di proprietà di quei milioni di cittadini che posseggono le azioni delle rispettive banche.

Non potendo però materialmente far gestire da questa moltitudine la Banca, viene nominato un Consiglio di Amministrazione (dai politici), che elegge un Presidente o Amministratore Delegato (in quota a qualche Partito), i quali hanno il compito di gestire e guidare la Banca (come fa comodo ai Partiti).

Questi alti papaveri vengono impropriamente (o furbescamente) chiamati “banchieri” ma, in realtà, sono dei dipendenti, di altissimo livello e di altissimo stipendio, ma dipendenti, che oggi sono nominati e un domani possono essere sfiduciati e mandati a casa (è successo a Geronzi, è successo a Profumo).

E’ bene si sappia che gli unici veri banchieri “privati” in Italia, in quanto unici soci e proprietari della propria Banca Mediolanum e che nessuno può quindi sfiduciare o mandare a casa, sono tali Ennio Doris e Silvio Berlusconi ed è strano che, in ambienti dove si parla e straparla contro i banchieri che tali non sono, si SORVOLI invece sugli unici DUE VERI BANCHIERI PRIVATI ITALIANI.

Adesso non ci resta che attendere l’esito della pantomima e vedere chi la spunterà nel Governo e nei Partiti che lo compongono e chi sarà il nuovo Governatore della Banca d’Italia, l’importante è che ci rendiamo conto di chi è e che faccia ha il nemico, altrimenti continueremo solo a fare battaglie contro i mulino a vento.

Adriano Rebecchi

domenica 18 settembre 2011

Femminismo a corrente alternata

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Mara Garfagna
L’immagine che il presidente del consiglio Berlusconi sta dando al Paese, all’Europa ed al mondo è quella di un povero puttaniere maniaco ed ossessivo che, miserabilmente, non riesce a volare più in alto del basso ventre delle escort che solleciti lenoni gli procurano e che paga fior di quattrini quelle donne che si vanta di conquistare con il suo fascino e che invece gli si concedono solo per denaro, favori e gioielli!
Purtroppo il giudizio degli stranieri coinvolge anche tutti gli italiani che sono governati da un simile individuo che non è lì per caso, ma è stato regolarmente eletto, come egli ama sempre ricordare!
Le intercettazioni ( meno male che ci sono..! ) sono lo strumento che permette agli italiani di conoscere a fondo in quali mani hanno messo il Paese e quali siano le priorità di chi invece dovrebbe curare gli interessi di una nazione allo sbando, in crisi economica, produttiva, di sviluppo e di credibilità internazionale!
Storia vecchia, lo andiamo dicendo, inascoltati, da anni ed ora il bubbone è così putrido e maturo che è scoppiato impuzzolendo l’aria di un fetore di lordura e di marciume che non è più possibile ignorare.
Se persino quel povero di spirito, parassita e cinico di Bossi se ne è accorto e sta prendendo le distanze, vuole proprio dire che lo scandalo non è più contenibile e che la fine è vicina.
Quello che, nonostante gli anni ci abbiano abituati al cinismo, all’arrivismo, alla svendita degli ideali o alla loro assoluta assenza, ci colpisce ancora è come facciano le donne del PDl che sempre blaterano di diritti delle donne, di quote rosa, di difesa della dignità femminile a non incavolarsi, ma addirittura a difendere Silvio Berlusconi che, a parte la figura da poveraccio che sta facendo, è indubbiamente uno che la dignità femminile la mette sotto i piedi, che la compra, la umilia la prostituisce!
Come mai non si sentono la Gelmini, la Carfagna, la Prestigiacomo, la Meloni, la Brambilla, la Santanché, la Letizia Moratti, la Iva Zanicchi, la Alessandra Mussolini e tutte le donne del PDL parlare in difesa della dignità femminile così duramente calpestata?
Dove hanno messo costoro la loro passione civile, la loro battaglia in difesa dei diritti delle donne, la loro intransigenza sul diritto alla parità ed alla dignità?
Tanto silenzio o addirittura la difesa d’ufficio delle male azioni di Berlusconi verso tante ragazze, fa dubitare delle loro buona fede e insinua il dubbio che anche loro siano state comperate con il potere ma mettendosi così alla stessa stregua di quelle altre che frequentano i festini di Arcore e di palazzo Grazioli scambiando dignità con incarichi di prestigio e coscienza con il privilegio di appartenere alla casta politica!
Non dimostrano nemmeno un’intelligenza particolarmente brillante perché legandosi così tenacemente ad una barca che sta affondando non potranno che affondare anche loro come le mogli del Marajà che alla sua morte vengono immolate sulla stessa pira funebre.
Ma forse sono coscienti di non possedere le doti minime necessarie per fare politica senza l’aiuto del loro “Padrino” per cui tale scelta è scelta obbligata e senza alternative!
Alessandro Mezzano

domenica 4 settembre 2011

Sulla manovra

pensione

A bocciare la manovra economica di Tremonti basterebbe il fatto che, mentre si chiedono sacrifici agli italiani, e ovviamente ai soliti che pagano le tasse regolarmente, il governo Berlusconi continua a dilapidare il denaro pubblico finanziando la partecipazione italiana alle guerre americane, denominate missioni all'estero. Si calcola che la presenza italiana in Afghanistan costi all'erario circa 600 milioni di euro all'anno e se poi si pensa ai bombardamenti in Libia e al sostegno agli insorti contro Gheddafi, risulta chiaro che il popolo italiano continua ad essere ingannato in modo sfacciato. Mentre poi, le bacchettate di Trichet e degli altri pescecani della finanza mostrano come la sovranità nazionale italiana non esiste, mentre tutti gli italiani onesti sono costretti a pagare una crisi di cui sono responsabili solo i politici e i santoni dell'economia, il sistema salva se stesso confermando gli scandalosi privilegi della casta dei parlamentari, autentici parassiti che vivono da nababbi alle spalle di una nazione che tradiscono ogni giorno. Il numero dei parlamentari è rimasto qual era, i loro emolumenti non sono stati intaccati di un centesimo, così la possibilità per loro di ricevere una pensione ragguardevole anche con un solo giorno in parlamento è rimasta intatta. In questa bailamme di satrapi, non si salva nemmeno Napolitano che dall'alto del suo reddito di 220.000 euro l'anno, incita a continuare nelle guerre coloniali. E ci risparmiamo in questa sede le riflessioni sul fatto che l'euro ormai è fallito, che gli italiani ne hanno avuto solo danni, che bisogna uscire dall'Unione Europea per come l'hanno concepita e realizzata, che l'Italia deve ritornare ad una moneta nazionale forte, che abbiamo bisogno di una stagione di protezionismo e di "sacro egoismo", che l'economia si rafforza solo se si ha la capacità di creare nuovi posti di lavoro investendo nel settore pubblico e nella politica dei servizi. Cose che potranno essere fatte solo con un governo veramente al servizio dell'Italia e non degli stranieri. Per questo sarà necessaria una rivolta sociale che, speriamo, non tarderà ad arrivare e che farà piazza pulita dei furbastri che per il loro tornaconto stanno bruciando l'avvenire dei giovani e mandando il paese alla rovina.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

sabato 13 agosto 2011

L’ultimo regalo del “pataccaro”

Berlusconi Tremonti pinocchio
Il Governo ha approvato nella notte una nuova manovra finanziaria aggiuntiva di ben 45,5 miliardi di euro, una superstangata che si aggiunge a quella pesantissima già decisa nello scorso mese di luglio.
Berlusconi non ha trovato di meglio per giustificarsi che la patetica frase: “il nostro cuore gronda sangue perché uno dei vanti del nostro governo era di non aver messo le mani nelle tasche degli italiani”.
Invece il cuore degli italiani gronda rabbia e incazzamento!
Perché il multimiliardario Silvio Berlusconi è sceso in politica per attuare il piano della P2 ma anche per salvare le sue aziende sommerse di debiti e le ha salvate, se è vero com’è vero che le suddette società hanno avuto in questi anni un crescendo di utili e di attività e questo malgrado la crisi.
Perché in questi anni ci ha mentito ripetendo fino alla noia “che eravamo messi meglio delle altre nazioni” e “che saremmo usciti dalla crisi prima e meglio degli altri”.
Perché le uniche leggi che ha fatto nei 9 anni nei quali ha complessivamente governato, oltre alle leggi “ad personam” e “porcata” che lo interessavano direttamente, sono state i condoni e le sanatorie che hanno premiato gli speculatori, gli evasori, i corrotti, gli esportatori illegali di capitali, la malavita ed il malaffare.
Perché le attuali severe misure di rientro nei parametri Deficit-Pil non ci sono state imposte dall’Europa “oggi”, ma erano l’impegno che lo stesso Berlusconi “aveva preso a suo tempo” quando aveva chiesto e ottenuto dall’Europa di sforare alla grande da quei parametri nei quali non riuscivamo a rientrare a causa della crisi e della debolezza della nostra economia.
Un’Europa che ci sta dando un sostanzioso aiuto acquistando grandi quantitativi di Btp che l’Italia emette per far fronte alle spese quotidiane di funzionamento della macchina statale, Btp che però, visto il nostro gigantesco debito pubblico, sono quasi “carta da formaggio” e per collocarli dobbiamo garantire a chi li compra rischiando rendimenti sempre più alti.
Adesso che tutti i nodi vengono al pettine, dovremo pagare e pagare per tanti anni, gli errori e le furbate propagandistiche di questi sedici anni di berlusconismo, concretizzatosi in 9 anni di gestione diretta del potere e in 7 anni di pesante condizionamento dei numericamente deboli e divisi governi di centrosinistra.
Quello che personalmente ci indigna e ci fa incazzare ancora di più è che Berlusconi ha potuto fare quello che ha fatto grazie anche alle simpatie, all’avallo e alle complicità di molti ambienti della cosiddetta “nostra“ Area, quella cioè al di fuori di Alleanza Nazionale.
Chi per anticomunismo, pur sapendo, perché non poteva non sapere, che le prime grandi imprese immobiliari ed edilizie della famiglia Berlusconi degli anni ‘70 sono state fatte, con soldi di dubbia provenienza, grazie alle provvidenziali licenze edilizie concesse dalle tante giunte rosse di allora, tutte lautamente finanziate (o corrotte) dal nascente impero berlusconiano.
Chi per pregresse simpatie per l’inesistente e utopica terza via socialista craxiana, che li ha portati a tifare per il “grande amico” di Craxi e per la sua ancora più inconsistente e fasulla terza via di politica internazionale.
Chi per giusta avversione al mondo delle Banche e della Finanza, pur sapendo, perché non poteva non sapere, che Berlusconi ed il suo socio Ennio Doris sono gli unici veri banchieri in Italia, perché loro non sono Presidenti o Amministratori delegati eletti da consigli o assemblee di azionisti, ma sono gli unici e soli proprietari della Banca Mediolanum e del suo annesso impero.
Qualche giorno fa un componente dell’Ufficio Politico del MNP ha concluso il suo intervento sulle vicende della crisi dicendo che Berlusconi “deve essere mandato a casa, con le buone o con le cattive”.
Facciamo nostro e ampliamo quell’appello, perché oltre a Berlusconi devono essere mandati a casa anche tutti i suoi complici, sodali e servi sciocchi, a cominciare dai leghisti e dagli ex alleanzini.
Con le buone o con le cattive!
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e Responsabile Provinciale F.N.

venerdì 15 luglio 2011

LA MANNAIA

 

La mannaia è arrivata ed ha tagliato quasi dappertutto imponendo sacrifici e mettendo le mani in tasca ai cittadini contrariamente a quanto era stato promesso da Berlusconi ( che promette sempre e non mantiene mai.. ).
Era necessario fare la manovra che è stata fatta per riparare ai danni prodotti, sempre dalla politica, che in anni trascorsi ha gonfiato a dismisura ed in modo irresponsabile ( quando non delinquenziale ) il debito pubblico che ora ci sta succhiando il sangue e la vita.
Non abbiamo però visto fare tagli laddove sono i grossi interessi con intreccio politico e questo la dice lunga sulla malafede della politica che chiede sempre sacrifici ai cittadini, ma non è mai disposta a farne essa stessa.
Si sono tagliate le agevolazioni fiscali alle famiglie che già non se la passavano bene e non si è tagliata l’agevolazione alla chiesa cattolica che non paga IVA e tasse varie sulle sue attività svolte in territorio nazionale.
Si sono tagliate le deduzioni per spese mediche, ma non si sono tagliate le agevolazioni fiscali alle COOP che oramai sono diventate a tutti gli effetti dei normali supermercati senza più alcun vantaggio reale per i soci.
Si è intervenuti sulle pensioni sia con nuove tasse su quelle superiori ai 2.300 euro lordi ( circa 1.600 netti ) che sul ritardo dell’andata in pensione e non si sono toccati gli scandalosi vitalizi dei politici che sono un insulto alla miseria.
Si sono aumentate le accise, tolte le agevolazioni per le ristrutturazioni delle case, per le spese funerarie, per gli asili, per gli assegni di separazione, messo un ticket sulle ricette e sul pronto soccorso ed altri tagli di questo genere che hanno depauperato il reddito delle famiglie per un costo medio di 1.000 euro ( fonte corsera del 15-07-11 ), ma nessuno ha voluto toccare altre fonti di spesa come le province ( di cui da sempre si era promessa la soppressione ), le auto blu, gli stipendi dei parlamentari che sono i più alti d’Europa, le consulenze dei vari enti pubblici che sono spesso un modo surrettizio per regalare soldi in cambio di favori, i rimborsi elettorali che hanno avuto un incremento, rispetto al finanziamento dei partiti ( annullato con un referendum e prontamente disatteso ) del 1000%.
Non sono stati ritoccati i costi delle camere ( milioni di euro solo per spese di barbiere.. ) e quelli della presidenza della repubblica così come quelli delle missioni militari all’estero per cui ci dissanguiamo per fare la guerra degli altri.
Non abbiamo altresì visto, in contemporanea ai tagli, alcun investimento finalizzato alla crescita ed alla ricerca come ha fatto in passato la Germania che a fronte di una manovra anche più drastica della nostra ha però investito nello sviluppo con il risultato che oggi noi abbiamo un incremento del PIL dell’1% contro un incremento del 4,9% della Germania ..!
Lasciamo ai lettori il compito di fare un bilancio e di dare un giudizio sul governo e sulla classe politica, basato sui fatti esposti che sono obiettivi e controllabili e non sulla propaganda e sulla demagogia.
Alessandro Mezzano

sabato 18 giugno 2011

Le certificazioni del fallimento del Governo Berlusconi

E’ di oggi la notizia che “Moody’s”, la più importante Agenzia di valutazioni economico-finanziarie internazionali, ha messo l’Italia sotto osservazione per un eventuale “revisione al ribasso” o “declassamento” dell’andamento macroeconomico, cosa che non avveniva da oltre 15 anni, con la conseguenza che saremo messi tra le nazioni meno affidabili e questo perchè il nostro debito pubblico continua a salire, la nostra produttività rimane bassa, abbiamo recuperato solo una piccola frazione dei ben 7 punti di Pil – Prodotto interno lordo – persi negli ultimi anni di crisi e ci sono seri dubbi che il Governo riesca a raggiungere il promesso pareggio di bilancio entro il 2014.
Questo giudizio segue quello di poche settimane fa dell’altra importante Agenzia internazionale, la Standard & Poor’s, che ha assegnato all’Italia “l’outlook negativo” per la crescita.
Immaginiamo la levata di scudi delle truppe cammellate berlusconiane e dei loro alleati e complici (più o meno camuffati), contro queste Agenzie internazionali considerate “servi del sistema economico mondiale”, che però non bastano a smontare la realtà di giudizi redatti da queste Agenzie internazionali sulla base di numeri e dati certi acquisiti dai loro Uffici in Italia.
La realtà, impietosa ma inesorabile, certifica il grande imbroglio di chi in tutto questo periodo di crisi ha gridato ai quattro venti che “l’Italia era messa meglio delle altre Nazioni” e che “saremmo usciti prima e meglio delle altre Nazioni dalla crisi”.
E’ la certificazione del fallimento “del Governo del fare” , tutto basato su vuote promesse propagandistiche (come l’ultima della riduzione delle tasse a “costo zero”!!!) diffuse a piene mani dall’impero mediatico di “bauscia” Berlusconi e propinate agli sprovveduti e illusi italiani benpensanti dagli alleati e servi schiocchi e ambiziosi della corrotta e corruttrice lobby affaristica berlusconiana.
Un “bauscia” Berlusconi che si è vantato di aver mantenuto la stabilità politica e la pace sociale.
In realtà la “stabilità politica” è stata mantenuta, finora, sostituendo con mercenari comperati al mercato parlamentare le tante defezioni dei suoi ex alleati più o meno pentiti.
La “pace sociale” invece, è stata mantenuta con la complicità di alcuni capi sindacali (due rivelatisi buoni commensali a Palazzo Grazioli e una bramosa di fare il Presidente Regionale) sulla pelle dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, del ceto medio, delle famiglie, penalizzati e schiacciati verso la soglia della povertà
E’ anche il fallimento del superministro Tremonti, l’inventore della finanza creativa, delle privatizzazioni camuffate da liberalizzazioni, della cartolarizzazione di beni da anni invenduti (e quindi rappresentati da titoli “tossici”), degli artifici contabili per ingannare le severe Autorità europee, nonchè grande esempio di onesto contribuente, visto che per il 2009 ha dichiarato al fisco un reddito di soli 39mila euro.
Certo, confronto ai Brunetta o ai Gasparri, ai Calderoli o ai Quagliarello, alla Brambilla o alla Santanchè, anche un Tremonti sembra un gigante.
Ma la ruota della Storia sta girando inesorabilmente e, per patacche e pataccari, sta arrivando l’ora della verità, che sta arrivando anche per “tutti quelli” che in questi anni hanno svenduto e tradito Ideali e Valori, resi sacri dal sangue dei Martiri, per entrare nei sottoscala del potere e nelle anticamere della mangiatoia.
Ricordiamoci bene di tutto questo, affinchè non ci tocchi un’altra volta subire passivamente una nuova stagione dei “riciclati” della politica.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e
Responsabile Provinciale F.N.

martedì 14 giugno 2011

Ha vinto l’Italia, hanno perso i partiti.


Una sberla ? No uno sberlone.
Berlusconi K.O.
di Nicola Cospito
Non una sberla, una sequela di sberloni al governo Berlusconi e ai suoi alleati, questo il significato del risultato del referendum. Un 57 % che, raggiunto nonostante la disaffezione crescente dei cittadini al voto e l'incognita degli italiani all'estero, rappresenta una sonora bocciatura della politica del governo, dei suoi ministri da operetta, ma anche di questo parlamento di yes man, di nominati, di parassiti iperpagati, con la loro la loro insipienza e la loro incapacità. Uno sberlone che, dopo quello delle scorse amministrative, rappresenta un affondo contro il cavaliere di Arcore che ormai appare in coma irreversibile. Farebbe bene dunque Berlusconi a gettare la spugna e a salire al Colle perchè è chiaro anche ai muri che non si è trattato solo di un referendum su singoli quesiti, ma di un voto politico a tutti gli effetti. Gli italiani che hanno votato hanno espresso il loro disagio, il loro non poterne più e al seggio abbiamo visto non solo i militanti referendari, ma soprattutto la gente comune, le casalinghe, le madri di famiglia, i pensionati che tirano la carretta ogni mese, i giovani e i disoccupati, i lavoratori a reddito fisso,vessati dalla politica delle tasse di un governo che ha deciso di far pagare ai più deboli la crisi che esso stesso ha provocato e non è in grado di risolvere.
E gli italiani che hanno affollato i seggi in questi due giorni, sanno che l'alternativa a Berlusconi non è questo desueto e arcaico centrosinistra che appare, oggi come non mai, privo di in leader, di una idea nuova, di un autentico progetto. Gli italiani che oggi hanno vinto, si guardano intorno come Diogene con la lanterna e cercano una forza davvero alternativa, fatta di uomini, non di politicanti e mestieranti del transatlantico dei passi perduti. Uomini nuovi e incorruttibili, intelligenti e preparati che sappiano tirare fuori l'Italia dalla palude. Checchè ne dicano le vestali della democrazia liberale, da Bersani, a Di Pietro, da Casini a Vendola, anche loro hanno perso perchè nel cuore degli italiani c'è l'intima, profonda consapevolezza che anche loro sono come gli altri, come i Lupi, i Brunetta, i Tremonti, i Formigoni, i mangia mangia della politica corrotta e clientelare. Oggi ha vinto l'Italia che vuole rinascere, oltre la politica liberale dello sfruttamento, del lavoro precario, del parlamentarismo becero e perditempo. Hanno perso i partiti e i comitati d'affari. Una realtà che apparirà ancora più vera nel momento in cui si delineerà una nuova forza politica nazionale e sociale, capace di conquistarsi la necessaria visibilità, una forza desiderosa unicamente del bene dell'Italia. Lavoriamo per questo. I risultati per noi e per gli italiani non mancheranno.
Nicola Cospitp
Ufficio Politico MNP
SIMBOLO MNP1

Vittoria!


Percentuale dei votanti : 57%
Percentuale dei “SI” : 95%
Ha vinto l’Italia e noi con lei:
l’Italia che vuole difendere l’ambiente e la natura e vuole le energie alternative;
l’Italia che non vuole cedere al mercato beni primari, assoluti e universali, come l’acqua;
l’Italia che non vuole che “qualcuno” sia più eguale degli altri per farsi gli affaracci propri alle spalle del popolo credulone.
Hanno perso Berlusconi e la sua lobby.
Hanno perso i suoi servi schiocchi e complici che craxianamente hanno detto di andare al mare.
Hanno perso i traditori che hanno venduto a questa destra borghese, affarista e corrotta, un patrimonio di Ideali e di speranze;
Hanno perso quelli che si turano il naso e dicono di scegliere il male minore, solo perché aspirano alla mangiatoia, e quindi preferiscono stare a galla in una mefitica palude anziché scegliere il mare aperto.
Hanno vinto i giovani, quelli che di solito se ne fregano, che sono apatici, che non si schierano e che, invece, questa volta si sono impegnati, si sono schierati, senza tentennamenti.
Il vento sta cambiando, dal nord Africa ai Paesi Arabi, dall’Europa all’Italia.
Noi, grazie al fatto di esserci schierati subito e senza incertezze, siamo parte di questo cambiamento.
Magari siamo solo una piccola, molto piccola parte, ma ci siamo, non siamo rimasti nella palude, siamo anche noi in mare aperto.
Adesso dobbiamo attrezzarci in fretta, prepararci in fretta, perché il vento del cambiamento soffia anche per noi e non possiamo, non dobbiamo, perdere l’occasione prossima ventura.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP
Responsabile Provinciale F.N.

mercoledì 1 giugno 2011

Nè gli uni nè gli altri

 

di Nicola Cospito


   L'esito dei ballottaggi nelle ultime elezioni amministrative evidenzia il crollo del centro-destra che, come già da noi osservato a ridosso delle elezioni del primo turno, paga il prezzo di un malgoverno centrale e locale fatto di ignoranza, corruzione, incapacità di affrontare i reali problemi della gente. Una sconfitta, quella del berlusconismo e dei suoi ascari, che noi salutiamo con gioia e soddisfazione perchè, come la maggioranza degli italiani, non vediamo l'ora che il Silvio Berlusconi si tolga definitivamente di torno, dopo i gravissimi danni arrecati a questo nostro sventurato paese, sotto il profilo morale e materiale e di immagine a livello internazionale. Con gioia registriamo che il pallone leghista abbia cominciato a sgonfiarsi, dato che anche il movimento di Bossi ha mostrato di essere corrotto, nepotista, demagogo come i suoi alleati. Con grande soddisfazione poi, registriamo il totale fallimento di quanti, provenendo da destra,  più per profitto personale che per convinzione politica, si sono messi al servizio del PdL. La Destra storaciana ha dimostrato ancora una volta la sua reale e totale inconsistenza politica, ottenendo, nonostante l'abbondanza dei mezzi, risultati irrisori. La Fiamma di Romagnoli in questa tornata si è confermata per quello che è: un ectoplasma che da tempo ha cessato di esistere nella realtà.
La sconfitta del centro-destra però, si badi bene, non costituisce motivo di vittoria per lo schieramento di centrosinistra, intanto perchè non può di certo passare in secondo piano il fortissimo astensionismo  che delegittima in partenza l'intera cosiddetta classe politica, visto che in tantissimi casi le percentuali dei votanti sono rimaste sotto il 50 % e poi perchè è evidente anche ai sordi e ai ciechi che per molti il voto al PD è stato solo una forma di reazione ai mali del berlusconismo. Emblematico il successo del nuovo sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, uomo di legge, che ha avuto una valanga di voti da parte di quanti hanno visto e vedono in lui l'uomo d'ordine, capace di riportare a Napoli un minimo di sicurezza e di pulizia. Nulla a che fare con l'ideologia, nulla con il dipietrismo, soltanto voglia di affidarsi ad una persona nuova, sperando che sia quella giusta. Del resto, se il centro-destra non ha la minima valenza positiva, specularmente il centrosinistra non ha nè uomini, nè programmi, nè tanto meno un progetto politico credibile. Basti considerare quanto è accaduto e sta accadendo in Spagna ove Zapatero,  troppo impegnato nella difesa degli omosessuali, della laicità dello Stato, dei pretesi diritti civili, si è guadagnato l'ira degli studenti indignatos che si sono ribellati alla crisi economica e alla disoccupazione endemica occupando le piazze di Madrid e delle principali città iberiche. La verità è che il modello liberista, nelle sue componenti di destra e di sinistra, funzionale all'alta finanza e ai suoi sporchi giochi,  sta crollando ovunque, dalla Grecia, alla Spagna, dal Portogallo all'Italia,  creando precariato, disoccupazione, miseria, disperazione e che la gente non sa più a quale santo votarsi. Cose queste che gli analisti "politicamente corretti" non vogliono dire. La cosiddetta zona euro sta mostrando cedimenti epocali e sono in molti a pensare che la moneta unica, piegata agli interessi del FMI e della BCE, funziona sempre meno con un mercato senza regole e non supportato da una adeguata politica dei prezzi (concetto questo che i dogmatici liberisti aborriscono come fascista). Lo stesso Grillo, che con il suo movimento a cinque stelle va ripetendo cose che sono nel nostro DNA da sempre, pur denunciando la sostanziale identità dei politicanti di destra e di sinistra, un progetto alternativo non ce l'ha. Sullo scenario presente però si staglia la nostra forza politica, una forza emarginata, isolata, surclassata dai padroni dell'informazione, una forza piccola, ancora, ma che, come la monade di Leibniz ,porta in sè il germe di una potenza immensa, una potenza fondata sul nostro essere davvero l'alternativa globale al sistema, una alternativa fondata su una diversa concezione della politica, dello Stato, dell'economia, una potenza incommensurabile, perchè rispondente ad un progetto organico completo che solo può far ripartire l'Italia.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP

martedì 31 maggio 2011

BERLUSCONI KAPUTT


 

Noi certamente non possiamo essere lieti della vittoria della sinistra in quanto tale alle elezioni amministrative perché la sinistra è sempre stata ed ancora è l’antitesi del nostro progetto politico e del nostro ideale di società, ma nel contempo siamo molto contenti perché la vittoria della sinistra è stato lo strumento della grande sconfitta di Berlusconi e di Bossi che rappresentano quanto di più meschino, di sudicio, di corrotto, di anti italiano, di egoista, di stupido, di razzista la politica italiana abbia mai rappresentato!
Insomma se per guarire da una malattia grave e mortale si deve prendere una medicina disgustosa e con ampi effetti collaterali negativi, allora tra i due mali….
Queste elezioni sanciscono senza ombra di dubbio la fine del berlusconismo, fine causata sia dai comportamenti inaccettabili di Berlusconi sul piano politico e personale e sia dall’assoluta mancanza di mantenimento delle promesse che per quindici anni egli ha propinato agli italiani per poi disattenderle regolarmente tutte!
Quando Berlusconi esce dal campo della propaganda e della demagogia, nelle quali gli si deve riconoscere un vero talento, e si ritrova alla resa dei conti con la realtà delle mancate realizzazioni, del suo disinteresse per le sorti del Paese, della sua incapacità di dare corpo ad un qualsiasi programma concreto per tentare di risolvere i principali problemi dei Cittadini, allora si vedono i veri limiti di uno che è solamente un venditore di fumo e non uno statista.
Cittadini che si devono confrontare ogni giorno con la crisi economica, con il mancato sviluppo, con la disoccupazione ed il precariato, con il mal funzionamento di ogni ramo della pubblica amministrazione, con la corruzione dilagante, con la penetrazione mafiosa nel tessuto sano dell’economia e che devono assistere al continuo pianto greco di Berlusconi che accusa tutto e tutti, fuorché se stesso, di una situazione che non solo noi, ma i numeri e le statistiche definiscono tragica.
La gente si è stufata di sentire parlare di “dittatura della magistratura comunista”, di intralcio di Fini alla realizzazione dei programmi di governo, di quanto sono “senza cervello” coloro che non votano per lui ed alla fine gli ha mandato un messaggio chiaro e forte di togliersi dalle palle e di lasciare che il Paese cambi pagina!
Certamente, tra le ultime mosse stupide di Berlusconi c’è quella del suo litigio umorale ed infantile con Fini che ha determinato la frana del PDL, perché è certo che i parlamentari “acquistati” come Scilipuoti ed i cosiddetti “responsabili” possono essere utili a conseguire la fiducia in parlamento, ma nel Paese non smuovono un voto utile per il centrodestra, mentre i voti del terzo polo sono stati determinanti per la sua sconfitta elettorale ….
Analogo discorso, seppure si di un altro piano, per la lega che esce anche lei con le ossa rotte avendo perso nelle sue roccaforti come Milano o Novara ed avendo vinto di misura ai ballottaggi dove era solita stravincere al primo turno coma a Varese ed in altri comuni lombardi, soprattutto perché negli ultimi anni ha legato la sua sorte a quella personale di Berlusconi ed è quindi naturale che affondi con lui.
Anche per questo siamo lieti dato che consideriamo la lega il partito degli egoismi, della stupidità, del razzismo verso altri italiani, dell’antinazionalismo e quindi di tutte quelle cose che odiamo!
Insomma, noi avevamo tre nemici: la lega, Berlusconi e la sinistra.
Due sono sconfitti e per ora va bene così.
Poi vedremo per il terzo…
Uno alla volta!!
Alessandro Mezzano
MNP
UMBRIA

mercoledì 18 maggio 2011

Insieme al dopoberlusconi comincia anche la parabola discendente della Lega


MOVIMENTO NAZIONAL POPOLARE
COMUNICATO
 
Nessuno stupore davanti ai risultati elettorali di domenica scorsa. Risultati che, non c'era bisogno che lo dicesse già Berlusconi, salvo ripensamenti, prima della consultazione, hanno avuto una grossa valenza politica. Si è trattato infatti di una tornata elettorale dopo non solo gli scandali erotico-affaristici del premier e del suo entourage, ma soprattutto dopo un periodo di governo in cui gli italiani hanno potuto constatare l'insipienza e l'arroganza di una classe politica di individui di basso conio che hanno pensato di far pagare ai cittadini, alle famiglie, alla povera gente, la crisi politica da essi stessi provocata. La ripresa dell'inflazione causata dalla mancanza volontaria e proditoria di una politica di controllo dei prezzi, la riduzione del potere d'acquisto degli stipendi, il blocco dei contratti del pubblico impiego, i prezzi usurai sulle case in vendita nelle grandi città, l'incapacità di investimenti nel settore pubblico e di una seria e fattiva lotta alla disoccupazione, soprattutto giovanile, la corruzione dilagante che ha arricchito i potenti e gettato sul lastrico i deboli, l'aumento delle tasse regionali e comunali, la distruzione continua e sistematica della scuola pubblica, i costi vertiginosi delle insensate missioni di guerra al servizio degli americani, non potevano non dare che i risultati che hanno dato: la pesante sconfitta di Berlusconi e dei suoi alleati leghisti, colti anche questi, sempre più spesso negli ultimi tempi, con le mani nel sacco e complici nella protezione di Cosentino e soci. Sconfitta che non santifica la vittoria della sinistra, notoriamente, come dice Grillo e come da noi sostenuto ancor prima di lui, cioè da sempre, speculare e identica agli squali del centro-destra. Una sinistra anch'essa responsabile di tanti fallimenti, vedi Napoli, e priva di un autentico leader, di un serio programma, di un progetto politico organico, priva di tutto.
Noi del Movimento Nazional Popolare, insieme al Movimento Patria Nostra, in questa tornata abbiamo sostenuto Forza Nuova, e lo abbiamo fatto con i nostri mezzi certamente non potenti, esclusi dal circuito mediatico, prigionieri di una congiura del silenzio di chi preferisce ignorarci perchè teme ciò che noi rappresentiamo. Lo abbiamo fatto con la tenacia e l'ostinatezza di chi non si arrende e ancora sa sognare un avvenire diverso per l'Italia. Alcuni risultati sono stati conseguiti, una manciata di consiglieri eletti c'è stata e può costituire una prima pattuglia per la battaglia politica anche all'interno delle cosiddette istituzioni. Nel frattempo, davanti ai ballottaggi che si annunciano, diciamo sin da ora che il 29 maggio ci asterremo. Non siamo infatti interessati al duello tra i compari di merenda, i comitati d'affari identici nel dogmatismo liberista e nella servitù alle grandi lobbies finanziarie. Non ci faremo abbindolare dai pretestuosi appelli a fermare il pericolo comunista nel quale non crediamo da tempo. Tanto la Moratti quanto Pisapia, ed è sotto gli occhi di tutti, sono espressioni di uno stesso sistema, quello dell'antifascismo capitalista e liberalmassonico che ha svenduto la sovranità nazionale. Per questa ragione, preferiamo continuare l'impegno in un'altra battaglia, quella per i 4 si al referendum perchè lì, si, sono in gioco davvero gli interessi e l'avvenire degli italiani.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP
Roma
SIMBOLO MNP1

mercoledì 27 aprile 2011

Governo Berlusconi, banda di imbroglioni !

 
Le dichiarazioni di ieri di Berlusconi dimostrano, come da noi già precedentemente sostenuto, che la moratoria sul nucleare è solo e soltanto un colossale imbroglio messo in atto dalla banda di Palazzo Chigi per bloccare il referendum del 12 giugno. Berlusconi è stato più che esplicito e, nel suo delirio di onnipotenza, ha ammesso senza alcuna vergogna la truffa, dicendo che la moratoria è stata solo un espediente per rinviare la questione nucleare di un paio di anni, onde superare l'onda emotiva destata dall'incidente di Fukushima.
Ora ogni decisione spetta alla Cassazione che non potrà non tener conto di quanto affermato da Berlusconi a fronte delle centinaia di migliaia di italiani che hanno firmato per il referendum e che non possono essere presi in giro.
Il Movimento Nazional Popolare chiede che venga vanificata ogni manovra truffaldina contro il referendum e che gli italiani possano esprimersi il 12/13 giugno contro il nucleare, contro la privatizzazione dell'acqua, contro la legge sul legittimo impedimento.
Nel frattempo il governo di Berlusconi, non contento dei disastrosi risultati raccolti in Afghanistan, accentua il suo impegno guerrafondaio in Libia. Incurante dei reali problemi del Paese, delle famiglie ridotte sul lastrico, dei disoccupati, dei precari, dei sacrifici imposti con il taglio delle assunzioni, con il blocco dei contratti del pubblico impiego, con una sanità allo sbando, falcidiata dalla chiusura di decine di ospedali e strutture sanitarie "per mancanza di fondi", con una scuola pubblica sempre più sfasciata, con una politica fiscale che ha fatto dell'Italia il paese più tartassato in Europa, con salari e stipendi da fame, Berlusconi, con l'assenso del Quirinale, dilapida il denaro pubblico in un'altra avventura senza sbocchi.
E' ora di dire basta a questo governo di malfattori !!
Il Movimento Nazional Popolare ribadisce il suo No al Governo degli inganni e delle truffe e denuncia la malafede di quanti ancora si comportano da reggicoda di questa banda di cialtroni che sta affossando l'Italia.
Il MNP
Ufficio Politico
SIMBOLO MNP1

Berlusconi fedele bau bau


Il penoso governo della solita “italietta” l’ha squagliata anche questa volta!
Volevamo fottere l’Europa, facendole credere che eravamo d’accordo per intervenire nella drammatica rivolta libica, che ci interessava in prima persona come diretti dirimpettai e per quello che la Libia è stata per noi invece, mentre ci facevamo bagnare il naso dalla Francia (che è una Nazione!), abbiamo fatto finta di intervenire, con i nostri Tornado che facevano inutili e vuote passeggiate nel Mediterraneo, perchè non potevamo attaccare “l’amico” Gheddafi che è sì un sanguinario dittatore, ma anche un dispensatore di lucrosi contratti economici e petroliferi con annesse ricche tangenti estero su estero.
Poi, smascherati, abbiamo dichiarato solennemente che non avremmo mai sparato, perchè avevamo già dato le basi e perchè l’Italia ripudia la guerra, peccato che di guerre ne abbiamo fatte due ancora in corso, una a sostegno dell’invasione dell’Iraq e una a sostegno dell’invasione dell’Afghanistan, due nazioni sovrane, dove non c’era nessuna rivolta, dove non c’erano popolazioni a rischio di massacri e, oltretutto, due nazioni completamente fuori dalla nostra area geografica.
A dimostrazione dell’ipocrisia governativa, quando sono state ventilate ritorsioni contro l’Europa per il problema degli immigrati, non è stato proposto il ritiro dei nostri soldati per esempio dall’Afghanistan dove uccidiamo e siamo uccisi, ma dal Libano, dove non abbiamo mai dovuto sparare un colpo e dove, meritoriamente, siamo una vera forza di interposizione e di pace.
Poi, però, è arrivata la telefonata di padron Obama e, con un bel giro di valzer, il governo Berlusconi ha promesso che adesso lanceremo anche noi qualche missile, perchè il 25 aprile non ricorda l’ipotetica liberazione dal cosiddetto nazi-fascismo, bensì la riduzione dell’Italia a colonia degli Usa, con buona pace di Berlusconi e del di lui babbo che andavano ad onorare i caduti americani che ci avrebbero “liberato”.
Così, ancora una volta, è stato dimostrato che, quando il padrone Usa chiama, il fido Berlusconi corre e fa bau bau, con buona pace di quelli che pensano di vedere nell’altalenante, improvvisata e belante politica internazionale dell’Italia chissà quale strategia geopolitica.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP
SIMBOLO MNP1
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sabato 26 febbraio 2011

Sì alla sospensione del trattato di amicizia con la Libia


La proposta del cosiddetto “terzo polo” (Casini-Fini-Rutelli), di sospendere immediatamente il “Trattato di Amicizia tra Italia e Libia”, potrebbe a prima vista sembrare una delle tante enunciazioni atte ad alimentare la polemica tra i Partiti ma, in realtà, è, al di là di quello che sono i promotori,  la prima vera proposta politica sulla drammatica vicenda libica, nell’inconcludente e incapacitante chiacchiericcio del Governo italiano.
Perchè, sinora, abbiamo assistito solo a generici appelli a cessare le violenze (leggi massacri indiscriminati di civili) e ad umilianti richieste di aiuto agli altri Paesi europei per affrontare il problema dei profughi (dopo aver loro arrogantemente detto in passato che il problema epocale era stato brillantemente e definitivamente risolto dall’accordo con Gheddafi).
Già, perchè tutti hanno capito che quel “Trattato” non era in realtà tra l’Italia e la Libia, ma tra Berlusconi e Gheddafi, tra la lobby affaristica berlusconiana e quella di Gheddafi.
Sarà quindi bene che l’Italia si affretti a sospendere questo “Trattato”, non solo per non continuare ad essere additata come complice del beduino e sanguinario dittatore, al quale abbiamo dato soldi, tanti soldi e abbiamo venduto armi, tante armi, anche quelle oggi usate per la feroce repressione del suo popolo, ma anche proprio per quelle motivazioni di politica energetica ed economica con le quali il Governo Berlusconi ha giustificato la stipula di quel “Trattato”.
Nessuno si faccia illusioni, tra pochi giorni, forse tra poche ore, a Tripoli ci saranno altri Capi, nemici dichiarati di Gheddafi e, logicamente, nemici anche degli “amici” di Gheddafi.
Sarà quindi bene che i nostri “statisti” da operetta buffa, con annessi superpagati manager pubblici e privati, visto che non hanno previsto e capito cosa stava succedendo in nord Africa, si affrettino adesso ad una prova di intelligenza e di coraggio prendendo posizione subito contro Gheddafi e quello che resta della sua dittatura, prima che i nuovi Capi libici, una volta arrivati al potere, ci presentino il conto, inondandoci di profughi e chiudendo i rubinetti del petrolio o, magari, facendocelo pagare col sovrapprezzo come espiazione per i nostri errori di valutazione.
E, già che ci siamo, invitiamo i corrotti, incapaci e inetti politici che ci governano a cominciare a preoccuparsi per quando, anche in Italia e in Europa, arriverà il vento del nord Africa.
Una nostra storica canzone dice che “la rivoluzione è come il vento” e il vento fa in fretta ad attraversare il mare.
Adriano Rebecchi   
Ufficio Politico del MNP e
Responsabile Provinciale Forza Nuova