domenica 11 ottobre 2009

Fw: I campioni del governo che qualcuno vorrebbe difendere










 



Provvedimento inedito in seguito ai ricorsi dei
supplenti penalizzati
Il Tribunale del Lazio dà 30 giorni di tempo al
ministero per eseguire le ordinanze


Graduatorie dei precari
il Tar commissaria la
Gelmini


di SALVO
INTRAVAIA


Graduatorie dei precari il Tar commissaria la Gelmini

Mariastella Gelmini

Il Tar Lazio commissaria
il ministro Gelmini sulle graduatorie
dei precari
. E' la prima volta che accade, ne dà notizia l'Anief che ha
patrocinato i ricorsi dei supplenti inseriti "in coda", anziché "a pettine",
nell'ultimo aggiornamento delle liste dei supplenti. Se entro 30 giorni il
ministero non darà esecuzione alle ordinanze del tribunale amministrativo a
viale Trastevere arriverà un commissario che si dovrà occupare della questione.
Intanto, sulla vicenda il ministro Mariastella Gelmini ha annunciato
l'emanazione di un provvedimento ad hoc che "sana" l'intera questione. Ma il Tar
ricorda che eludendo le ordinanze cautelari il ministero ha aggirato la
Costituzione e lo ha condannato al pagamento delle spese a favore degli
insegnanti danneggiati.

Il braccio di ferro sulle graduatorie dei
precari della scuola, che interessano 500 mila insegnanti, rischia di fare
scoppiare l'ennesimo caso politico sulla scuola. E di fare precipitare nel caos
l'avvio dell'anno scolastico. Alla luce dei provvedimenti del Tar e del
Consiglio di stato, parte degli 8 mila docenti che hanno ottenuto l'immissione
in ruolo ad agosto potrebbero vedersela revocata a favore dei colleghi con più
punteggio.

Stesso discorso per gli oltre 100 mila supplenti nominati
alcune settimane fa, prima della riapertura dei portoni. Il numero di coloro
che, ritenendo ingiusto l'inserimento in coda in altre province, si sono rivolti
alla giustizia amministrativa è infatti altissimo: 7 mila e 500, fa sapere
Marcello Pacifico, presidente dell'Anief (l'Associazione nazionale insegnanti ed
educatori in formazione), ed altrettanti che si sono rivolti alò Presidente
della Repubblica perché i termini per il ricorso al Tar erano scaduti. In
totale, 15 mila insegnanti che potrebbero sovvertire tutte le nomine effettuate
due mesi fa.





Lo scorso mese di aprile, il ministro dell'Istruzione
Mariastella Gelmini ha emanato il decreto per l'aggiornamento delle graduatorie
dei precari, ma con una novità: graduatorie bloccate (nella sostanza) per due
anni e possibilità di inserimento, ma soltanto in coda, in tre province oltre
quella di appartenenza. Anche se nessuno lo ha mai detto a
chiare lettere, il provvedimento mirava a tutelare i precari delle regioni
settentrionali spesso scalzati nelle immissioni in ruolo e nell'attribuzione
delle supplenze dai colleghi meridionali, con più anni di precariato e con più
punti.
Non potendosi spostare in un'altra provincia i precari
meridionali, collocati soltanto in coda anche se con più punti, vengono nominati
soltanto dopo i colleghi autoctoni.

Rilevata l'incongruenza, l'Anief si
era subito rivolta al Tar, che in più occasioni si è pronunciato a favore di
questa tesi, per ottenere l'inserimento dei precari "a pettine": cioè, in base
al punteggio e non in coda. Ma il ministero dell'Istruzione, spiegano gli
interessati, "lo scorso luglio ha emanato una nota invitando gli Uffici
scolastici provinciali e regionali a non adeguarsi alle ordinanze della
magistratura amministrativa procedendo, in attesa dell'udienza del Consiglio di
Stato, alle assegnazioni delle immissioni in ruolo e delle supplenza annuali"
secondo le graduatorie "principali" e pescando solo successivamente dalle
"code", "in spregio a ogni principio meritocratico". Sentenza, quella del
Consiglio di stato, che poco più di una settimana fa ha confermato la linea del
Tar Lazio.

Solo dopo il pronunciamento del Consiglio di stato, lo scorso
5 ottobre, il ministero ha inviato una nota agli Uffici scolastici provinciali e
regionali in cui invita i dirigenti ad inserire i ricorrenti "a pettine" ma,
vista la natura cautelare dei provvedimenti, "con riserva" e senza rivoluzionare
le nomine in ruolo e dei supplenti. Ma nel giudizio di ottemperanza del Tar
Lazio di ieri questo modo di procedere di viale Trastevere configura, a parere
dei giudici, "lo sviamento di potere per elusione della misura cautelare
accordata" ai ricorrenti. "Atteso infatti - proseguono i giudici - che, in
applicazione dei principi costituzionali di effettività della tutela
giurisdizionale affermati dagli articoli 24 e 113 della Costituzione,
l'amministrazione scolastica era (ed è) tenuta a dare tempestiva e puntuale
esecuzione alla precitata decisione cautelare". E "assegna 30 giorni di tempo
per "dare puntuale esecuzione all'ordinanza medesima mediante istruzioni agli
uffici scolastici periferici di disporre l'inserimento 'a pettinè dei ricorrenti
nelle graduatorie provinciali, inserendoli nella fascia d'appartenenza e con il
punteggio acquisito e aggiornato nella graduatoria provinciale di attuale
iscrizione". Ma non solo: "in caso di non ottemperanza alla esecuzione della
presente ordinanza collegiale, nomina sin da ora un commissario ad actus nella
persona del dottor Luciano Cannerozzi de Grazia, dirigente generale della
Funzione Pubblica, il quale - decorso vanamente l'indicato termine di trenta
giorni - provvederà in via sostituiva ad adempiere al dictum giudiziale (...),
predisponendo in proposito apposita relazione sulle attività svolte in
esecuzione dell'incarico"-. E condanna l'amministrazione "al pagamento in favore
dei ricorrenti delle spese di questa fase cautelare, che vengono liquidate in
complessive euro 5 mila euro".

Ma il governo sembra
cercare l'escamotage: un emendamento che il ministro Mariastella Gelmini
presenterà in occasione della conversione in legge del decreto-legge
salva-precari in discussione nei prossimi giorni. Anche l'Anief è intenzionata a
non mollare. "La giustizia ancora vige nei tribunali - dichiara Marcello
Pacifico - speriamo che il Parlamento non intervenga perché, altrimenti, dovrà
intervenire il giudice delle leggi, la Corte costituzionale per mettere la
parola fine alla vicenda".
(10 ottobre
2009
)





















Sono presenti 250 commenti


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  1. Mi chiedo, e chiedo alla Vostra coscienza, esiste un limite all'arroganza
    della signora Gelmini? Esiste ancora un confine allìindecenza di questo
    Ministro? Esiste un momento in cui anch'essa, cresciuta al sole
    dell'illegalità e della prevaricazione (il suo padrone Silvio...



    Inviato da madmouse il 10 ottobre 2009
    alle 20:46






  2. Bisognerebbe chiedere al ministro Brunetta che cosa ne pensa, visto che ci
    ha rotto le scatole due anni con comunisti fannulloni, sottosviluppati (da
    qual pulpito) e quanti piu' improperi , o al fido Quagliariello che dopo
    averne fatto parte per anni se la prende con le baronie universitarie
    pu...



    Inviato da giovannisette il 10 ottobre
    2009 alle 20:18






  3. Cara ministra Gelmini, anche tu sei una precaria! Pensa cosa sarebbe
    successo se facendo gli esami di abilitazione alla professione di avvocato, in
    Calabria, ti avessero poi iscritto in coda all'albo degli avvocati, in
    Lombardia.. forse avresti fatto ricorso al tar del Lazio.. povera Italia



    Inviato da berlusconi01 il 10 ottobre
    2009 alle 20:18
















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