Visualizzazione post con etichetta Senza categoria. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Senza categoria. Mostra tutti i post

mercoledì 2 giugno 2010

Fw: [fiamma] Il Giornale della vergogna!








 





Il quotidiano della famiglia Berlusconi di ieri, martedì 1
giugno, ha aperto la prima pagina con il seguente titolo:

"Israele ha fatto bene a
sparare
"

e con il seguente sottotitolo:

"Dieci morti tra gli amici dei
terroristi
".

Crediamo che questo titolo e sottotitolo si commentino da
soli!

E pensare che ci sono tanti "camerati" che sotto sotto, e
neanche tanto, parteggiano per Berlusconi e la sua lobby e sono pronti ad
allearsi con lui.

Mala tempora currant!

 

Adriano Rebecchi

Ufficio Politico del MNP

 

 


__._,_.___


Attività recenti:






    .

    __,_._,___



    lunedì 31 maggio 2010

    Fw: Israele Stato terrorista










     

    Israele: uno Stato terrorista
    protetto dall'omertà occidentale

     

    Israele spara contro i pacifisti:19
    morti, decine di feriti

    Il mondo inorridito di fronte al
    massacro

     

      Questa notte la marina israeliana
    ha aperto il fuoco contro  il convoglio dei pacifisti che volevano portare
    aiuto ai palestinesi rinchiusi nella striscia di Gaza ridotta dallo Stato
    ebraico ad un immenso campo di concentramento a cielo aperto. Diciannove i
    morti
    , decine di feriti tra i pacifisti di nazionalità di tutto il
    mondo.

      A questo hanno portato il
    silenzio e la complicità dei governi europei proni all'arroganza degli ebrei che
    da anni stanno perpetuando in Plaestina un autentico genocidio. A questo
    hanno portato i veti degli Stati Uniti nel Consiglio di Sicurezza dell'ONU
    imposti a bloccare ogni provvedimento di condanna e di intervento contro
     la politica ebraica di sterminio, tesa a occupare tutta la Palestina per
    creare la mitica Grande Israele patria del popolo
    eletto.

     

      Il Movimento Nazional
    Popolare è  vicino ai palestinesi

    e a tutti i coraggiosi che hanno osato
    sfidare  lo Stato ebraico

    che oggi rivela ancora una volta la
    sua natura terrorista e assassina.

     

    Via Israele dalla Palestina
    !

    Viva la Palestina Libera

    Onore ai caduti per la libertà
    !

     

     

    Il MNP

    Ufficio Politico
    Roma


     


    Fw: COMUNICATO STAMPA










     

    ----- Original Message -----

    Sent: Sunday, May 30, 2010 9:24 AM

    Subject: COMUNICATO STAMPA



    Con preghiera di pubblicazione o
    di cenno sulla vostra testata

     

     

     Si è svolta ieri a Roma Isola
    Farnese l'annunciato convegno indetto dal MNP. Alla riunione hanno partecipato
    oltre ai quadri del Movimento, il segretario nazionale di Forza Nuova Roberto
    Fiore, Alessandro Pucci di Area Destra, Pino Convertini del Circolo Benito
    Mussolini di Locorotondo, Giuseppe Martorana del Nuovo Ordine Nazionale,
    Fabrizio Belloni del Comitato di Liberazione Monetario, Roberto Bevilacqua della
    Fiamma Tricolore, Alessio Piovaroni di Socialismo Nazionale. La riunione,
    presieduta da Rutilio Sermonti, si è aperta con un ricordo del camerata Antonio
    Maccarone, recentemente scomparso A la Spezia,  e con una relazione di
    Nicola Cospito, coordinatore del MNP, che ha tracciato un'analisi della
    situazione politica e la posizione del Movimento rispetto al disastro economico
    finanziario in cui la cricca al governo, prona ai poteri forti internazionali,
    ha precipitato l'Italia. Cospito ha evidenziato senza mezzi termini come sia
    giunto il momento per le forze nazional popolari di scendere in piazza a
    proporsi a guida del malcontento che sta crescendo nel paese e ha annunciato, la
    preparazione, d'intesa con Forza Nuova e con tutte le alltre forze
    antagoniste, di una imponente manifestazione a Roma contro la giunta
    nepotista di Alemanno che ha aggravato i problemi della capitale e contro la
    scellerata politica dei tagli della cricca liberista che, come al solito,
    colpisce le fasce più deboli della popolazione. Non è possibile, ha sottolineato
    Cospito che, mentre in Ungheria, in Austria, In Grecia e negli altri paesi
    europei le forze dell' opposizione nazionale crescono a vista d'occhio, in
    Italia, si continui da parte di talune formazioni d'area ad indugiare e ad
    esitare su posizioni ambigue e addirittura conniventi con il centrodestra
    liberalmassonico e suddito dello straniero. E' arrivato il momento di farsi
    sentire e di interpretare il sentimento di ribellione che cova negli strati più
    esacerbati degli abitanti della penisola. Dello stesso avviso gli interventi che
    si sono susseguiti da parte di Rutilio Sermonti, Roberto Fiore, Giuseppe
    Martorana, Pino Convertini, Filippo Giannini, Fabrizio Belloni, dell'avvocato
    Morganti che ha perorato della riscossa italiana contro il Diktat imposto dai
    vincitori della seconda guerra mondiale, di Adriano Rebecchi che ha richiamato
    l'attenzione dell'uditorio sulla necessità di individuare in ogni provincia un
    referente addetto alla comunicazione e ai contatti con la stampa, di Roberto
    Bevilacqua che ha sottolineato lo sforzo di tanti militanti e dirigenti della
    Fiamma di perseguire finalmente la linea dell'opposizione, in coerenza con la
    più autentica tradizione missina. Fiore ha illustrato l'azione che Forza Nuova
    sta svolgendo sul territorio nazionale e ha richiamato l'attenzione sulla
    manifestazione di Milano della scorsa settimana contro le banche e la finanza,
    manifestazione ottimamente riuscita nonostante le difficoltà frapposte dal
    troppo solerte Questore che ha vietato il corteo delle centinaia di militanti
    forzanovisti presenti in piazza. Degno di nota l'intervento di  Martorana
    che ha messo a disposizione della nascente Confederazione il giornale Il Popolo
    d'Italia. Così pure l'invito di Pino Convertini a partecipare tutti all'assise
    pubblica che si terrà il 6 giugno a Locorotondo per rilanciare
    l'opposizione in Terra di Puglia. Tutti infine si sono detti pronti ad
    intensificare la collaborazione sull'intero territorio nazionale, collaborazione
    che dovrà concretizzarsi innanzi tutto nel ritorno in piazza per dare voce alla
    protesta e alla rivolta contro la casta dell'ingiustizia e della macelleria
    sociale.

     

    Nicola Cospito per il
    MNP

    Ufficio Politico

    Roma

    cell. 339 3547515


     

     

     

     

     


    lunedì 24 maggio 2010

    Fw: Il "latitante" Silvio Berlusconi










     

     




     

    Poco fa, sulle varie reti televisive, è comparso il
    Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta il quale, con aria
    seria e preoccupata, ha detto che la manovra che il Governo varerà conterrà
    "una serie di sacrifici molto pesanti, molto duri che siamo costretti a
    prendere, spero in maniera provvisoria, con una temporaneità anche già definita,
    per salvare il nostro paese dal rischio Grecia
    ".

    Ma perchè a parlare non è comparso il Capo del Governo?

    Dov'è quel tale Silvio Berlusconi che, col
    suo sorriso arrogante e spocchioso, invitava
    all'ottimismo, a spendere e consumare, che
    diceva che siamo messi meglio degli altri Stati, che
    saremmo usciti dalla crisi prima e meglio degli altri
    ecc.

    Certo che i sacrifici saranno pesanti, perchè mentre agli
    italiani "furbi" si darà il solito "condono edilizio"
    (camuffato con altri nomi) a tutti gli altri toccheranno pesanti sacrifici,
    perchè oramai c'è rimasta ben poca spesa "improduttiva" da tagliare e, in
    realtà, la mazzata ai dipendenti del pubblico impiego, i tagli ai Ministeri e ai
    trasferimenti agli Enti Locali avranno come unica conseguenza il taglio di
    servizi e assistenza e la fine di quel poco di stato sociale che c'è
    ancora.

    E' fin troppo facile capire che il signor Silvio
    Berlusconi non ci vuole METTERE LA FACCIA per salvare la sua
    fasulla immagine di uomo del fare e di decisionista vincente e
    spregiudicato ma, quando uno latita, si dice che è un
    "LATITANTE", con tutto quello che ne consegue e.......potrebbe
    anche essere di buon auspicio.

     

    Adriano Rebecchi

    Ufficio Politico del MNP

       

      

    lunedì 17 maggio 2010

    Fw: progetto sociale maggio '10










     

    Diffondete Progetto Sociale, la voce
    dell'opposizione nazionalpopolare

    Fw: Via dall'Afghanistan. IMMEDIATAMENTE !










     



    i nostri connazionali si trovavano all'interno di
    un blindato quando è esplosa una bomba

    Afghanistan: uccisi 2 soldati italiani


    Altri due feriti, ma non in periocolo di vita, in seguito ad un attacco nei
    pressi di Bala Murghab


     

     

    Ancora due vittime italiane nelle guerre americane, ancora un
    tributo di sangue gratuito in una guerra nella quale gli italiani sono ridotti a
    servitori dei comandi statunitensi.

    Che questo governo, sempre meno rappresentativo
    della pubblica opinione dica chiaramente che gli italiani sono al servizio
    dello straniero e dei suoi interessi economici. In Afghanistan, al di là dei
    paroloni e della solita propaganda, è in atto una guerra dell'oppio e per
    l'oppio da cui si ricava l'eroina riversata sul mercato mondiale per fare
    profitto e annientare decine di migliaia di giovani.

    Le cosiddette missioni di pace che altro non sono se non
    guerre americane per interessi americani, costano agli italiani non solo il
    sangue dei propri eroici soldati ma anche 750 milioni di euro all'anno. Onde i
    tagli alla scuola, alla sanità e la supertassazione dei lavoratori a
    reddito fisso.

    Chiediamo il ritiro immediato da una guerra che non ci
    appartiene !!!

     

    Via i soldati italiani
    dall'Afghanistan

    Via le basi NATO dall'Italia

    Lottiamo per l'indipendenza e la
    sovranità nazionale italiana

    contro un governo di servi e di traditori
    degli interessi nazionali  !!!

     

    Il Movimento Nazional
    Popolare

    Ufficio Politico
    Roma


     

     

     

     


    domenica 16 maggio 2010

    Fw: [fiamma] Da questo Governo non si accetta l'imposizione di SACRIFICI








     

     


     




    Siamo stati facili profeti: dopo la disoccupazione
    dilagante, il crollo della capacità di reddito delle famiglie, i tagli allo
    stato sociale, adesso arrivano i SACRIFICI.

    Diciamo allora subito, chiaro e forte, che da questo
    Governo NON ACCETTIAMO L'IMPOSIZIONE DI SACRIFICI.

    Perchè mentre la crisi mordeva gli
    italiani il Governo Berlusconi si limitava a lanciare ridicoli e irresponsabili
    inviti all'ottimismo, a consumare e spendere, mentre le famiglie non arrivavano
    più nemmeno a metà mese non solo alla terza settimana.

    Perchè il Governo Berlusconi ha
    sempre detto che l'Italia era tranquilla, che eravamo messi meglio delle altre
    nazioni, che saremmo usciti prima e meglio degli altri dalla
    crisi.

    Perchè il Governo Berlusconi ha
    approvato nel giugno 2008 (il Consiglio dei Ministri l'ha approvata in soli 40
    minuti!!!) la mitica Finanziaria triennale di complessivi 35 miliardi di euro,
    che bastava per tre anni perchè loro erano bravi e, adesso, devono fare una
    manovra correttiva (???) di ben 25 miliardi di euro, equivalente a due
    anni di Finanziaria.

    Perchè il Governo Berlusconi ha
    svuotato l'attività del Parlamento che non legifera più e si limita ad
    approvare, col solito voto di fiducia, i decreti decisi a Palazzo Grazioli o le
    leggi "ad personam" o "porcata".

    Perchè il Governo Berlusconi è
    oramai coinvolto fino al collo nella nuova Tangentopoli, con Ministri e
    Sottosegretari già rinviati a giudizio, indagati o che stanno per esserlo e che
    si aggiungono ai Governatori Regionali e ai numerosi parlamentari del
    centro-destra già sotto processo, rinviati a giudizio, indagati o che stanno per
    esserlo.

    Per tutti questi motivi l'attuale Governo
    Berlusconi NON HA PIU' legittimità morale, politica e
    istituzionale per imporre agli italiani quei sacrifici che
    sembrano purtroppo oramai necessari per uscire dalla drammatica e grave
    crisi finora irresponsabilmente sottovalutata.

    La risposta di operai, impiegati, precari, pensionati,
    ceto medio, deve essere una sola: ABBIAMO GIA'
    DATO!

     

    Adriano Rebecchi

    Ufficio Politico del MNP

     


    __._,_.___


    Attività recenti:






      .

      __,_._,___



      Fw: Richiesta informazioni












      Un tale Sergio Geroldi ha fatto l'accredito
      bancario per il mio  libro  Perchè non sono democratico, ma
      non scritto l'indirizzo  cui spedire il volume.  Chi lo
      conosce  è pregato di dirgli di contattarmi.

       

      Grazie

       

       

      Nicola Cospito

      Fw: presentazione del volume di Pasca PireddA EX x mAS










      Anche noi del MNP abbiamo conosciuto Pasca e siamo
      rimasti incantati dai racconti di storia vissuta di questa splendida ragazza
      della Decima.  E' anche in suo nome che continuiamo la buona
      battaglia.

      Onore a Pasca !

      In alto i cuori !

       

       

       
























      SEI INVITATO ALLA PRESENTAZIONE DEL VOLUME DI CUI
      ALL'ALLEGATO.

      uN CORDIALE SALUTO

      ANGELO  ABIS

      venerdì 14 maggio 2010

      Fw: Robert FAURISSON: Due difensori eroici di una Germania umiliata e offesa: Horst Mahler e Sylvia Stolz










       

      ----- Original Message -----
      From: merimar


      Sent: Friday, May 14, 2010 5:09 PM

      Subject: Fw: Robert FAURISSON: Due difensori eroici di una Germania
      umiliata e offesa: Horst Mahler e Sylvia Stolz



       

       

       

      ----- Original Message -----
      From: N

      Sent: Thursday, May 13, 2010 5:29 AM

      Subject: Robert FAURISSON: Due difensori eroici di una Germania
      umiliata e offesa: Horst Mahler e Sylvia Stolz


      Per
      pubblicazione/diffusione











      Robert
      FAURISSON           
                 
                 
                   
                 
                 
                 
              8 maggio 2010


                                                                            
      (65
      ° anniversario di una resa senza
      condizione)



      Due difensori eroici di una Germania
      umiliata e offesa:


      Horst Mahler e Sylvia
      Stolz



      In un recente comunicato, l'Americano Michael Santomauro
      («ReporterNotebook@gmail.com») ci informa che il revisionista Horst Mahler,
      nel corso del suo processo a Monaco nel gennaio 2009, ha aperto la propria
      dichiarazione preliminare ricordando quanto dissi sulle prodezze belliche
      dell'asse americano-sionista:



      «L'asse
      americano-sionista ha fosforizzato i bambini tedeschi, atomizzato quelli
      giapponesi, trattato i bambini vietnamiti con l'agente arancio e quelli
      iracheni con l'uranio impoverito. È tempo che i vinti, gli umiliati, gli
      offesi replichino con quella che da tempo chiamo "l'arma atomica del povero",
      il revisionismo storico; tale arma non uccide né mutila alcuno; non uccide che
      la menzogna, la calunnia, la diffamazione, sia il mito della "Shoah" che
      l'infame
      shoah business caro a
      Bernard Madoff, a Elie Wiesel, alla coorte dei "miracolati" e agli assassini
      dei bambini di Gaza (Professor Robert Faurisson)».
      «
      Die amerikano-zionistische Achse hat die deutschen Kinder
      phosphorisiert, die japanischen Kinder atomisiert, die vietnamesischen Kinder
      mit dem orangenen Boten behandelt und die irakischen Kinder mit dem
      abgereicherten Uran. Es wird Zeit, daß die Besiegten, die Erniedrigten und
      Geschmähten mit dem zurückschlagen, was ich seit langem als die “Atombombe der
      Armen” bezeichne, d.h. mittels des geschichtlichen Revisionismus. Diese Waffe
      tötet niemanden und entstellt niemanden. Sie tötet nur die Lüge, die
      Verleumdung, die Diffamierung, den Mythos der “Shoah” ebenso wie das gräßliche
      Shoah-Business, das Leuten wie Bernard Madoff, Elie Wiesel, den Kohorten der
      “wundersam Geretteten” und den Mördern der Kinder in Gaza so teuer
      ist.
      » (Professor Robert Faurisson)
      (il messaggio
      diffuso all’epoca da H. Mahler e contenente la sua dichiarazione del 12
      gennaio 2009
      è
      disponibile su Internet grazie all’Adelaide
      Institute.
      )


      Horst Mahler è stato condannato a quasi tredici anni di
      prigione. Egli ha 74 anni. Per quanto la riguarda, la sua amica e collega
      Sylvia Stolz, «la Giovanna d'Arco tedesca», è stata condannata ad oltre tre
      anni di prigione per avere, durante il processo di Ernst Zündel del quale era
      avvocato, svolto il suo compito di difensore senza nascondere le proprie
      convinzioni revisioniste. Ella ha 46 anni. Prima di loro, e per le stese
      ragioni, molti altri revisionisti sono stati incarcerati dalla giustizia
      tedesca od austriaca. È su iniziativa di Berlino che E. Zündel ha passato più
      di sette anni nelle celle americane, canadesi e tedesche. In Austria sono
      ancora in carcere alcuni revisionisti, tra i quali Wolfgang Fröhlich e Gerd
      Honsik. La Germania, Austria compresa, è questa
      . Tranne una minoranza particolarmente
      eroica dei suoi figli, sembra essersi sottomessa
      alla legge
      dei vincitori che, troppo spesso lo si dimentica, non hanno, dopo
      sessantacinque anni, pensato di firmare un trattato di pace con
      lei
      . Forte dei suoi «scudi atomici», delle sue «barriere di
      protezione» e, soprattutto, della sua arma suprema, la Grande Menzogna
      dell'Olocausto, l'asse americano-sionista vuole dettare legge al resto del
      mondo. Ma con le minacce, la paura e la menzogna non si costruisce nulla di
      duraturo. Per cominciare, la Grande Menzogna dell'Olocausto viene, grazie ad
      Internet, sempre più contestata. Certo, essa ha dato vita ad una religione, e
      su questo piano le rimangono ancora

      dei bei giorni da vivere, ma sul piano della scienza storica
      ha
      recentemente esalato l’ultimo respiro nella massima discrezione.
      Almeno, questo dimostrerò presto in un testo che tratterà
      della sopravvenuta morte, sul piano storico e scientifico, delle
      camere a gas naziste.





      __________
      Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle firme digitali
      5111 (20100513) __________

      Il messaggio è stato controllato da ESET NOD32
      Antivirus.

      www.nod32.it


      __________ Informazioni
      da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle firme digitali 5114
      (20100514) __________

      Il messaggio è stato controllato da ESET NOD32
      Antivirus.

      www.nod32.it

      Fw: Il Camerata Antonio Maccarone ci lascia.










       

       

      ----- Original Message -----
      From: Borokrom


      Sent: Thursday, May 13, 2010 8:43 PM

      Subject: Il Camerata Antonio Maccarone ci lascia.






      La Spezia 13/05/2010.

         il Camerata Antono
      Maccarone è andato oltre.
      L'ho conosciuto a casa sua, indaffarato tra mille
      carte e imperterrito impegno politico.
      Allego quindi il logo del suo
      movimento, Il MOVIMENTO NAZIONAL-SOCIALE, la sua foto, e quanto appariva nel
      sito del MNS.

      Un Saluto Romano a Tonino.

      Grazie da un
      giovane.

      saluti
      Alessandro

      - - - -


      Uniti
      si vince !





      SEGRETARIO NAZIONALE




      Antonio Maccarone attuale segretario del MNS ,è nato
      a Carinola (Caserta) l’11-07-1931 ed è residente alla Spezia. Di professione
      commerciante , da sempre è attivo nella vita politica del nostro Paese .
      Iscritto dal 1951 al MSI emigrò in Australia . A Sidney nel 1952 fu arrestato
      per aver costituito il MSI Australiano . Rimpatriato fu segretario nella
      federazione di Lerici fino alla nascita di Alleanza Nazionale . Entrato nelle
      file di Rauti ha guidato la federazione di La Spezia fino al 2000 , abbandonando
      definitivamente , dopo il congresso di Ghianciano , Fiamma Tricolore.


      Dopo aver invano per anni cercato un chiarimento politico con i capi
      attuali dell’intera area ex missina , ha voluto intensamente e caparbiamente il
      MNS per raggiungere finalmente una definitiva chiarezza politica .







      mercoledì 5 maggio 2010

      Fw: COMUNICATO MNP














      IL MNP al fianco della protesta greca

       

       

       La crisi economica
      in atto in Grecia  e la conseguente e sacrosanta  rivolta
      popolare  attestano,  ancora una volta, come se ce ne fosse il
      bisogno,  il fallimento delle logiche liberalcapitaliste che, fondate su
      dogmi e idee fisse, favoriscono unicamente gli interessi dei cinici speculatori
      dell'alta finanza, affamando i cittadini, costretti a pagare i costi di una
      crisi di cui non sono responsabili. Dopo la Grecia, la crisi avanza anche in
      Spagna e Portogallo e presto sarà la volta dell'Italia. E' a tutti evidente che
      di fronte al fallimento della moneta unica, sia per la perdita del
      signoraggio nazionale, sia per i criteri gestionali dei governi incapaci e
      truffaldini, nessun provvedimento reale viene preso per bloccare i pescecani e
      gli usurai delle ben note lobbies europee e internazionali. Ancora una volta
      dobbiamo registrare le chiacchiere dei milioni di euro bruciati in Borsa. Di
      queste fiamme nessuno dei cittadini europei ha mai visto
      traccia. Ancora una volta appare netta la dicotomia tra l'Europa dei
      popoli con quella dei banchieri e dei finanzieri di Bruxelles. Ancora una
      volta appare netta la distanza tra i buoni europei e i pescecani della BCE e
      del Fondo Monetario Internazionale. Ancora una volta questi irresponsabili
      credono di poter  risolvere i loro sporchi affari attraverso una serie di
      tagli indiscriminati che minano la  sopravvivenza delle famiglie greche ed
      europee, lasciando il mercato nelle condizioni di una giungla senza
      regole.

         

       Il Movimento Nazional Popolare, nel
      denunciare le losche manovre speculative liberalcapitaliste, si sente al
      fianco  dei patrioti greci che si stanno ribellando ai provvedimenti iniqui
      del governo di Atene.

       

      Diciamo no alle speculazioni dell'alta
      finanza

      Facciamo pagare la crisi a chi l'ha
      provocata

      Diciamo no alla fallimentare economia
      liberista


      Costruiamo anche in Italia il movimento
      della protesta

       

       

      IL MNP

      Ufficio Politico



      __________ Informazioni da ESET NOD32
      Antivirus, versione del database delle firme digitali 5089 (20100505)
      __________

      Il messaggio è stato controllato da ESET NOD32
      Antivirus.

      www.nod32.it

      Fw: BANCHE: dopo accuse Consob Forza Nuova in piazza a Milano il 22 maggio










       

      ----- Original Message -----

      Sent: Wednesday, May 05, 2010 3:57 PM

      Subject: Fw: BANCHE: dopo accuse Consob Forza Nuova in piazza a
      Milano il 22 maggio



      Il Movimento Nazional Popolare

      aderisce alla manifestazione
      di Forza Nuova il 22 maggio a Milano

      contro le banche e invita
      aderenti e simpatizzanti

      ad essere presenti alla
      manifestazione

       

       

      ----- Original Message -----


      Sent: Wednesday, May 05, 2010 1:11 PM

      Subject: BANCHE: dopo accuse Consob Forza Nuova in piazza a Milano
      il 22 maggio


      FORZA NUOVA

      COMUNICATO STAMPA  5 maggio
      2010

      OGGETTO: 'BANCHE: sacrosante le accuse di Consob. Forza Nuova
      in
      piazza a Milano il 22 maggio '

      Il coordinatore nazionale di Forza
      Nuova Paolo Caratossidis dichiara
      in merito al corteo
      previsto per Milano
      il 22 maggio contro le banche: “Vogliamo parlare
      di contenuti. Le accuse
      mosse
      dalla Consob alle maggiori banche italiane
      sono
      gravissime.L'intervento della Consob  è sacrosanto: le banche fino
      ad
      oggi hanno fatto il bello ed il cattivo tempo e chi ci ha perso
      è
      sempre stato il risparmiatore, gabbato proprio da coloro i
      quali
      dovrebbero tutelarne gli interessi. Questo sistema bancario
      ben
      rappresenta il malcostume diffuso in tutte le sfere di comando
      della
      politica e dell'economia finanziaria. La spregiudicatezza delle
      banche
      e degli operatori finanziari è la prima causa della recessione e
      della
      gravissima crisi economica che ha messo in ginocchio la Grecia e
      sta
      facendo lo stesso anche in Italia. Sabato 22 maggio Forza
      Nuova
      manifesterà proprio a Milano, capitale finanziaria d'Italia
      per
      ribadire un’opposizione totale allo scippo continuo dei risparmi
      degli
      italiani operato da tutti gli istituti di
      credito’.


      L'UFFICIO STAMPA DI FORZA NUOVA
      VIA A. CADLOLO 90
      ROMA
      TEL/FAX 0635348636
      ufficiostampa@forzanuova.org

      giovedì 8 aprile 2010

      Fw: GENESI ED EVOLUZIONE DELLA PAROLA "DESTRA"










       





       


       


       


       








       GENESI ED EVOLUZIONE DELLA
      PAROLA "DESTRA"
      di Gianfredo Ruggiero






      Mai termine fu più ambiguo e carico
      di contraddizioni della parola “destra”.


      In questa definizione possiamo
      trovare, dal punto di vista politico, storico ed ideologico, tutto e il
      contrario di tutto.


      Destra è di fatto un
      contenitore
      , o se preferite un’etichetta, che ben si adatta a tutto
      ciò che non è riconducibile alla sinistra, basta aggiungervi un opportuno
      aggettivo e il gioco è fatto. Abbiamo infatti una Destra reazionaria,
      tradizionalista, cattolica e antimoderna, quella di De Maistre e di René
      Guénon, una Destra paganeggiante, quella di Evola e di Alain De Benoist, una
      Destra cristiana conservatrice, quella compassionevole dei teocon americani
      patrocinata e sostenuta da Bush, un Destra monarchica e una destra
      repubblicana, la
      Destra storica di Cavour e la destra rautiana, abbiamo una
      Destra razzista, quella del National Party Sud Africano di De Klerk e del KKK
      americano e una Destra golpista, quella dei colonnelli greci, di Pinochet e di
      Videla e, per finire, la contraddittoria Destra Sociale.


      Insomma c’è una destra per
      tutti, per tutti i gusti e per ogni
      convenienza.


      Queste destre, tra loro distanti e
      spesso in conflitto, hanno però qualcosa in comune. Hanno in comune, in
      antitesi alla sinistra, un certo patriottismo identitario e, soprattutto,
      l’accettazione del principio del libero mercato teorizzato da Adam Smith il
      quale sostiene, come il suo omologo di sinistra Karl Marx, che alla base di
      una moderna società vi siano solo le dinamiche economiche, tutto il resto fa
      da corollario.


      Per la destra lo Stato è una
      sovrastruttura, spesso costosa e inefficiente, tuttavia indispensabile per
      garantire la massima diffusione dell’economia liberale. Non a caso lo slogan
      preferito della destra è: meno stato e più mercato.


      La
      Destra
      ,
      declinata come dir si voglia, è quindi sinonimo di capitalismo, come sinistra
      è sinonimo di egualitarismo.


      Il termine “destra” nasce
      ufficialmente in Francia nel 1789 con la “Rivoluzione Francese” per indicare i
      parlamentari dell’Assemblea Costituente che siedono alla destra della
      presidenza.


      In quella grande mattanza, tra teste
      mozzate e terrore giacobino, va al potere la borghesia illuminata e nasce la
      moderna democrazia parlamentare, forma di stato basata sul potere assoluto dei
      partiti che, come ben sappiamo, invadono e sfruttano ogni ambito della società
      civile.


      Da precisare che il termine
      democrazia viene spesso usato a sproposito come sinonimo di libertà,
      pluralismo e rispetto dei diritti umani. Niente di più
      errato
      : Voltaire, ad esempio, ritenuto il padre della democrazia,
      era, come una buona parte dei pensatori illuministi razzista, antisemita e
      sostenitore della schiavitù americana.


      In Italia il termine destra fa la sua
      prima apparizione nel 1861 con il primo Parlamento unitario per indicare,
      anche in questo caso, i deputati e i senatori che si collocano a destra
      nell’emiciclo.


      L’Italia risorgimentale nasce ad
      opera della borghesia piemontese con il sostegno militare ed economico delle
      massonerie di Francia e Inghilterra di cui il movimento carbonaro, come pure
      la Giovine
      Italia di Mazzini, erano un’emanazione e viene strutturata
      sul modello francese a partire dalla bandiera tricolore, altro simbolo
      massonico. Nasce così uno stato fortemente centralizzato e
      repressivo
      che a Milano con Bava Beccaris spara cannonate sulla folla
      che chiede il pane e nel sud d’Italia si impone con le baionette e con
      massacri indicibili di contadini: questa è la destra elitaria che ha fatto
      l’unità d’Italia nella totale indifferenza popolare.


      Anche se molti cattolici hanno
      attivamente partecipato al risorgimento come Manzoni, Silvio Pellico e Massimo
      D'Azeglio, il nuovo stato unitario voluto dalla destra è fortemente
      anticlericale
      e avversato dalla Chiesa per la questione di Porta Pia
      che ha posto fine, dopo due millenni, al suo potere temporale.


      Alla confisca dei beni ecclesiastici
      e alla chiusura dei conventi operati dalla destra storica al potere,
      la Chiesa
      romana di Papa Pio
      IX
      reagì scomunicando
      Vittorio Emanuele II e, con il famoso “non
      expedit
      ”, proibendo ai cattolici di partecipare attivamente alla
      vita politica italiana. I cattolici torneranno ad impegnarsi in politica solo
      dopo il primo dopoguerra con il partito popolare di Don
      Sturzo.


      L’Italia governata dalla
      destra è totalmente priva di servizi sociali
      : non esiste la scuola
      pubblica, le uniche scuole sono private e destinati ai figli della borghesia o
      confessionali; la sanità, anch’essa privata, è riservata ai ricchi, i meno
      abbienti devono affidarsi alle strutture caritatevoli. Non esiste ne pensione
      ne assistenza contro gli infortuni: un operaio o un contadino che subiva un
      incidente sul lavoro era abbandonato a se stesso; lo sfruttamento minorile era
      una pratica ritenuta normale ed ampiamente diffusa. Questa era l’Italia voluta
      e governata dalla destra che raccoglierà Mussolini nel
      1922.


      Il Fascismo, e qui entriamo in uno
      dei più grandi equivoci semantici della storia e della politica, viene
      considerato dalla pubblicistica marxista, e comunemente accettato, come
      fenomeno di destra. Niente di più errato.


      Il Fascismo con la destra non
      ha nulla a che spartire.


      Sfido chiunque a citarmi un qualunque
      documento di epoca fascista in cui si parla di destra. Anzi in un suo celebre
      discorso Mussolini ebbe a dire: “I
      nostri programmi sono decisamente rivoluzionari. Le nostre idee appartengono a
      quelle che in regime democratico si chiamerebbero “di sinistra”; il nostro
      ideale è lo Stato del Lavoro…noi siamo i proletari in lotta contro il
      capitalismo….il pericolo autentico, la minaccia contro cui lottiamo senza
      sosta, viene da destra”.
      Così Benito Mussolini.


      Il Fascismo non è ne destra ne
      sinistra, ma è una sintesi tra le due ideologie arricchite con delle felici
      intuizioni finalizzate all’interesse nazionale.


      Il Fascismo infatti integra la
      libertà d’impresa e la tutela della proprietà privata della destra con il
      principio di giustizia sociale della sinistra, inserendovi la "Socializzazione
      delle Imprese", ossia la partecipazione dei lavoratori alla ripartizione degli
      utili e alla gestione delle grandi aziende e il principio corporativo della
      democrazia diretta attraverso l’ingresso nel Parlamento e nelle Istituzioni
      dei rappresentanti della società civile. Nasce così lo Stato Sociale
      Corporativo, terza via tra socialismo e capitalismo (anche se
      solo parzialmente realizzato, calato dall'alto e attuato in una cornice
      totalitaria, processo poi interrotto dalle vicende belliche). In quegli anni,
      grazie al sostegno del governo e alla diffusa libertà d’impresa, nascono o si
      rafforzano tutte le grandi industrie, ora finite in mani straniere dopo essere
      state svuotate e trasformate in semplici marchi.


      Stato Sociale che ha
      permesso all’Italia, attraverso un vasto piano di opere pubbliche e alla
      nascita di istituiti come l’INPS, l’INAIL, l’IRI e provvedimenti come
      l’abolizione del lavoro minorile, i contratti di lavoro collettivi, la
      liquidazione, la Magistratura del lavoro, lo Statuto dei lavoratori,
      l’assistenza all’infanzia, le case popolari, le terre risanate ai contadini…
      di rimanere in piedi quando a seguito della crisi di Wall Street del ’29
      tutte le economie occidentali di stampo capitalista crollavano miseramente
      producendo fame, disoccupazione di massa e violenza diffusa, soprattutto in
      Germania, America e Inghilterra.


      Stato Sociale Fascista poi ripreso da
      Rooswelt con il New Deal americano che, tuttavia, non sortì alcun effetto in
      quanto applicato in un contesto capitalista (l’America uscì dalla depressione
      solo con l’entrata in guerra, fortemente voluta dall’influente apparato
      industriale e finanziario americano).


      Con la seconda guerra mondiale si
      conclude l’esperienza fascista, ma non le sue idee che vengono riprese dal
      Movimento Sociale Italiano, erede della Repubblica Sociale Italiana.


      Inizialmente il Msi si
      dichiara apertamente fascista
      . Con l’introduzione della legge Scelba
      del ’52 che vieta la ricostruzione del partito fascista si pone i problema di
      come definirsi. Iniziò allora a circolare la parola destra che fu
      ufficializzata nel 1973 da Almirante con la nascita della Destra Nazionale.
      Anche i simboli cambiano con l’abbandono del fascio littorio sostituito dalla
      croce celtica, anche se estranea alla tradizione romano-fascista.


      In quegli anni, caratterizzati da un
      fortissimo avanzamento politico della sinistra marxista, il Msi subisce una
      vera e propri invasione di giovanotti borghesi timorosi di perdere la
      fabbrichetta del babbo o la seconda casa al mare. Queste nuove leve di
      fascista non hanno assolutamente nulla, del fascismo hanno assimilato solo gli
      aspetti esteriori in chiave folcloristica e il mito della violenza (viva Duce,
      saluti romani e morte ai compagni: in questi slogan – purtroppo ancora in voga
      – si riassume il loro livello culturale). In realtà questi missini sono solo
      degli anticomunisti che, delusi dalla Dc del compromesso storico, vedono nel
      Msi una diga contro il comunismo dilagante.


      Questa nuova linfa contribuirà a
      spostare il Msi su posizioni di destra filoamericana e costituirà, soprattutto
      con l’ascesa di Gianfranco Fini alla presidenza del Fronte della Gioventù nel
      1977, la nuova classe dirigente del partito. Nomenclatura che ritroveremo poi
      ai vertici di Alleanza Nazionale divenuta prima corrente esterna di Forza
      Italia e poi fagocitata dal partito di Berlusconi, non dopo aver abbandonato
      tutti gli ideali e valori che hanno caratterizzato i cinquant’anni del
      Msi.


      Con la nascita di Alleanza Nazionale
      finalmente la destra fa la destra, abbandona definitivamente
      tutte le residue connotazioni fasciste per accettare appieno il modello
      americano, quello del pugno duro, della tolleranza zero e della meritocrazia
      esasperata, contribuisce al definitivo smantellamento dello Stato Sociale,
      diventa antifascista e laica, accetta il mito del libero mercato, la società
      multietnica e la globalizzazione economica. Del vecchio Msi rimane solo un
      certo patriottismo oramai scolorito che cozza con la politica estera
      scodinzolante nei confronti dell’America e il mito identitario che fa a pugni
      con l’apertura all’immigrazione, soprattutto islamica.


      E veniamo alla Destra Sociale che
      rappresenta il tentativo velleitario e per certi versi truffaldino di
      conciliare il fascismo sociale e riformatore con il libero mercato, attraverso
      la formuletta della “economia sociale di mercato” che altro
      non è che capitalismo caritatevole.


      In questo contesto si spaccia per
      sociale ciò che in realtà è solo assistenzialismo per giunta
      gestito dai privati che ne fanno un vero e proprio business (vedi Caritas e
      sindacati), allo Stato è riservato l’onere di mantenere, con i cosiddetti
      ammortizzatori sociali, i disoccupati scaricati dagli industriali che trovano
      più remunerativo chiudere le fabbriche in Italia per poi riaprirle all’estero
      (in epoca fascista una tale politica, oggi favorita dalla destra, non sarebbe
      stata tollerata perché contraria all’interesse
      nazionale).


      La Destra Sociale sostiene la
      cogestione tedesca, l’azionariato operaio americano e il principio di
      sussidiarietà di Leone XIII che altro non sono che espedienti per rendere il
      capitalismo un tantino umano e togliersi dai piedi i relitti della società, ma
      che nulla hanno a che spartire con lo Stato Sociale Fascista e con la
      socializzazione delle Imprese della Repubblica Sociale
      Italiana.


      Il Progetto di Destra Sociale era
      destinato fin dall’inizio a fallire perché o si è di destra o si è
      fascisti
      . Alemanno, il principale esponente di questa corrente, una
      volta eletto Sindaco di Roma grazie a Berlusconi ha trovato del tutto naturale
      passare dall’altra parte della barricata, mentre le destre che si definiscono
      sociali (la
      Destra di Storace e la Fiamma di Romagnoli) si sono tutte accasate alla
      corte di Berlusconi che, come ben sappiamo, a parte il piglio
      decisionista che tanto piace a destra, di fascista e di sociale ha ben
      poco.


      Fine ingloriosa di una destra che
      pensava di essere altro.


      Gianfredo
      RUGGIERO,
      presidente Circolo culturale Excalibur




      Veniamo da destra,
      guardiamo a sinistra e...andiamo oltre


      CIRCOLO CULTURALE EXCALIBUR





      Alternativa
      Verde


      Varese (Italia) - Codice Fiscale: 91049420127


       





      sabato 6 marzo 2010

      Fw: Siamo al "libero arbitrio"!












      Con la furbata del "decreto interpretativo", un'autentica
      presa per i fondelli della legge, il Governo di Silvio Berlusconi HA
      SANATO
      le irregolarità che avevano escluso dalle elezioni le liste
      del PDL di Silvio Berlusconi.

      Milioni di italiani nella loro vita hanno dovuto subire le
      regole che "la legge non ammette ignoranza", "la
      documentazione deve essere
      completa", "i
      termini vanno rispettati
      ", "i documenti e certificati devono
      essere tutti in regola
      " e, quando queste regole per qualsiasi motivo
      non le hanno rispettate o potuto rispettare, TUTTI,
      inesorabilmente, hanno dovuto pagarne o ne pagano le conseguenze,
      molte volte anche pesanti.

      Oggi, nella peggiore delle repubbliche delle banane,
      quella che si chiama Italia e che una volta era la patria del diritto, è stato
      stabilito e certificato che chi ha il potere
      può SANARE tutte le irregolarità che gli
      interessano, sue, del suo partito e della sua lobby.

      Non sappiamo cosa abbia spinto il Presidente della
      Repubblica a firmare simile porcata, pressioni, ricatti, timori per il
      dopo, quello che è certo è che da oggi l'Italia è diventata la PATRIA
      DEL LIBERO ARBITRIO.

       

      Adriano Rebecchi

      Ufficio Politico del MNP


        

          


      lunedì 22 febbraio 2010

      Fw: Commento al comunicato di Massimiliano Mazzanti - Esecutivo Naz. Area Destra










       

       

      Oltre la destra e la
      sinistra


      Per la
      Nazione

       

      Caro Mazzanti,

       

       

         Siamo nel 2010. Il
      mondo del nostro tempo è un mondo dominato dall'ingiustizia e
      dall'ipocrisia, disordinato e caotico,  reso tale dal liberismo, quello di
      destra e quello di sinistra. Distinguere oggi una destra e una sinistra è come
      dire se stare con la montagna o con la palude dei tempi della rivoluzione
      giacobina. Non ha assolutamente senso. Più correttamente bisogna dire che oggi
      la destra è rappresentata da Berlusconi e dalla sua lobbie del malaffare
      corrente e la sinistra dal malaffare pregresso. Tutti liberali, tutti corrotti,
      tutti parassiti e sanguisuga del nostro popolo. Oggi non di destra dobbiamo
      parlare, ma di NAZIONE. E' l'unica cosa che ci interessa perchè è la NAZIONE che
      dobbiamo ricostruire. Qualcuno, se ben ricordi,  ce lo ha insegnato. Noi
      vogliamo rivolgerci a tutto il popolo italiano, non solo ad una parte.
      Vogliamo rappresentare tutti e a tutti dobbiamo rivolgerci. La mia
      non  è una posizione ideologica sulla quale discutiamo da tempo. E' la
      realtà per come viene percepita dalla gente comune che ha schifo per la politica
      e continua a votare solo per abitudine.

          Caro Mazzanti,
      devo dirti che più che inseguire i pagliacci del circo berlusconiano, noi
      dobbiamo mirare  a conquistare le simpatie degli operai di Termini
      Imerese, dell'Alcoa, dei giovani disoccupati e senza futuro, della popolazione
      dell'Aquila tradita una, due, infinite volte, l'attenzione della gente che
      soffre per il malfunzionamento e i guasti della sanità pubblica, che va in
      ospedale e non trova posto o deve aspettare mesi per una visita medica,
      l'attenzione
      degli sfrattati, di chi non riesce a
      comprare una casa e di chi tocca con mano ogni giorno l'assenza dello
      Stato, ridotto ad una girandola di maniaci, corrotti, pidocchi e vermi di
      una struttura in decomposizione. Di Gasparri, Fini, Berlusconi, anali e falliti
      vari non ce ne importa un fico secco. Se potessimo, li manderemmo tutti  a
      spaccare le pietre come meritano, dato che, oltre che dello scardinamento del
      paese con la loro incompetenza, sono responsabili di avere
      svenduto l'Italia alla cricca USA/Israel, di averla ridotta ad una
      portaerei americana pronta per ogni genere di aggressione.

         Noi siano eredi di una
      tradizione nazionale, sociale e rivoluzionaria e ci interessa fare esplodere le
      infinite mine sociali di cui è disseminato il nostro paese. Per questo dobbiamo
      organizzare una forza politica fiera e determinata, votata ad una opposizione
      totale, fatta da uomini senza prezzo.  Qui è in gioco l'avvenire
      dell'Italia e contendere, all'insegna dei giochetti e dei trucchetti
      liberaldemocratici, qualche briciola a una cricca di cialtroni traditori, non ci
      interessa affatto. Noi vogliamo scrivere la storia, acquisire un posticino ben
      pagato succhiando magari mammelle avvelenate è una cosa che, al solo pensiero,
       ci provoca ribrezzo. E allora caro Mazzanti è avanti che dobbiamo
      guardare, Fiuggi è  lontana, il 1995 è passato da un pezzo e  presto,
      grazie a Dio, passerà anche Berlusconi.

         Il nostro Movimento lo
      dobbiamo costruire con energie nuove e pulite, non con mestieranti e vecchi
      marpioni della politica. Questo è che la gente perbene si aspetta da noi, non
      altro.

       

      Nicola Cospito

       


       

       

       

       

      ----- Original Message -----


      Sent: Sunday, February 21, 2010 1:43
      PM

      Subject: Commento Politico di Massimiliano
      Mazzanti - Esecutivo Naz. Area Destra


      Commento Politico di
      Massimiliano Mazzanti - Esecutivo Naz. Area
      Destra

       
      Silvio Berlusconi è
      insoddisfatto della struttura del PdL? Il Cavaliere potrebbe in qualche modo
      tornare sui suoi passi e tornare a dividere le sorti di Forza Italia da quelle
      di Alleanza nazionale? In verità, è difficile immaginare uno scenario del
      genere, ma, se la PdL dovesse in qualche modo implodere, quali opportunità e
      quali rischi correrebbe, la Destra politica
      italiana?Il rischio maggiore, è
      certamente  quello di una rinascita di Alleanza nazionale, magari senza
      Gianfranco Fini e guidata da un Maurizio Gasparri o un Gianni Alemanno. Una tale
      formazione, potentemente organizzata col vantaggio di una presenza al governo e
      diffusa nelle istituzioni sparse in tutto il territorio nazionale, potrebbe
      avere capacità di attrazione tra la militanza e l’elettorato che - stante le
      persistenti divisioni e spaccature tra le altre sigle – continuano a considerare
      “di destra” quella classe dirigente e il gruppo a cui appartiene.
      Di contro,
      una rinnovata concorrenza tra FI e An potrebbe anche aiutare la crescita dei
      movimenti di destra o, meglio ancora, di un partito unico della Destra che fosse
      in grado di esprimere una posizione politica e un programma spendibili per il
      governo del Paese. Anzi, una tale formazione – vista tatticamente, nel breve e
      medio periodo, come opportunità di indebolire gli ex-An - potrebbe trovare in FI
      anche una sponda interessante, oltre che interessata. L’agitarsi di
      problematiche di tale natura nella PdL, poi, restringe e di molto le tempistiche
      concesse alla Consulta per l’unità dell’area costituita da AreaDestra per
      raggiungere i risultati sperati. Fatta salva la regola che afferma come in
      politica nulla sia mai certo e definitivo, è di tutta evidenza come, perdurando
      le divisioni nella Destra non allineata al PdL, un’eventuale concorrenza sul
      territorio con una “destra già al governo” vedrebbe tutti gli altri alquanto
      svantaggiati.
      Si creerebbe, da un certo punto di vista, la situazione che An
      ha vissuto per anni nei territori della Lega, dominati facilmente da un partito
      che, a seconda dei casi, poteva giocare la carta del partito di piazza o quella
      del partito di governo. La speranza, da questo punto di vista, è che
      nell’eventuale “costola destra” della PdL resti proprio Gianfranco Fini, con le
      sue per lo meno bizzarre posizioni politiche che aiuterebbero certamente la
      disaffezione degli elettori e dei militanti da quel gruppo. E, comunque, se Fini
      decidesse di costruire qualcosa in splendida solitudine, la “costola destra” del
      PdL troverebbe in lui un ulteriore competitore che permetterebbe a una nuova
      Destra di far risaltare la sua ritrovata coerenza e unità. Infine, questa
      situazione suggerirebbe di trovare quanto prima una tattica e una strategia di
      comportamento verso i berlusconiana, improntate alla massima pragmaticità,
      nell’intento di trarre dal rapporto con la”costola forzista” dell’attuale PdL i
      massimi vantaggi possibili, in termini di visibilità e agibilità politica.

      Ovviamente, però, tutto questo discorso dovrebbe essere comunque
      accompagnato da un’intensificazione degli sforzi e delle energie organizzative e
      miltanti, in modo da estendere e rafforzare in ogni parte del Paese la cinghia
      di trasmissione delle idee e dei progetti della Destra politica italiana.

      Massimiliano Mazzanti
      mazzanti@areadestra.it




      Annoiato? Prova i giochi di Messenger!

      domenica 21 febbraio 2010

      Fw: COMUNICATO MNP










       

         
      COMUNICATO

      MNP

       

       

       

        Mentre scriviamo questo
      messaggio, decine di bravi giovani camerati stanno lavorando in tutta Italia per
      presentare le liste di Forza Nuova alle prossime elezioni regionali. Si trattta
      di uno sforzo notevole e, come tale. certamente encomiabile perchè, ancora una
      volta Davide ha deciso di sfidare Golia. Un Golia che altri non è se non il
      moloch del liberismo al tramonto, che tanto male ha fatto al nostro paese,
      disastrandolo nei suoi gangli vitali, corrompendolo nelle ossa, distruggendone
      l'identità, avvelenandone l'anima.

          A sostegno di
      Forza Nuova siamo schierati noi del Movimento Nazional Popolare e i
      militanti di Area destra che non hanno potuto accettare i giri di valzer di uno
      Storace sempre più prono al berlusconismo e pronto a vendere se stesso e quanto
      resta del suo sgangherato partito, in cambio di un posto alla regione Lazio che
      comunque, con ogni probabilità, non arriverà.

           Le elezioni
      della prossima primavera, al di là di quello che sarà per noi  il risultato
      in termini numerici, segnano sin d'ora un fatto oggettivamente nuovo e positivo,
      e cioè l'aggregazione progressiva di forze che hanno deciso di scendere in campo
      contro il bipolarismo forzato e contro il regime del ladrocinio e della
      corruzione, il regime dei politici parassiti, sanguisuga delle finanze
      pubbliche.  Un primo passo deciso nella  direzione giusta che è
      quella della costruzione di un movimento di liberazione nazionale
      capace di organizzare finalmente una opposizione vera e destinata a crescere nei
      prossimi mesi. Un'opposizione non solo ideologica, ma fatta di programmi,
      progetti, soluzioni efficaci ai problemi del nostro paese che i liberisti
      corrotti non sanno e non vogliono affrontare, presi dal mangia mangia quotidiano
      e dal malaffare che ha svuotato le casse dello Stato.

         In questo senso, mentre
      i giovani di Forza Nuova e del MNP cercano di dare vita ad uno schieramento
      autenticamente nostro, ben radicato nella nostra storia politica e nei principi
      nazional popolari e rivoluzionari, tutti i camerati, stanchi del berlusconismo e
      della corruzione, devono sentire il dovere di appoggiare
      questo sforzo perchè finalmente nessuna energia vada perduta
      . Deve essere
      messo in atto insomma un passa parola efficace per fare sapere a tutti
      che è arrivato il momento di  fare sventolare con orgoglio le nostre
      bandiere contro i liberisti di tutte le salse. Se i camerati non
      disperderanno i voti, se non si faranno abbindolare dai soliti mercenari di
      turno venduti al PdL sionista e antiitaliano, getteremo insieme le basi di un
      progetto politico di ampio respiro e la lobbie che ha ridotto in schiavitù il
      nostro paese dovrà fare i conti con noi.

        Nei prossimi comunicati avremo
      modo di illustrare i termini del nostro progetto per la rinascita
      dell'Italia-

       

       

       

      Il Movimento Nazional
      Popolare

      Ufficio Politico

       


       

       

       

       


      lunedì 8 febbraio 2010

      Fw: le pere cotte della Gelmini










       

      ----- Original Message -----

      Sent: Sunday, February 07, 2010 10:54 AM

      Subject: Fw: le pere cotte della Gelmini





       


       

       

       

      Le "pere cotte" o meglio le "bugie"

      della Gelmini

       

      di Nicola Cospito

       

         Che la Gelmini appartenga ad un governo di
      parvenus, incompetenti e improvvisatori, dediti più ai facili annunci
      che ad un lavoro serio e fattivo, lo sapevamo già, ma la Maristella, ansiosa di
      non lasciarci dubbi, ce ne ha voluto dare un'altra prova, questa volta ancora
      più ampia delle precedenti, quando già aveva mostrato di non conoscere la
      scuola, i suoi programmi e i suoi regolamenti. Per rendersene conto basta
      scorrere i punti della sua tanto strombazzata riforma che, nata unicamente per
      applicare  ulteriori tagli alla scuola pubblica, cerca di mascherarli
      sollevando polveroni o annunciando miracolose innovazioni che altro non sono che
      patetici bluff ai danni delle famiglie, degli studenti, dell'istruzione
      in generale.

        Con l’approvazione della riforma delle scuole medie
      superiori, si è  parlato, oltre le solite affermazioni generali che per
      l'appunto sono solo generiche,  di un potenziamento dell’insegnamento delle
      lingue straniere. Niente di più falso. Nei sei licei previsti dalla riforma resta obbligatoria una sola lingua
      straniera che non potrà che essere l'inglese. Difficilmente le scuole si
      orienteranno verso altre lingue. Tranne che per i licei linguistici e il liceo
      delle scienze umane, in nessun altro liceo è prevista la seconda lingua
      straniera. Nel liceo scientifico dove , complessivamente le ore di inglese 
      sono attualmente 17, con la riforma diventeranno 15; inoltre tranne che nel
      liceo linguistico, scompare negli altri istituti la figura dell'insegnante
      madrelingua che pure era garanzia di un insegnamento non mediato ed autentico
      sia per la pronuncia che per i modi di dire idiomatici. Ma la Gelmini risparmia
      anche nei linguistici dove non è previsto l'insegnamento in compresenza, vale a
      dire o c'è il titolare o  c'è il madrelingua.. Per quanto riguarda gli
      istituti tecnici, la riforma Gelmini, parla di inserimento nel piano
      dell'offerta formativa di attività e insegnamenti
      facoltativi di ulteriori lingue straniere nei limiti del contingente di organico
      loro assegnato ovvero con l’utilizzo di risorse comunque
      disponibili
      .
      Scusate ma con
      quali risorse, visto che l'obiettivo della riforma sono proprio i tagli delle
      risorse ? In una scuola in cui mancano i soldi addirittura per le fotocopie
      !

      Ma per tornare ai licei
      linguistici si legge nel testo:


       

      Liceo linguistico
      Il
      liceo linguistico prevedrà, sin dal primo anno, l’insegnamento di 3 lingue
      straniere. Dalla terzo anno un insegnamento non linguistico sarà impartito in
      lingua straniera e dal quarto un secondo insegnamento sarà impartito in lingua
      straniera

       

      A parte lo svarione della prima riga dovuto a 
      distrazione ma che nel testo di una legge importante avrebbe dovuto essere
      corretto, mi chiedo e vi chiedo:

       

      Chi sceglierà la materia che verrà impartita
      in lingua straniera e, soprattutto chi la insegnerà ?
      Dove  sono i
      docenti abilitati e pronti, vale a dire così padroni della lingua da insegnare
      magari la matematica o la fisica oppure la filosofia in francese, o in
       tedesco, in inglese o in spagnolo ?  Gli insegnanti, oltre a non
      essere tenuti, non sono stati nemmeno preparati a questo. E tenete conto che la
      riforma parte da settembre.... Ed ancora chi metterà d'accordo gli studenti
      nella scelta della lingua in cui "imparare" le fatidiche materie al III e al IV
      anno ?

      La Gelmini, che dice di voler rispondere alle
      richieste del mondo del lavoro, non si è nemmeno documentata presso le Camere di
      Commercio dove avrebbe constatato che, dopo l'inglese, la lingua più richiesta è
      il tedesco, lingua che nel nostro paese, data la scelta affidata alle
      famiglie
      , è accantonata perchè ritenuta "troppo difficile". Bene avrebbe
      fatto la Maristella a ripartire l'insegnamento delle lingue, fatto salvo
      l'inglese, in maniera paritetica nel piano dell'offerta formativa dei licei
      linguistici, ma è chiederle troppo ...

      Del resto in una scuola in cui i lettori
      madrelingua, come detto, diventano sempre più rari, in cui i docenti
      insegnano la lingua senza l'ombra di un laboratorio con cuffie, ma si devono
      portare da casa i lettori cd perchè quelli di scuola non funzionano, cosa
      pretendete ? Solo fumo, chiacchiere e tanto, tanto bluff. Tutto questo poi,
      come rilevato da un importante osservatorio della scuola, Lend, lingua e
      nuova didattica "
      accade nel nostro Paese in aperta violazione con
      quanto previsto dall’Europa. La risoluzione del Parlamento Europeo del 24 marzo
      2009 – solo per citare uno dei documenti più recenti - dal titolo “Il
      multilinguismo: una risorsa per l'Europa e un impegno comune” raccomanda, tra le
      altre cose, “agli Stati membri di includere nei programmi scolastici lo studio
      facoltativo di una terza lingua straniera a partire dal livello della scuola
      secondaria”. Nella scuola italiana scompare la seconda lingua straniera. Nella
      scuola italiana non si rispetta il diritto al plurilinguismo".


      Del resto, lo scopo della
      Riforma Gelmini non è quello di offrire ai giovani nuove opportunità, ma al
      contrario, di operare tagli indiscriminati di risorse da destinare alle
      clientele del governo o, peggio, alle  missioni di guerra al servizio
      della politica USA/ISRAEL. Con questi provvedimenti continua insomma lo sfascio
      della scuola pubblica che subisce un ulteriore svilimento a danno dei giovani
      del nostro paese e della loro istruzione.