lunedì 31 luglio 2006

Non sono un esperto di religioni. Non vorrei aver scritto male dei nomi o fatto degli errori.



Cana : sospesa nel martirio di ieri e di oggi.


 


Davanti alla strage di Cana, a quei poveri corpi di bambini straziati dalle bombe, seppelliti , fino alla morte per asfissia, sotto tonnellate di macerie, senza il conforto di un adulto che stringesse loro una mano, che potesse allontanargli dalla bocca la polvere di cemento che li stava soffocando, che potesse smuovere i detriti dei solai crollati che impedivano di vedere per un ultima volta un raggio di luce, un ultimo spiraglio di quel cielo terso e azzurro della loro bella e sfortunata Terra dei Cedri, c’è davvero solo da sperare, con intensa commozione, che la fine di quegli innocenti sia arrivata alla svelta, senza dolore, che il respiro della vita si sia spento, si sia consumato in un flash tra stordimento ed eternità.


In quella strage  c’è qualcosa di marcio, di profondamente perverso. E’il male oscuro che si agita nel dna di “ Israele “. Un odio antico che ha attraversato i secoli. Un mix di arroganza, di disprezzo, e insieme di ancestrale paura, per il goim,  inchiodato nel profondo collettivo dei figli eletti di Jhavè  dalla lettura e dalla pratica dei riti del talmud.


Cana, prediletta da Gesù, dove il figlio di Dio, a mani congiunte, volle manifestare il suo primo miracolo.


Quel Gesù  che fù inchiodato sulla Croce del Golgota per volontà dei suoi aguzzini.


Ieri Mel Gibson è stato arrestato negli Stati Uniti per guida in stato di ubriachezza. Mentre gli agenti della stradale gli serravano le manette ai polsi, il regista-attore di Breveehart e della Passione di Cristo proclamando la sua assolutà estraneità all’accusa che gli veniva contestata si rivolgeva ai suoi sequestratori chiedendo loro se … per caso … fossero stati degli ebrei.


DNA per DNA.


Cana aveva già sopportato un'altra strage di uomini, di donne, di giovani, anziani e bambini per mano di “ Israele “ nel 1996.  I morti quella volta furono 105, in un accampamento sotto la protezione dell’ Onu, colpito da 5 bombe da 250 pound sganciate da aerei con la Stella di David. I corpi bruciati dal fuoco delle esplosioni furono inumati nel centro del villaggio. I superstiti eressero un monumento a ricordo del massacro. Le bombe di ieri lo hanno spazzato via, insieme a 30 abitazioni.


Sarà ricostruito. La nuova stele sarà di marmo bianco, il colore della sacralità e dei bambini che volano in paradiso con gli angeli. Perché la memoria non si disperda.


 


 


 


 


 






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