martedì 14 giugno 2011

Ha vinto l’Italia, hanno perso i partiti.


Una sberla ? No uno sberlone.
Berlusconi K.O.
di Nicola Cospito
Non una sberla, una sequela di sberloni al governo Berlusconi e ai suoi alleati, questo il significato del risultato del referendum. Un 57 % che, raggiunto nonostante la disaffezione crescente dei cittadini al voto e l'incognita degli italiani all'estero, rappresenta una sonora bocciatura della politica del governo, dei suoi ministri da operetta, ma anche di questo parlamento di yes man, di nominati, di parassiti iperpagati, con la loro la loro insipienza e la loro incapacità. Uno sberlone che, dopo quello delle scorse amministrative, rappresenta un affondo contro il cavaliere di Arcore che ormai appare in coma irreversibile. Farebbe bene dunque Berlusconi a gettare la spugna e a salire al Colle perchè è chiaro anche ai muri che non si è trattato solo di un referendum su singoli quesiti, ma di un voto politico a tutti gli effetti. Gli italiani che hanno votato hanno espresso il loro disagio, il loro non poterne più e al seggio abbiamo visto non solo i militanti referendari, ma soprattutto la gente comune, le casalinghe, le madri di famiglia, i pensionati che tirano la carretta ogni mese, i giovani e i disoccupati, i lavoratori a reddito fisso,vessati dalla politica delle tasse di un governo che ha deciso di far pagare ai più deboli la crisi che esso stesso ha provocato e non è in grado di risolvere.
E gli italiani che hanno affollato i seggi in questi due giorni, sanno che l'alternativa a Berlusconi non è questo desueto e arcaico centrosinistra che appare, oggi come non mai, privo di in leader, di una idea nuova, di un autentico progetto. Gli italiani che oggi hanno vinto, si guardano intorno come Diogene con la lanterna e cercano una forza davvero alternativa, fatta di uomini, non di politicanti e mestieranti del transatlantico dei passi perduti. Uomini nuovi e incorruttibili, intelligenti e preparati che sappiano tirare fuori l'Italia dalla palude. Checchè ne dicano le vestali della democrazia liberale, da Bersani, a Di Pietro, da Casini a Vendola, anche loro hanno perso perchè nel cuore degli italiani c'è l'intima, profonda consapevolezza che anche loro sono come gli altri, come i Lupi, i Brunetta, i Tremonti, i Formigoni, i mangia mangia della politica corrotta e clientelare. Oggi ha vinto l'Italia che vuole rinascere, oltre la politica liberale dello sfruttamento, del lavoro precario, del parlamentarismo becero e perditempo. Hanno perso i partiti e i comitati d'affari. Una realtà che apparirà ancora più vera nel momento in cui si delineerà una nuova forza politica nazionale e sociale, capace di conquistarsi la necessaria visibilità, una forza desiderosa unicamente del bene dell'Italia. Lavoriamo per questo. I risultati per noi e per gli italiani non mancheranno.
Nicola Cospitp
Ufficio Politico MNP
SIMBOLO MNP1

Nessun commento:

Posta un commento