sabato 19 marzo 2011

No alle avventure NATO


Gheddafi non ci è simpatico e non ce lo è mai stato. Ricordiamo la cacciata degli italiani dalla Libia al momento della sua ascesa al potere oltre quarant'anni fa. Gli italiani che in Libia avevano costruito scuole, porti, ospedali e quant'altro. Nel 1969 vedemmo tornare i nostri compatrioti della Libia con indosso solo i loro vestiti, privati delle loro case, dei loro beni, di tutto. Da allora Gheddafi non ha fatto altro che estorcere ai governi italiani quattrini a palate a tutolo di risarcimento del colonialismo subito. Lo stesso Berlusconi solo un paio di anni fa ebbe a donargli 5 miliardi di euro. Ciò nonostante non possiamo approvare la scelta italiana di partecipare alle operazioni militari anti Gheddafi con le proprie basi e i propri aerei. La solerzia della Francia che ha voluto la risoluzione dell'ONU in questo senso è più che sospetta e, con la solita scusa della missione umanitaria e della esportazione della democrazia, il vero obiettivo saranno come già in Iraq, i pozzi petroliferi di cui la Libia è ricchissima. Altro che umanitarismo. I nostri governanti, che solo pochi mesi fa facevano a Gheddafi il baciamano, che gli consentivano lo show con 500 ragazze assoldate appositamente per lui, che gli facevano piantare la tenda a Villa Borghese, oggi si preparano ad un'altra avventura militare che ancora di più comprometterà l'Italia davanti al mondo libero dei paesi non allineati. E questo costerà ancora denaro alle tasche dei cittadini oltremodo depredati e tartassati. E dimostrerà ancora una volta la perniciosità della NATO che usufruisce del territorio italiano per le proprie basi militari, dove pure conserva ordigni nucleari. Oltre ovviamente la sudditanza del nostro Paese che mostra ancora una volta non solo di non avere una politica estera credibile, ma che ha perduto del tutto la sovranità nazionale alla faccia di festeggiamenti che nascondono invece una realtà tutta italyota fatta di opportunismo, menzogna e ciarlataneria.

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