Gheddafi non ci è simpatico e non ce lo è mai stato.  Ricordiamo la cacciata degli italiani dalla Libia al momento della sua ascesa al  potere oltre quarant'anni fa. Gli italiani che in Libia avevano costruito  scuole, porti, ospedali e quant'altro. Nel 1969 vedemmo tornare i nostri  compatrioti della Libia con indosso solo i loro vestiti, privati delle loro  case, dei loro beni, di tutto. Da allora Gheddafi non ha fatto altro che  estorcere ai governi italiani quattrini a palate a tutolo di risarcimento del  colonialismo subito. Lo stesso Berlusconi solo un paio di anni fa ebbe a  donargli 5 miliardi di euro. Ciò nonostante non possiamo approvare la scelta  italiana di partecipare alle operazioni militari anti Gheddafi con le proprie  basi e i propri aerei. La solerzia della Francia che ha voluto la risoluzione  dell'ONU in questo senso è più che sospetta e, con la solita scusa della  missione umanitaria e della esportazione della democrazia, il vero obiettivo  saranno come già in Iraq, i pozzi petroliferi di cui la Libia è ricchissima.  Altro che umanitarismo. I nostri governanti, che solo pochi mesi fa facevano a  Gheddafi il baciamano, che gli consentivano lo show con 500 ragazze assoldate  appositamente per lui, che gli facevano piantare la tenda a Villa Borghese, oggi  si preparano ad un'altra avventura militare che ancora di più comprometterà  l'Italia davanti al mondo libero dei paesi non allineati. E questo costerà  ancora denaro alle tasche dei cittadini oltremodo depredati e tartassati. E  dimostrerà ancora una volta la perniciosità della NATO che usufruisce del  territorio italiano per le proprie basi militari, dove pure conserva ordigni  nucleari. Oltre ovviamente la sudditanza del nostro Paese che mostra ancora una  volta  non solo di non avere una politica estera credibile, ma che ha perduto  del tutto la sovranità nazionale alla faccia di festeggiamenti che nascondono  invece una realtà tutta italyota fatta di opportunismo, menzogna e  ciarlataneria.

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