domenica 9 gennaio 2011

La disinformazione politicamente corretta


Negli Usa si è da poco consumata l’ennesima strage, questa volta ad opera di un giovane reduce dall’Afghanistan che aveva dato “evidenti segni di squilibrio”.
Cioè uno dei tanti giovani attratti dai premi d’ingaggio, partiti con lo zaino pieno di sigarette, razioni di superalcolici e di droga, per affrontare meglio il nemico e non temere il pericolo, salvo tornare appunto con “evidenti segni di squilibrio”. 
Ma detta così la cosa non è politicamente corretta ed ecco quindi che, sui giornaloni indipendenti italiani, appaiono le solite inchieste sui gruppi di estremisti bianchi, le solite foto d’archivio con l’immancabile bandiera con la svastica e tutto il solito repertorio sulle “milizie bianche”, sui “razzisti”, sui “suprematisti bianchi” ecc.
Ancora più evidente il lavaggio del cervello fatto dai giornali di sinistra che, oltre al repertorio di cui sopra, tirano in ballo la cacciatrice Sara Pallin (la tosta concorrente repubblicana nella passata corsa alla Casa Bianca), il movimento conservatore dei Tea Party e, nella foga di presentare Gabrielle Giffords (il deputato gravemente ferito nella strage) come la perfetta eroina democratica, la descrivono come una fiera sostenitrice della libertà di abortire, della libertà di ricerca sulle cellule staminali e sulle fonti energetiche rinnovabili e, soprattutto, come FIERAMENTE CONTRARIA AL COMMERCIO DELLE ARMI.
Invece le cose non stanno proprio come vorrebbero far credere i soliti commentatori in servizio permanente effettivo del politicamente corretto.
La parlamentare Usa Gabrielle Giffords, infatti, oltre ad essere uno degli esponenti emergenti del Partito Democratico Usa, è decisamente schierata a favore delle GUERRE CONTRO IL TERRORISMO (cioè per il petrolio!), è l’unica parlamentare che ha un marito ancora MILITARE (è un pilota d’aviazione, veterano della Guerra del Golfo contro l’Iraq e prossimo astronauta) e, infine, si è sempre battuta PER LA DIFESA DEL DIRITTO DEL PORTO D’ARMI.
E’ ora che i gazzettieri e commentatori delle umane vicende comincino a guardare in faccia la realtà e, anzichè dedicarsi ai soliti teoremi politicamente corretti sugli “effetti” causati da un determinato fatto, comincino ad analizzare le “cause” di quel fatto che, nel caso specifico, vanno ricercate nel perchè un giovanissimo soldato, perfettamente sano, è tornato dall’Afghanistan con “evidenti segni di squilibrio”: 
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP 

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