martedì 10 giugno 2008

Un governo di dilettanti










 

Un governo di dilettanti

di Nicola Cospito

 

 

 

Il governo del proconsole USA Silvio Berlusconi, ormai in
carica da circa due mesi, sta mostrando tutta la sua fragilità e la sua
inadeguatezza ad affrontare i problemi che affliggono la nostra povera Italia e
che Berlusconi stesso contribuì a creare e ad aggravare con la precedente
edizione del suo esecutivo 2001-2006.

Basta guardare quanto sta avvenendo nella scuola, ormai allo
sbando. Priva di risorse e di investimenti, la scuola negli ultimi anni è
passata tra le mani di emeriti incompetenti incapaci di varare una riforma
organica tale da farla funzionare come si deve. Da un lato la mistica
liberal-liberista della scuola-azienda, dall'altro la sua trasformazione in un
diplomificio all'insegna di "todos caballeros", ha ridotto quella che
dovrebbe essere la fucina di formazione dei giovani italiani ai minimi termini.

Dopo l'insano provvedimento di D'Onofrio (primo governo
Berlusconi 1994), che abolì gli esami di riparazione sostituendoli con corsi di
recupero ridicoli e per la loro esiguità e per la mancanza di fondi, ultimi di
tempo, la Moratti e Fioroni, hanno assestato le loro brave martellate con
progetti monchi e approssimativi. Basti pensare all'ipocrisia delle circolari di
Fioroni che pur volendo reintrodurre criteri selettivi e meritocratici, non haf
poi avuto il coraggio di andare fino in fondo emanando provvedimenti a pioggia
che hanno aumentato la confusione. Adesso poi, una tal signorina trentaduenne,
tal Maria Stella Gelmini, elevata per meriti ignoti a responsabileedel dicastero
di Viale Trastevere, nell'ansia di mettersi in mostra, emana una circolare con
la quale imponendo il recupero dei debiti degli alunni entro il 31 agosto,
taglia a man bassa le ferie di insegnanti e famiglie, danneggiando i ceti
meno abbienti che di solito organizzano le proprie vacanze dopo ferragosto
quando i costi dimuniscono e costringendo i docenti a tornare in cattedra con il
solleone o giù di lì. Evidentemente la gentile Maristella ha creduto di essere
diventata ministro della P.I. in Islanda o comunque in un paese della
Scandinavia. del favore loro accordatogli la ringraziano in particolare, oltre
genitori e insegnanti, gli operatori del settore turistico e alberghiero fa
fin.

Nel frattempo mentre Alemanno fa finta di cancellare
le strisce blu dal centro di Roma e lascia campo libero ai palazzinari che
nella zona a nord di Roma, sulla via Cassia, stanno cementificando a piene
mani, quando peraltro nel giro di decine di chilometri non esistono una
scuola superiore, un ospedale e la viabilità è da guerre stellari, Tremonti
promette guerra alle banche, ovviamente a parole, ed evita di contrastare le
speculazioni sul prezzo dei carburanti di cui il governo ama avvantaggiarsi con
le accise. E non finisce qui. Il vero problema dell'Italia sembra essere in
questi giorni la questione delle intercettazioni telefoniche. Il proconsole USA
Berlusconi, come si sa, è infastidito che qualcuno controlli a tappeto gli
affari loschi dei nostri magnati ed ecco che subito la stampa dei gazzettieri si
adegua con titoloni: In Italia

siamo tutti spiati. Si parla di tagliare le tasse sugli
straordinari ma non per i dipendenti dello Stato. Insomma figli e figliastri. Ma
la logica dov'è ???

E intanto non viene messo in campo nessun provvedimento serio
di una politica dei prezzi, che, sia chiaro, non riguarda solo frutta e verdura
o il costo del pane e del latte, ma soprattutto quello delle abitazioni
controllato dai pescecani immobiliaristi che hanno costituito un vero e proprio
monopolio usuraio. E si continua con la precarizzazione del lavoro, in omaggio
alla ideologia liberista che vuole ridurre tutti i lavoratori in schiavitù. Non
a caso il ministro Brunetta minaccia licenziamenti a tutto spiano nella pubblica
amministrazione dimenticandosi però che i contratti vanno rinnovati puntualmente
e non solo elargendo elemosine.

 

Noi del MNP sappiamo bene, come tutti gli italiani sanno, che
il proconsole Berlusconi è stato beneficiato dagli errori degli altri
politicanti che gli hanno consentito di tornare al governo. Questo però non ne
fa il grande politico che certo non è. Berlusconi, del resto, come dicevamo, è
al servizio dei poteri forti, delle lobbies economico-finanziarie che stanno
preparando un'altra guerra rovinosa, quella contro l'Iran, è un uomo degli
americani, come del resto anche Veltroni. E' uno di quegli italioti che, come
nel passato, si sono messi al servizio dello straniero. L'unica nostra
fconsolazione è comunque vederlo in televisione e capire che con la maschera di
cera che si ritrova, non durerà a lungo.

 

 

N.C.

Ufficio Politico

del Movimento Nazional Popolare

 

 

 

 

 


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