domenica 29 giugno 2008

Allievi come maiali

Il futuro della scuola italiana ?

Allievi nelle aule stipati come maiali nelle stalle

 

di Nicola Cospito*

 

 

I tagli alla scuola annunciati qualche giorno fa da Maria Stella Gelmini, tagli che prevedono la riduzione di 150.000 posti di lavoro tra insegnanti e personale ATA (bidelli, assistenti amministrativi ecc.) confermano quanto ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa circa il dilettantismo e il pressappochismo dei cosiddetti ministri del governo Berlusconi. In  primo luogo non si può non osservare che la Gelmini non fa che continuare la linea dei suoi predecessori al dicastero di Viale Trastevere, i quali hanno sostanziato la loro azione governativa con tagli a non finire e provvedimenti inutili e dannosi. Se i maturati agli esami di Stato ancora in corso, quest'anno non potranno leggere sui quadri il risultato raggiunto in centesimi ma dovranno accontentarsi della dizione "diplomato", dovranno ringraziare quella volpe di Fioroni - ex ministro del PD - che pure ha pensato bene di equiparare tutti gli studenti delle classi intermedie  che hanno ricevuto il debito formativo sotto la dizione "sospensione dal giudizio", impedendo loro e ai loro genitori di prendere visione dei voti nelle singole discipline. Per Fioroni infatti erano questi i problemi della scuola da risolvere con urgenza.... E la Gelmini continua sulla stessa linea, magari consultandosi con Fiorella Farinelli, direttore generale in carica per gli studi e la programmazione, esponente di primo piano di Rifondazione Comunista.

 Fermo restando che la nostra parvenu dell'istruzione non ha tenuto conto dei problemi relativi all'edilizia - tantissime aule infatti, ricavate da ambienti destinati originariamente a uffici e laboratori, non possono contenere più di 15-18 alunni - i tagli annunciati alla scuola con un aumento esponenziale del numero degli alunni per classe, là dove sarà possibile, appesantiranno l'attività didattica penalizzandone la qualità. Già la maggior parte delle classi sono costituite da trenta alunni. Immaginate fare lezione in classi di 35-40 studenti, magari stipati gli uni sugli altri. Chi conosce la scuola perchè vi lavora, sa che oggi non è più come una volta quando bastava battere una mano sulla cattedra per ottenere l' assoluto silenzio. Oggi, prima di poter  cominciare la sua lezione il docente deve combattere dai cinque ai dieci minuti per stabilire un minimo di ordine. Il profitto scolastico non potrà che calare ulteriormente di livello e a nulla potrà l' INVALSI se non  registrare risultati ampiamente negativi. Tant'è.

I corsi di recupero destinati agli studenti che hanno riportato il debito si sono poi rivelati un autentico bluff. Anche e soprattutto per la mancanza delle risorse economiche promesse e poi ridotte. E intanto in molti istituti studenti e insegnanti dovranno ritornare a scuola il 25 agosto con grande danno per le famiglie che avevano programmato vacanze a costi più accettabili - si sa che nell'ultima settimana d'agosto i prezzi diminuiscono - e per il settore alberghiero ulteriormente penalizzato. Con una delle sue circolari insensate la Gelmini ha confermato la linea Fioroni imponendo l'ultimazione delle verifiche dei debiti entro il 31 agosto. Tapina, come ha fatto a non ricordarsi che anche quando c'erano gli esami di riparazione che pure si svolgevano a partire dal 1 settembre, la scuola cominciava regolarmente tra il 13 e il 18 dello stesso mese ?

Provvedimenti stupidi o vessatori ? O probabilmente tutti e due ?

Del resto la miopia della dirigenza di viale Trastevere si può constatare anche in altri campi della P.I. laddove alla faccia di ogni programmazione veramente seria, nulla viene fatto per aggiornare e meglio organizzare l'insegnamento delle lingue straniere. Niente laboratori, pochi insegnanti madre lingua, esperti di conversazione ridotti praticamente a zero. Gli studenti italiani fanno finta di imparare l'inglese e non conoscono una parola di tedesco o di russo. Alla faccia dell'integrazione europea e di tutte le direttive comunitarie.

Dulcis in fundo, la Gelmini promette riforme che daranno ai dirigenti scolastici maggiori poteri, fino a consentire loro l'assunzione dei docenti (sic !) e che in ogni caso contribuiranno a consolidare la "corte" del capo, all'insegna di servilismi e vassallaggi ripagati con pochi spiccioli di incarichi e progetti inutili. Ovviamente per evitare controlli e contestazioni, la RSU, la rappresentanza sindacale di base, dovrà sparire.

Ecco dunque il futuro della scuola pubblica italiana: Un serraglio di maiali in attesa che crolli definitivamente, per far largo alle private e a chi se le potrà permettere.

Ditemi se non è questo il trionfo del liberismo....

 

 

*Docente di Liceo Classico

 

 

 

 

 

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