giovedì 1 maggio 2008

La disperazione al governo











La disperazione al governo

 

di Nicola Cospito

 

 

    La vittoria di Berlusconi e
del centro-destra nelle elezioni politiche del 13/14 aprile è stata dovuta
soprattuto allo scontento creato dal governo Prodi che si è mostrato tanto
incapace di avviare a soluzione un qualsivoglia problema del paese, dall’ordine
pubblico alle morti sul posto di lavoro, tanto per citarne due a caso, quanto
arrogante nell’amministrazione e nella gestione delle risorse. Basti pensare
all’ottusità del ministro Padoa Schioppa nelle vicende relative al tesoretto, ai ritardi nel rinnovo dei
contratti di lavoro (ad esempio quello della scuola) o alla politica scolastica
di Fioroni così caotica e incongruente e che tanti danni ha recato a quella che
è l’istituzione forse più importante del Paese, visto che le è affidata la
formazione delle giovani generazioni. E’ mancata una politica dei prezzi, è
mancata una politica della casa, è mancata una politica di riforme
moralizzatrici e veramente innovative. Il governo Prodi ha sposato in pieno i
dogmi del liberismo economico rimanendo prigioniero delle logiche perverse del
mercato e del mondialismo. Nulla è stato fatto comunque per arginare l’invasione
dei prodotti cinesi e indiani e per rilanciare la domanda interna. La vicenda
dell’Alitalia, infine, la dice lunga sull’inefficienza  dei manager nominati d’ufficio con
emolumenti d’oro e sull’incapacità dell’amministrazione Prodi di difendere nella
sostanza la compagnia di bandiera. Questi e altri motivi simili, dicevamo, hanno
determinato il cambio della guardia a Palazzo Chigi riportando nella stanza dei
bottoni il cavaliere Silvio Berlusconi che, comunque, di certo, non rappresenta
il nuovo nel nostro paese, visto che ha già governato per lunghi anni, il cui
bilancio è stato parimenti negativo a quello del governo Prodi. Che dire ? Hanno
forse gli italiani troppo rapidamente dimenticato le leggi ad hoc come il falso
in bilancio o la legge Gasparri sull’editoria? O i condoni tesi a fare cassa ? O
la disastrosa gestione dei prezzi al momento della introduzione dell’euro,
quando venne lasciato campo libero alle speculazioni o agli aumenti
indiscriminati ? O l’avventura in Iraq nella vergognosa sudditanza
all’imperialismo USA e alle manie sanguinarie del texano di Washington, di cui
Berlusconi si è reso complice morale e materiale nella desertificazione di un
paese di millenaria civiltà? E potremmo continuare. Certamente no o almeno non
tutti gli italiani. Il problema è che la gente non sapeva cosa fare e per chi
votare. Mentre l’astensionismo, per il quale anche il nostro Movimento si è
battuto, è cresciuto considerevolmente con un  milione e mezzo in più, rispetto alle
precedenti elezioni, di italiani che non sono andati al seggio, coloro che non
hanno voluto rinunciare  a quella
che è ormai una vana e sterile abitudine, hanno solo scelto qualcosa di diverso
rispetto al governo Prodi. Pur di mandare a casa il “professore”, avrebbero
votato anche per il portiere del loro stabile. Tutto qui.

Ora però c’è il banco di prova. La crisi è
profonda ed endemica e difficilmente sarà avviata a soluzione da chi ha
contribuito a scatenarla. Il governo Berlusconi, prigioniero e ostaggio della
Lega e delle sue pretese sul federalismo fiscale e quant’altro, comincia già il
suo cammino in salita. Mentre scriviamo sono ancora in corso le trattative nella
spartizione delle poltrone. Il paese aspetta delle risposte concrete e
immediate. Partendo da una legge elettorale che consenta una vera espressione
della volontà politica del cittadino, sottraendo alle monarchie oligarchiche delle segreterie
dei partiti la scelta dei parlamentari e favorendo senza sbarramenti di sorta
una autentica selezione ed un autentico rinnovamento  della classe dirigente, per arrivare ad
una saggia politica scolastica fondata su investimenti massicci, tutti quelli
che sono finora mancati e al recupero del potere d’acquisto degli stipendi.
Senza parlare dell’emergenza abitativa da avviare a soluzione attraverso una
legge che ridimensioni i prezzi ingiustificatamente portati alle stelle dalle
ditte immobiliari.

 
 Noi siamo tra quelli che non
credono che dai personaggi mediocri che compongono le attuali compagini
legislativa ed esecutiva potranno venire i provvedimenti e gli interventi che il
paese aspetta. Il tempo, e non bisognerà aspettare molto, come al solito , ci
darà ragione.


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