Ho letto per caso l'odierno numero del quotidiano
"Libero" di Vittorio Feltri, con le prime tre pagine dedicate a Irene Pivetti,
una fotografia della quale, in tenuta da showgirl , campeggia in prima pagina
sotto al titolo: "Lei balla, tu la paghi".
"Libero" di Vittorio Feltri, con le prime tre pagine dedicate a Irene Pivetti,
una fotografia della quale, in tenuta da showgirl , campeggia in prima pagina
sotto al titolo: "Lei balla, tu la paghi".
La presa di posizione di "Libero" è riferita
all'esibizione a pagamento che la Pivetti ha fatto nella trasmissione televisiva
"Ballando con le stelle" e sul fatto che la stessa, nella sua qualità di ex
Presidente della Camera dei Deputati dal 1994 al 1996, continua a godere di un
ufficio con segretaria nel centro di Roma e di altri privilegi a carico dei
contribuenti.
all'esibizione a pagamento che la Pivetti ha fatto nella trasmissione televisiva
"Ballando con le stelle" e sul fatto che la stessa, nella sua qualità di ex
Presidente della Camera dei Deputati dal 1994 al 1996, continua a godere di un
ufficio con segretaria nel centro di Roma e di altri privilegi a carico dei
contribuenti.
Per quanto ci riguarda crediamo che non sia tanto
scandaloso che la Pivetti goda dei privilegi concessi a tutti gli ex Presidenti
della Camera e/o del Senato, quanto il fatto che nel 1994 i deputati dell'allora
Polo, oggi Casa delle Libertà, l'abbiano votata come Presidente di un ramo del
Parlamento.
scandaloso che la Pivetti goda dei privilegi concessi a tutti gli ex Presidenti
della Camera e/o del Senato, quanto il fatto che nel 1994 i deputati dell'allora
Polo, oggi Casa delle Libertà, l'abbiano votata come Presidente di un ramo del
Parlamento.
Solo l'arroganza del partito azienda che irrompeva nella
politica poteva imporre quale terza carica dello Stato una trentunenne suffragetta che aveva come unico merito quello di essere
passata dal giornalino delle suore e dalla gioventù padana ai giornaloni
del partito azienda.
politica poteva imporre quale terza carica dello Stato una trentunenne suffragetta che aveva come unico merito quello di essere
passata dal giornalino delle suore e dalla gioventù padana ai giornaloni
del partito azienda.
Irene Pivetti gode quindi dei privilegi
concessigli da chi l'ha votata anche se, dopo un fugace parentesi
"mastelliana", ha lasciato la politica per dedicarsi alla televisione e al
mondo dello spettacolo (sicuramente più adatto a Lei della presidenza della
Camera!!!).
concessigli da chi l'ha votata anche se, dopo un fugace parentesi
"mastelliana", ha lasciato la politica per dedicarsi alla televisione e al
mondo dello spettacolo (sicuramente più adatto a Lei della presidenza della
Camera!!!).
Quanto ai costi della politica e alle "grillate"
moralizzatrici di "Libero", ci permettiamo ricordare che "Libero", come peraltro
tutti i quotidiani e settimanali politici e non, continua a percepire fior di
milioni di euro (miliardi di vecchie lire) dalla legge per il sostegno
all'editoria, un'altra mangiatoia appositamente voluta del sistema per
condizionare giornali e giornalisti.
moralizzatrici di "Libero", ci permettiamo ricordare che "Libero", come peraltro
tutti i quotidiani e settimanali politici e non, continua a percepire fior di
milioni di euro (miliardi di vecchie lire) dalla legge per il sostegno
all'editoria, un'altra mangiatoia appositamente voluta del sistema per
condizionare giornali e giornalisti.
Mangiatoia che, si badi bene, eroga i contributi sulla
base della tiratura "dichiarata", cioè finanzia oltre alle copie invendute
anche quelle immaginarie.
base della tiratura "dichiarata", cioè finanzia oltre alle copie invendute
anche quelle immaginarie.
Adesso aspettiamo che qualcuno lanci, tra le
altre, una campagna per la moralizzazione dei finanziamenti
all'editoria, in primis quella di partito o legata ai partiti.
altre, una campagna per la moralizzazione dei finanziamenti
all'editoria, in primis quella di partito o legata ai partiti.
Da parte nostra ribadiamo l'analisi che questo sistema è
marcio fin dalle fondamenta, che si basa su una democrazia falsamente
rappresentativa, su un bipolarisamo fasullo e su una libertà solo
fittizia.
marcio fin dalle fondamenta, che si basa su una democrazia falsamente
rappresentativa, su un bipolarisamo fasullo e su una libertà solo
fittizia.
Un sistema così non si riforma ma si cambia, cominciando
dal cambiare lo stesso concetto di Stato che deve essere realmente
rappresentativo, sovrano e socialmente giusto.
dal cambiare lo stesso concetto di Stato che deve essere realmente
rappresentativo, sovrano e socialmente giusto.
Adriano Rebecchi
Segr.Prov.MNP del Verbano-Cusio-Ossola
Editore e Direttore de "La Vedetta"
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Strage
di Bologna: colpevoli di comodo, vittime senza giustizia.
http://www.youtube.com/watch?v=pBa0APwptdQ
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