domenica 4 settembre 2011

Sulla manovra

pensione

A bocciare la manovra economica di Tremonti basterebbe il fatto che, mentre si chiedono sacrifici agli italiani, e ovviamente ai soliti che pagano le tasse regolarmente, il governo Berlusconi continua a dilapidare il denaro pubblico finanziando la partecipazione italiana alle guerre americane, denominate missioni all'estero. Si calcola che la presenza italiana in Afghanistan costi all'erario circa 600 milioni di euro all'anno e se poi si pensa ai bombardamenti in Libia e al sostegno agli insorti contro Gheddafi, risulta chiaro che il popolo italiano continua ad essere ingannato in modo sfacciato. Mentre poi, le bacchettate di Trichet e degli altri pescecani della finanza mostrano come la sovranità nazionale italiana non esiste, mentre tutti gli italiani onesti sono costretti a pagare una crisi di cui sono responsabili solo i politici e i santoni dell'economia, il sistema salva se stesso confermando gli scandalosi privilegi della casta dei parlamentari, autentici parassiti che vivono da nababbi alle spalle di una nazione che tradiscono ogni giorno. Il numero dei parlamentari è rimasto qual era, i loro emolumenti non sono stati intaccati di un centesimo, così la possibilità per loro di ricevere una pensione ragguardevole anche con un solo giorno in parlamento è rimasta intatta. In questa bailamme di satrapi, non si salva nemmeno Napolitano che dall'alto del suo reddito di 220.000 euro l'anno, incita a continuare nelle guerre coloniali. E ci risparmiamo in questa sede le riflessioni sul fatto che l'euro ormai è fallito, che gli italiani ne hanno avuto solo danni, che bisogna uscire dall'Unione Europea per come l'hanno concepita e realizzata, che l'Italia deve ritornare ad una moneta nazionale forte, che abbiamo bisogno di una stagione di protezionismo e di "sacro egoismo", che l'economia si rafforza solo se si ha la capacità di creare nuovi posti di lavoro investendo nel settore pubblico e nella politica dei servizi. Cose che potranno essere fatte solo con un governo veramente al servizio dell'Italia e non degli stranieri. Per questo sarà necessaria una rivolta sociale che, speriamo, non tarderà ad arrivare e che farà piazza pulita dei furbastri che per il loro tornaconto stanno bruciando l'avvenire dei giovani e mandando il paese alla rovina.

Nicola Cospito

Ufficio Politico MNP

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