sabato 2 luglio 2011

L’ultima pagliacciata


Come tutti i governi che si rispettino, ovviamente delle repubbliche delle banane, anche quello della colonia Italia ha voluto celebrare il rito del suo presunto “rilancio” con l’ennesima pagliacciata, l’ultima sulla strada dell’ingloriosa fine che sta dietro l’angolo.
I servi e complici precettati a Roma dal padre padrone hanno acclamato il “picciotto” Angelino Alfano come Segretario del PDL.
Ci sembra giusto che il fedele segretario del capo, nominato ministro della Giustizia unicamente per combattere la Magistratura e proteggere il suo padrone, diventi adesso il segretario nazionale di tutto il Pdl, perchè nell’imminenza del crollo, tutti avranno bisogno di essere protetti per le loro colpe e per le loro responsabilità.
Per non guastare la messinscena, il padrone ha rifiutato le per lui “stupide” votazioni ufficiali e il tutto è stato risolto con la nomina per acclamazione, con il solito dissidente di turno precettato per non dare l’impressione di uno sfacciato unanimismo.
Significativo anche l’ordine delle priorità del Governo annunciato dal padre-padrone: riforma della Giustizia e blocco delle “intercettazioni”.
La crisi, i problemi dei lavoratori, dei precari, dei pensionati, dei giovani, delle donne, di tutti quelli che faticano oramai anche solo ad arrivare a metà mese, passano in secondo piano rispetto alla necessità assoluta di salvare Berlusconi e la sua lobby e, con essa, i voti, le poltrone, la greppia, la pacchia.
Del resto, anche la “famosa” manovra correttiva dei conti pubblici chiesta dall’Europa si sta concretizzando in una colossale presa in giro del popolo italiano (tra tagli e nuove tasse), dell’Europa e dei mercati, ai quali è stato assicurato che qualcuno provvederà, ma........ dal 2013-2014.
E’ difficile spiegare come sia stato possibile che il popolo italiano si sia fatto prendere per i fondelli in tutti questi anni, come si sia fatto raggirare, attratto forse dal facile successo o dall’ammirazione verso chi sa farsi strada tra furbate e porcate ma, una cosa è certa, la ruota della Storia sta girando inesorabilmente e, presto, arriverà anche la fine della sbronza del berlusconismo e sarà il tempo di fare i conti con i complici, i responsabili, i servi sciocchi, per evitare che tutto, ancora una volta, finisca a tarallucci e vino.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP e
Responsabile Provinciale F.N.

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