giovedì 10 febbraio 2011

Il governo degli immorali



 
Il Governo Berlusconi, cioè il governo Berlusconi-Scilipoti-Razzi (dal nome dei due parlamentari ex dipietristi che lo tengono in vita artificialmente dal 14 dicembre 2010, giorno dal quale è rimasto senza una propria maggioranza), oggi meglio conosciuto come il governo degli “immorali”, sta giocando tutte le carte per sopravvivere al proprio acclarato fallimento.
L’ultima in ordine di tempo è l’annunciata “scossa per l’economia”, per “rilanciare la crescita”, propagandisticamente presentata con tutti i ministri schierati a fare da cornice al padrone, scossa che si sostanzia del nulla più assoluto: proroga dei soliti irrisori incentivi, elenco delle solite opere pubbliche già programmate da tempo e una pioggia di liberalizzazioni.
A proposito di queste ultime, in particolare di quelle che verranno attuate modificando l’art.41 della Costituzione sulla “libertà di iniziativa economica”, è appena il caso di notare che, in un Paese (Nazione lo eravamo tanti anni fa) che ha il primato del malaffare, malaffare che si serve essenzialmente di attività e società fittizie di ogni genere per coprire il narcotraffico, il riciclaggio, il pizzo, le tangenti, le truffe, l’evasione, queste liberalizzazioni saranno una vera e propria manna e, per loro sì, utili a rilanciare la crescita delle attività illecite.
Ovviamente, in tutta questa “scossa per l’economia”, NON C’E’ UN EURO per le famiglie, per i disoccupati e cassintegrati, per i pensionati, per le medie e piccole imprese!
Ma, dietro a questa cortina fumogena gettata in faccia agli sprovveduti e illusi benpensanti tifosi del “governo del fare”, ci sono in realtà le VERE RIFORME che stanno a cuore a Berlusconi: il PROCESSO BREVE (per cancellare i suoi), lo STOP alle INTERCETTAZIONI (per garantire la privacy sua e della sua corte dei miracoli), la RIFORMA della GIUSTIZIA (per poter controllare i Pubblici Ministeri) e l’IMMUNITA’ (per garantire a lor signori l’impunità per la politica corrotta).
Il tutto da conseguire grazie a due diverse e interessate fedeltà: quella della Lega che, se non porta a casa uno straccio di Federalismo Fiscale, rischia il linciaggio da parte dei tanti padani illusi e quella “molto interessata” di una raccogliticcia maggioranza parlamentare fatta di personaggi che hanno svenduto ideali, valori e dignità, per arrivare alla sospirata greppia e che, pur di mantenere la mangiatoia, sono pronti a qualunque prostituzione politica.
Ma è solo il trascinarsi di una penosa, indecente agonia, la pagina più squallida nella storia già di per sè non esaltante di questa Repubblica democratica resistenziale, la plateale conferma del fallimento del progetto ispirato a quello piduista di “Rinascita Democratica”, che più che un utopistico libro dei sogni si è rivelato un libro mastro del malgoverno e del malaffare.   
 
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP

lunedì 7 febbraio 2011

"La Destra" dei : torna a casa Lassie!


Correva l’anno 2007 e, commentando la nascita de “La Destra” di Francesco Storace, scrivevamo che era solo “Aria fritta”, anche perchè, nel totale vuoto di programmi e ideali, l’unico impegno politico allora solennemente annunciato era di voler “aiutare Berlusconi a tornare a Palazzo  Chigi”.
Scrivevamo anche che ben presto avremmo assistito al “torna a casa Lassie” e così è stato.
Dopo aver girovagato ai margini del PDL, nella speranza di essere perdonati e riciclati, alla fine “La Destra” è stata riammessa nella casa del..... padrone.
Beninteso, per ora dovrà accontentarsi di un semplice posto, peraltro ben pagato, di Sottosegretario e potrà attingere alla mangiatoia di Arcore solo dai locali delle salmerie, dove alloggia la servitù e lontano dagli esclusivi “saloni delle “feste”.
Ma se si comporterà fedelmente e riporterà alla casa del padrone un buon numero dei preziosi voti di quei birichini di ex missini in libera uscita dal PDL (voti sempre più importanti vista l’aria che tira), è quasi certo che ben presto potrà avere il grande privilegio di poter guardare, dal buco della serratura, nella sala del “bunga bunga”.
Come diceva Ezra Pound “se un uomo non è disposto a correre qualche rischio per le sue idee o le sue idee non valgono nulla o non vale niente lui”. 
La parte finale di questa celebre frase è un buon epitaffio per “La Destra” di Storace e Buontempo!
 
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP

domenica 6 febbraio 2011

Robert Brasillach



E voi ragazzi del mio paese
Ecco le parole che abbiamo pronunciato,
i nostri fuochi del campo nella notte
le nostre tende nei boschi

Robert Brasillach


Il 6 febbraio 1945 cadeva al forte di Montrouge, a Parigi, fucilato dai vincitori, il giovane scrittore francese Robert Brasillach, collaborazionista, colpevole di aver creduto nel Fascismo immenso e rosso e nel Nuovo Ordine Europeo. Aveva 36 anni, come André Chenier, il fratello dal collo mozzato, ghigliottinato dai giacobini durante il Terrore, al quale aveva dedicato un magnifico saggio letterario. Brasillach era, insieme a Pierre Drieu La Rochelle, Lucien Rebatet, Alphonse De Chateubriand , un esponente di quel Romanticismo Fascista celebrato da Paul Sérant in uno splendido libro 
Oggi, nell'anniversario del sacrificio di questo ardente patriota europeo, noi che abbiamo raccolto le sue insegne che innalziamo con orgoglio, lo ricordiamo con inestinguibile affetto e ne additiamo l'impegno e l'esempio alle giovani generazioni del vecchio continente.
Nicola Cospito