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venerdì 15 luglio 2011

LA MANNAIA

 

La mannaia è arrivata ed ha tagliato quasi dappertutto imponendo sacrifici e mettendo le mani in tasca ai cittadini contrariamente a quanto era stato promesso da Berlusconi ( che promette sempre e non mantiene mai.. ).
Era necessario fare la manovra che è stata fatta per riparare ai danni prodotti, sempre dalla politica, che in anni trascorsi ha gonfiato a dismisura ed in modo irresponsabile ( quando non delinquenziale ) il debito pubblico che ora ci sta succhiando il sangue e la vita.
Non abbiamo però visto fare tagli laddove sono i grossi interessi con intreccio politico e questo la dice lunga sulla malafede della politica che chiede sempre sacrifici ai cittadini, ma non è mai disposta a farne essa stessa.
Si sono tagliate le agevolazioni fiscali alle famiglie che già non se la passavano bene e non si è tagliata l’agevolazione alla chiesa cattolica che non paga IVA e tasse varie sulle sue attività svolte in territorio nazionale.
Si sono tagliate le deduzioni per spese mediche, ma non si sono tagliate le agevolazioni fiscali alle COOP che oramai sono diventate a tutti gli effetti dei normali supermercati senza più alcun vantaggio reale per i soci.
Si è intervenuti sulle pensioni sia con nuove tasse su quelle superiori ai 2.300 euro lordi ( circa 1.600 netti ) che sul ritardo dell’andata in pensione e non si sono toccati gli scandalosi vitalizi dei politici che sono un insulto alla miseria.
Si sono aumentate le accise, tolte le agevolazioni per le ristrutturazioni delle case, per le spese funerarie, per gli asili, per gli assegni di separazione, messo un ticket sulle ricette e sul pronto soccorso ed altri tagli di questo genere che hanno depauperato il reddito delle famiglie per un costo medio di 1.000 euro ( fonte corsera del 15-07-11 ), ma nessuno ha voluto toccare altre fonti di spesa come le province ( di cui da sempre si era promessa la soppressione ), le auto blu, gli stipendi dei parlamentari che sono i più alti d’Europa, le consulenze dei vari enti pubblici che sono spesso un modo surrettizio per regalare soldi in cambio di favori, i rimborsi elettorali che hanno avuto un incremento, rispetto al finanziamento dei partiti ( annullato con un referendum e prontamente disatteso ) del 1000%.
Non sono stati ritoccati i costi delle camere ( milioni di euro solo per spese di barbiere.. ) e quelli della presidenza della repubblica così come quelli delle missioni militari all’estero per cui ci dissanguiamo per fare la guerra degli altri.
Non abbiamo altresì visto, in contemporanea ai tagli, alcun investimento finalizzato alla crescita ed alla ricerca come ha fatto in passato la Germania che a fronte di una manovra anche più drastica della nostra ha però investito nello sviluppo con il risultato che oggi noi abbiamo un incremento del PIL dell’1% contro un incremento del 4,9% della Germania ..!
Lasciamo ai lettori il compito di fare un bilancio e di dare un giudizio sul governo e sulla classe politica, basato sui fatti esposti che sono obiettivi e controllabili e non sulla propaganda e sulla demagogia.
Alessandro Mezzano

giovedì 6 gennaio 2011

Ogni giorno il Governo ci stupisce


Bisogna proprio riconoscere che questo Governo di arroganti incapaci continua a stupirci.
Ci sono voluti infatti ben 5 giorni, nell’epoca della comunicazione in tempo reale, perchè ci informassero che l’alpino ucciso in Afghanistan è morto in un conflitto a fuoco e non per un tiro isolato e casuale di un cecchino. Probabilmente i 5 giorni se li sono presi per studiare il modo propagandisticamente migliore per raccontare i fatti, in modo di continuare a nascondere agli italiani che là si combatte una vera guerra.
Altrettanto ci sono voluti 5 giorni prima che si accorgessero che i “tagli” decisi dal 1 gennaio alla “manutenzione” e “riparazione” dei computer, fotocopiatori e quant’altro, in uso nei Tribunali e negli uffici giudiziari, avrebbe portato alla paralisi della già disastrata Giustizia.
Non sappiamo quanti giorni ancora occorreranno prima che si rendano conto che i “tagli” alla Scuola, all’Università, alla Ricerca, ai trasferimenti agli Enti locali, alle Forze dell’Ordine, ai Trasporti, ai Beni Ambientali, alla Pubblica Amministrazione,oltre a nuova disoccupazione distruggeranno quel poco, molto poco, che resta dello stato sociale, nel culmine di una crisi che penalizza proprio i più deboli, le famiglie e i ceti medio-bassi.
A questo punto è anche inutile chiedersi quando si renderanno conto che il “mitico” Federalismo porterà solo ad un aumento dei carrozzoni regionali e dei costi, con l’unico vero risultato di fare un ulteriore passo verso quella “secessione” anticamera della distruzione dello Stato unitario e.......proprio nell’anniversario dei 150 anni dell’unità d’Italia.
Non resta che ribadire che prima questo Governo se ne va, meglio è.
E a quelli che si fasciano la testa chiedendosi “dopo cosa succederà”, rispondiamo che sarà molto difficile fare peggio di così.
Adriano Rebecchi
Ufficio Politico del MNP