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sabato 15 gennaio 2011

La vittoria della paura


La vittoria di misura del SI al referendum FIAT ha mostrato come davanti al ricatto di Marchionne sia prevalsa la paura, soprattutto da parte dei cosiddetti "colletti bianchi", il cui voto ha determinato l'esito della consultazione. Questa vittoria, che significa un aumento del carico di lavoro per gli operai, oltre alla violazione dei diritti al riposo, ai giorni di malattia ecc. non porterà, come qualcuno sta cercando di gabellare,  ad un rilancio dell'azienda. Nella FIAT infatti restano sul tappeto i problemi principali che sono: mancanza di una dirigenza credibile, mancanza di progetti seri, incapacità di battere la concorrenza. La FIAT infatti negli ultimi anni è andata giù non per colpa degli operai e della scarsezza della produttività in termini quantitativi, quanto invece per la mancanza di investimenti nella ricerca tecnologica,  per la mancanza di modelli di auto al passo con i tempi e con la produzione delle altre case automobilistiche europee, per la sua politica borsistica e finanziaria che ha fatto passare tutto il resto in secondo piano.. Le auto FIAT infatti, affollano, invendute, i magazzini e di certo non sarà l'aumento della produzione numerica a risolvere i problemi. Gli europei infatti, gli italiani innanzi tutto, continueranno ad acquistare auto di altre marche.
Di fronte  a questo sfacelo, il governo Berlusconi resta indifferente e anzi prende posizione a favore degli industriali fedifraghi e incapaci. Il mondo liberista esulta perchè vede inaugurata un'altra stagione di arroganza, prepotenza e sfruttamento. Una vergogna per il mondo del lavoro e per tutto il Paese.
Il Movimento Nazional Popolare resta al fianco dei lavoratori coraggiosi che hanno saputo dire NO  per difendere i loro diritti e la loro dignità.
Nicola Cospito
Ufficio Politico MNP

lunedì 10 gennaio 2011

La Fiat ovvero il fallimento del liberismo.

 
Comunicato stampa
Oggetto:  La Fiat ovvero il fallimento del liberismo.
Forza Nuova appoggia le parti sociali e i lavoratori che rifiutano l’accordo proposto (o per meglio dire, imposto) per lo stabilimento di Mirafiori.
Riteniamo che la volontà di Fiat sia di spostare tutti gli investimenti all’estero e che, in realtà, il fatto che Pomigliano, e molto probabilmente, Mirafiori accettino l’ accordo sia per Marchionne un “incidente di percorso” in attesa di trovare una scusa plausibile per chiudere tutti gli stabilimenti italiani.
Come ha scritto Sartori sul quotidiano liberare e liberista per eccellenza, la nostra disoccupazione non è più occasionale, ma strutturale, perché la produzione si sposta definitivamente verso la innumerevole manodopera a basso costo asiatica. Che il Corriere, come tutti i media, scopra questa evidente verità nel 2011 ci fa un po’ dubitare  della libera stampa italiana, che fino ad oggi non ha fatto altro che cantare le lodi del liberismo, che ci avrebbe offerto prodotti di qualità…prezzi bassi….competitività…la mano invisibile del mercato…insomma solo slogan che si stanno sciogliendo come neve al sole.
La verità è che il liberismo è fallito, e l’Europa si avvia verso un declino economico e sociale di lungo periodo. Questo a meno che la politica non riprenda a dettare le grandi linee dello sviluppo economico continentale, strappando questo potere alle multinazionali e alle banche. 
Possiamo cominciare da Fiat: sia il Governo a dettare le condizioni per mantenere i diritti dei lavoratori, se alla dirigenza e alla proprietà non sta bene altre vie sono possibili: la nazionalizzazione, o la chiusura. Dopo tutto quello che l’Italia ha fatto per Fiat, l’unica cosa che non possiamo accettare è l’elemosina degli Agnelli -  Elkann.  

Ufficio Stampa Forza Nuova Piemonte
Via Matilde Serao,11
Torino
345/2953203
Sito Nazionale:  http://www.forzanuova.org